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Giustizia, Sposato: Urgono riforme serie e profonde dopo gli scandali delle aste giudiziarie e fallimentari

Nella scorsa puntata abbiamo analizzato la situazione dei tribunali italiani, in particolare nei settori  delle aste giudiziarie e fallimentari, dove si  concentra il maggior movimento di denaro e ruotano interessi finanziari e abbiamo appreso dalle rivelazioni del celebre Avvocato romano Gianluca Sposato, che è stato fondatore e Presidente dei Custodi  Giudiziari  e Delegati  alle Vendite Immobiliari e, per oltre 5 anni,  ha collaborato  con la Rubrica “Legalmente” del Messaggero, con oltre 100 pubblicazioni sui principali argomenti in materia di procedure esecutive immobiliari,  concorsuali  e fallimentari, le ragioni delle sue dimissioni e la sua esclusione dalla sezione del  tribunale,  dove lavorava come custode e delegato alle vendite immobiliari per avere denunciato un sistema di corruzione e collusione tra magistrati ed ausiliari conosciuto da molti e mai raccontato per paura di  ritorsioni.

“Sentire parlare un giudice dell’esecuzione di ‘appetibilità’ dell’immobile sul mercato piuttosto che di garanzia dei diritti delle parti processuali, pur con le dovute differenze sostanziali tra creditore procedente e debitore esecutato esistenti nel processo di esecuzione immobiliare, è stato il principio di un fenomeno che ha sconvolto le regole del diritto stridendo con quella funzione di terzietà ed imparzialità che ogni giudice dovrebbe garantire al cittadino. Che esista un sistema di potere che prende le decisioni economiche, a cominciare dalla scelta degli interlocutori, come il concessionario della pubblicità, la banca, o gli ausiliari a cui affidare gli incarichi maggiormente remunerativi, che ruotano intorno al mondo delle aste e dei fallimenti è sotto gli occhi di tutti. I benefici sono per pochissimi raccomandati sui cui rapporti stretti con i giudici occorrerebbe indagare. Chi denuncia viene automaticamente escluso, trovandosi dopo avere investito nella professione e specializzazione, senza possibilità di lavorare in questo settore”.

A seguito dell’esposto dell’avvocato Gianluca Sposato abbiamo presentato un interpello  al neo Ministro della Giustizia Carlo Nordio affinché si apra un fascicolo  di inchiesta volto  a fare luce su un  sistema spesso nell’occhio  del ciclone per fenomeni  di  corruzione legati  al  giro di  soldi che circola nel settore, che scredita la magistratura e lede diritti  costituzionalmente garantiti.

“E’ inspiegabile come certi giudici avanzino velocemente di carriera fino ad arrivare in Cassazione, o diventano Presidenti di Tribunale senza particolari meriti (a volte come nell’interland della capitale anche a seguito di scandali di molestie sessuali archiviati) e altri che, pur lavorando onestamente, non facciano scatti in avanti.” – racconta ancora l’Avvocato Gianluca Sposato da sempre impegnato in battaglie a favore della giustizia e della collettività. “Possibile che all’interno della magistratura vi sia un sistema di raccomandazioni dettato dalla posizione e appartenenza a diverse fazioni, che decide assegnazioni con criteri diversi dai meriti? La magistratura deve rimanere indipendente e garantire imparzialità di giudizio, oltre che disinteresse alle questioni trattate”.

E’ sul principio di affermazione della legalità, che non può prescindere da alcuna riforma della giustizia, con la separazione delle carriere per i magistrati, che vogliamo porre risalto perché se esistono mele marce nel modo della giustizia vengano allontanate subito dai loro incarichi.

Non solo  corruzione,  ma anche norme poco agili,  se non  che stridono  con principi  costituzionalmente garantiti,  che tutelano  interessi  di  potere e finanza a scapito  dei  cittadini,  che comunque non  sempre restano  a guardare.

Come nel caso delle aste gestite dall’Istituto Vendite Giudiziarie del Tribunale di Milano che nel  2022 ha visto diciannove persone condannate da uno a undici anni e due mesi di carcere all’esito di un processo per una serie di aste giudiziarie truccate, che già nel settembre 2020 aveva portato a sei patteggiamenti e a tre condanne in rito abbreviato per corruzione, turbativa d’asta e falso ideologico.

Insomma il mondo  della Giustizia, da cui  deve ripartire il nostro Paese per ridare vita all’economia e credibilità  agli investitori  esteri  e nazionali,  che cercano  garanzia nei  diritti  e non incertezza ed instabilità, avrà  un bel da fare anche con il  nuovo Governo,  soprattutto  se non ricorrerà  all’ausilio  di  tecnici  specializzati  a livello istituzionale e legislativo,  come ha sottolineato l’Avvocato Gianluca Sposato  cresciuto  nell’ambiente dell’ISLE  – Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi che opera sotto l’alto Patronato  del Presidente della Repubblica.

Fonte dell’intervista: Agenzia Parlamentare, 27 ottobre 2022; https://agenparl.eu/2022/08/27/lo-scandalo-mai-raccontato-delle-aste-giudiziarie-e-fallimentari-prima-puntata/

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Lo scandalo mai raccontato delle aste giudiziarie e fallimentari

Un sistema chiuso che non presta alcuna garanzia al  debitore, gestito da un numero ristretto  di professionisti legati da rapporti consolidati  con i  giudici, nel  quale sono state soppresse anche le forme pubblicitarie tradizionali, rendendo più difficile e trasparente la partecipazione a tutti.

Case vendute a prezzo ulteriormente ribassato rispetto  a quello  fissato nel  giro  di pochi  mesi,  ordine di liberazione dell’immobile anticipato alla vendita, obbligo  di  corresponsione di una indennità  di occupazione per i familiari dell’esecutato che occupano l’immobile, termine per proporre opposizione non oltre la vendita e costi  di procedura esorbitanti: sono  solo  alcune delle modifiche introdotte negli ultimi  anni  alle procedure esecutive immobiliari, in un sistema che non presta alcuna tutela al  debitore esecutato che voglia salvare il proprio immobile.

In  un  sistema  dove di  tanto in tanto  scoppia qualche scandalo per l’assegnazione degli incarichi e  gestione dei  fallimenti con  professionisti  e giudici che finiscono  dietro le sbarre,  ci  siamo  chiesti come è possibile che il legislatore non intervenga. Abbiamo voluto  sentire il racconto del noto avvocato e giurista  Gianluca Sposato dell’ISLE Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi,  cresciuto nel  mondo  associazionistico che è stato fondatore e presidente dell’Associazione Custodi Giudiziari  e Delegati  alle vendite Immobiliari.

“ Ho lasciato l’Associazione  Custodi e Delegati  alle vendite da diversi  anni ormai, sia perché per me sono  arrivate proposte di lavoro più interessanti  ( oggi l’Avvocato Sposato è Presidente dell’Adism  Associazione Difesa Infortunati Stradali,  che ha ricevuto l’apprezzamento  della Presidenza del Consiglio  dei Ministri per l’attività a sostegno  dei danneggiati da gravi incidenti per l’attività  svolta in ambito  assicurativo ),  sia perché  ero  stufo  di  quello che vedevo e nessuno  voleva denunciare”.

Può  raccontarci a cosa fa riferimento precisamente?

“ Ricordo  che il pomeriggio negli ultimi tempi in  cui  ero ancora in carica arrivavano  telefonate dalla Cancelleria del  Tribunale al mio  studio  con  convocazioni immediate a porte chiuse negli  ambienti  giudiziari  di  Viale Giulio Cesare cui  partecipavano oltre ai giudici  e ai loro ausiliari,  avvocati  e commercialisti ben radicati  nel  sistema del  conferimento  degli incarichi, i principali interlocutori  nel mondo delle aste e dei  fallimenti,  concessionarie  pubblicitarie  e rappresentanti  di  vertice di banche e finanza.”

Cosa accadeva in  questi incontri  segreti in tribunale?

“ Ricordo in una occasione che l’allora presidente del Tribunale, per il tramite di un  giudice suo interlocutore molto  attivo,  che poi anche ha fatto  strada, impose l’ingresso  della BCC Banca di  Credito Cooperativo nel  sistema della aste giudiziarie e fallimentari, giustificando la decisione con la spiegazione che non  si poteva più operare in regime di  monopolio ( a Roma storicamente negli  ambienti  giudiziari  ha sempre operato la Banca di Roma, oggi Unicredit ). La cosa singolare è  che dopo  qualche mese il Presidente del Tribunale è  andato in pensione ed è  diventato  membro  del  consiglio  direttivo  della banca BCC. Occorre tenere presente che si parla di un  giro  di  affari  di  svariate centinaia di  milioni  di  euro,  essendo ogni procedura legata ad un  conto  corrente, ove transitano  tutte le operazioni  disposte dal  giudice,  che oggi  vengono  ripartite tra Unicredit e BCC.”

Presidente Sposato ricorda altri  episodi particolarmente gravi che si  sono  verificati in  questi incontri  a porte chiuse ?

“ In  questi incontri le rappresentazioni  di vertice della finanza,  con  il pieno  assenso  dei  giudici  e dei presenti,  ad eccezione del  sottoscritto,  che  all’epoca partecipava in rappresentanza di categoria dei  Custodi Giudiziari  e Delegati  alle Vendite Immobiliari, ha posto  le basi  e dettato le regole di  quella che è  stata poi la riforma del  2008,  con  vendite a prezzi ulteriormente ribassati rispetto  quelli fissati, liberazione anticipata dell’immobile per renderlo maggiormente appetibile, un unico gestore degli incarichi  di  custodia e limiti  a proporre l’opposizione all’esecuzione per il  debitore esecutato “.

Lei  ha denunciato  questi  fatti? Cosa è  accaduto ?

“Di  fronte alla possibilità  di  maggiore guadagno per tutti, rifiutando  di far parte di un  sistema che poi  ha dato  alla luce quello  che è  risaltato ai media come  ‘ scandalo Palamara’,  mi  sono  trovato  solo ed escluso. Ho  cominciato  a non  ricevere più  alcun incarico o, peggio  ancora,  ha ricevere incarichi punitivi,  come il pignoramento  di  2/24 di immobile abusivo  di borgata occupato  abusivamente da rom,  con acconto  di  400  euro e  tutte le responsabilità e difficoltà  del  caso, rimettendo  tempo  e lavoro; mentre gli  ausiliari più vicini  ai  giudici della sezione – spesso  visti  sotto Natale per i  corridoi del Tribunale con  pacchetti regalo ( quando  non agiscono con più  discrezione ) per cancellieri  e giudici ricevevano  come nel caso  del  genero  del Presidente del Tribunale acconti  di  1 milione di  euro per arbitrati.”

Cosa l’ha spinta a non proseguire nella sua battaglia per la giustizia e la legalità e portato  a rassegnare le dimissioni  da Presidente dell’Associazione Custodi Giudiziari che aveva fondato?

“La mia Associazione era nata con l’unico intento di fare formazione continua gratuita, per garantire elevati standard di preparazione ed operatività, rivendicando l’autonomia degli  ausiliari. Negli  anni in  cui  ho mantenuto la presidenza dell’ ACG  mi  sono occupato  di organizzare convegni sulle principali tematiche inerenti  le procedure esecutive, concorsuali  e fallimentari  formando oltre 3.000 professionisti. La possibilità che il Tribunale potesse mettere mano  sull’Associazione di  categoria indirizzandone le scelte era evidente e concreta. Prima di  rassegnare le mie dimissioni ho  scritto una lettera aperta all’allora Presidente di  sezione del Tribunale richiamandolo  al  suo  ruolo istituzionale e di  esempio  di  legalità  e giustizia. Per contro non ho  mai  ricevuto  risposta, ma ho  saputo  da alcuni  colleghi che ero  stato bandito dalla sezione del Tribunale come persona non gradita e che non  avrei più ricevuto  alcun incarico,  cosa che peraltro già  avveniva da qualche anno,  vista la mia riluttanza a condividere scelte  prive di  ogni  etica e morale, oltre che  contrarie alla legge”.

Fonte dell’intervista: Agenzia Parlamentare, 27 agosto 2022; https://agenparl.eu/2022/08/27/lo-scandalo-mai-raccontato-delle-aste-giudiziarie-e-fallimentari-prima-puntata/