Autore: Claudio Censori
Nella scorsa puntata abbiamo analizzato la situazione dei tribunali italiani, in particolare nei settori delle aste giudiziarie e fallimentari, dove si concentra il maggior movimento di denaro e ruotano interessi finanziari e abbiamo appreso dalle rivelazioni del celebre Avvocato romano Gianluca Sposato, che è stato fondatore e Presidente dei Custodi Giudiziari e Delegati alle Vendite Immobiliari e, per oltre 5 anni, ha collaborato con la Rubrica “Legalmente” del Messaggero, con oltre 100 pubblicazioni sui principali argomenti in materia di procedure esecutive immobiliari, concorsuali e fallimentari, le ragioni delle sue dimissioni e la sua esclusione dalla sezione del tribunale, dove lavorava come custode e delegato alle vendite immobiliari per avere denunciato un sistema di corruzione e collusione tra magistrati ed ausiliari conosciuto da molti e mai raccontato per paura di ritorsioni.
“Sentire parlare un giudice dell’esecuzione di ‘appetibilità’ dell’immobile sul mercato piuttosto che di garanzia dei diritti delle parti processuali, pur con le dovute differenze sostanziali tra creditore procedente e debitore esecutato esistenti nel processo di esecuzione immobiliare, è stato il principio di un fenomeno che ha sconvolto le regole del diritto stridendo con quella funzione di terzietà ed imparzialità che ogni giudice dovrebbe garantire al cittadino. Che esista un sistema di potere che prende le decisioni economiche, a cominciare dalla scelta degli interlocutori, come il concessionario della pubblicità, la banca, o gli ausiliari a cui affidare gli incarichi maggiormente remunerativi, che ruotano intorno al mondo delle aste e dei fallimenti è sotto gli occhi di tutti. I benefici sono per pochissimi raccomandati sui cui rapporti stretti con i giudici occorrerebbe indagare. Chi denuncia viene automaticamente escluso, trovandosi dopo avere investito nella professione e specializzazione, senza possibilità di lavorare in questo settore”.
A seguito dell’esposto dell’avvocato Gianluca Sposato abbiamo presentato un interpello al neo Ministro della Giustizia Carlo Nordio affinché si apra un fascicolo di inchiesta volto a fare luce su un sistema spesso nell’occhio del ciclone per fenomeni di corruzione legati al giro di soldi che circola nel settore, che scredita la magistratura e lede diritti costituzionalmente garantiti.
“E’ inspiegabile come certi giudici avanzino velocemente di carriera fino ad arrivare in Cassazione, o diventano Presidenti di Tribunale senza particolari meriti (a volte come nell’interland della capitale anche a seguito di scandali di molestie sessuali archiviati) e altri che, pur lavorando onestamente, non facciano scatti in avanti.” – racconta ancora l’Avvocato Gianluca Sposato da sempre impegnato in battaglie a favore della giustizia e della collettività. “Possibile che all’interno della magistratura vi sia un sistema di raccomandazioni dettato dalla posizione e appartenenza a diverse fazioni, che decide assegnazioni con criteri diversi dai meriti? La magistratura deve rimanere indipendente e garantire imparzialità di giudizio, oltre che disinteresse alle questioni trattate”.
E’ sul principio di affermazione della legalità, che non può prescindere da alcuna riforma della giustizia, con la separazione delle carriere per i magistrati, che vogliamo porre risalto perché se esistono mele marce nel modo della giustizia vengano allontanate subito dai loro incarichi.
Non solo corruzione, ma anche norme poco agili, se non che stridono con principi costituzionalmente garantiti, che tutelano interessi di potere e finanza a scapito dei cittadini, che comunque non sempre restano a guardare.
Come nel caso delle aste gestite dall’Istituto Vendite Giudiziarie del Tribunale di Milano che nel 2022 ha visto diciannove persone condannate da uno a undici anni e due mesi di carcere all’esito di un processo per una serie di aste giudiziarie truccate, che già nel settembre 2020 aveva portato a sei patteggiamenti e a tre condanne in rito abbreviato per corruzione, turbativa d’asta e falso ideologico.
Insomma il mondo della Giustizia, da cui deve ripartire il nostro Paese per ridare vita all’economia e credibilità agli investitori esteri e nazionali, che cercano garanzia nei diritti e non incertezza ed instabilità, avrà un bel da fare anche con il nuovo Governo, soprattutto se non ricorrerà all’ausilio di tecnici specializzati a livello istituzionale e legislativo, come ha sottolineato l’Avvocato Gianluca Sposato cresciuto nell’ambiente dell’ISLE – Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi che opera sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Fonte dell’intervista: Agenzia Parlamentare, 27 ottobre 2022; https://agenparl.eu/2022/08/27/lo-scandalo-mai-raccontato-delle-aste-giudiziarie-e-fallimentari-prima-puntata/
Un sistema chiuso che non presta alcuna garanzia al debitore, gestito da un numero ristretto di professionisti legati da rapporti consolidati con i giudici, nel quale sono state soppresse anche le forme pubblicitarie tradizionali, rendendo più difficile e trasparente la partecipazione a tutti.
Case vendute a prezzo ulteriormente ribassato rispetto a quello fissato nel giro di pochi mesi, ordine di liberazione dell’immobile anticipato alla vendita, obbligo di corresponsione di una indennità di occupazione per i familiari dell’esecutato che occupano l’immobile, termine per proporre opposizione non oltre la vendita e costi di procedura esorbitanti: sono solo alcune delle modifiche introdotte negli ultimi anni alle procedure esecutive immobiliari, in un sistema che non presta alcuna tutela al debitore esecutato che voglia salvare il proprio immobile.
In un sistema dove di tanto in tanto scoppia qualche scandalo per l’assegnazione degli incarichi e gestione dei fallimenti con professionisti e giudici che finiscono dietro le sbarre, ci siamo chiesti come è possibile che il legislatore non intervenga. Abbiamo voluto sentire il racconto del noto avvocato e giurista Gianluca Sposato dell’ISLE Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi, cresciuto nel mondo associazionistico che è stato fondatore e presidente dell’Associazione Custodi Giudiziari e Delegati alle vendite Immobiliari.
“ Ho lasciato l’Associazione Custodi e Delegati alle vendite da diversi anni ormai, sia perché per me sono arrivate proposte di lavoro più interessanti ( oggi l’Avvocato Sposato è Presidente dell’Adism Associazione Difesa Infortunati Stradali, che ha ricevuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attività a sostegno dei danneggiati da gravi incidenti per l’attività svolta in ambito assicurativo ), sia perché ero stufo di quello che vedevo e nessuno voleva denunciare”.
Può raccontarci a cosa fa riferimento precisamente?
“ Ricordo che il pomeriggio negli ultimi tempi in cui ero ancora in carica arrivavano telefonate dalla Cancelleria del Tribunale al mio studio con convocazioni immediate a porte chiuse negli ambienti giudiziari di Viale Giulio Cesare cui partecipavano oltre ai giudici e ai loro ausiliari, avvocati e commercialisti ben radicati nel sistema del conferimento degli incarichi, i principali interlocutori nel mondo delle aste e dei fallimenti, concessionarie pubblicitarie e rappresentanti di vertice di banche e finanza.”
Cosa accadeva in questi incontri segreti in tribunale?
“ Ricordo in una occasione che l’allora presidente del Tribunale, per il tramite di un giudice suo interlocutore molto attivo, che poi anche ha fatto strada, impose l’ingresso della BCC Banca di Credito Cooperativo nel sistema della aste giudiziarie e fallimentari, giustificando la decisione con la spiegazione che non si poteva più operare in regime di monopolio ( a Roma storicamente negli ambienti giudiziari ha sempre operato la Banca di Roma, oggi Unicredit ). La cosa singolare è che dopo qualche mese il Presidente del Tribunale è andato in pensione ed è diventato membro del consiglio direttivo della banca BCC. Occorre tenere presente che si parla di un giro di affari di svariate centinaia di milioni di euro, essendo ogni procedura legata ad un conto corrente, ove transitano tutte le operazioni disposte dal giudice, che oggi vengono ripartite tra Unicredit e BCC.”
Presidente Sposato ricorda altri episodi particolarmente gravi che si sono verificati in questi incontri a porte chiuse ?
“ In questi incontri le rappresentazioni di vertice della finanza, con il pieno assenso dei giudici e dei presenti, ad eccezione del sottoscritto, che all’epoca partecipava in rappresentanza di categoria dei Custodi Giudiziari e Delegati alle Vendite Immobiliari, ha posto le basi e dettato le regole di quella che è stata poi la riforma del 2008, con vendite a prezzi ulteriormente ribassati rispetto quelli fissati, liberazione anticipata dell’immobile per renderlo maggiormente appetibile, un unico gestore degli incarichi di custodia e limiti a proporre l’opposizione all’esecuzione per il debitore esecutato “.
Lei ha denunciato questi fatti? Cosa è accaduto ?
“Di fronte alla possibilità di maggiore guadagno per tutti, rifiutando di far parte di un sistema che poi ha dato alla luce quello che è risaltato ai media come ‘ scandalo Palamara’, mi sono trovato solo ed escluso. Ho cominciato a non ricevere più alcun incarico o, peggio ancora, ha ricevere incarichi punitivi, come il pignoramento di 2/24 di immobile abusivo di borgata occupato abusivamente da rom, con acconto di 400 euro e tutte le responsabilità e difficoltà del caso, rimettendo tempo e lavoro; mentre gli ausiliari più vicini ai giudici della sezione – spesso visti sotto Natale per i corridoi del Tribunale con pacchetti regalo ( quando non agiscono con più discrezione ) per cancellieri e giudici ricevevano come nel caso del genero del Presidente del Tribunale acconti di 1 milione di euro per arbitrati.”
Cosa l’ha spinta a non proseguire nella sua battaglia per la giustizia e la legalità e portato a rassegnare le dimissioni da Presidente dell’Associazione Custodi Giudiziari che aveva fondato?
“La mia Associazione era nata con l’unico intento di fare formazione continua gratuita, per garantire elevati standard di preparazione ed operatività, rivendicando l’autonomia degli ausiliari. Negli anni in cui ho mantenuto la presidenza dell’ ACG mi sono occupato di organizzare convegni sulle principali tematiche inerenti le procedure esecutive, concorsuali e fallimentari formando oltre 3.000 professionisti. La possibilità che il Tribunale potesse mettere mano sull’Associazione di categoria indirizzandone le scelte era evidente e concreta. Prima di rassegnare le mie dimissioni ho scritto una lettera aperta all’allora Presidente di sezione del Tribunale richiamandolo al suo ruolo istituzionale e di esempio di legalità e giustizia. Per contro non ho mai ricevuto risposta, ma ho saputo da alcuni colleghi che ero stato bandito dalla sezione del Tribunale come persona non gradita e che non avrei più ricevuto alcun incarico, cosa che peraltro già avveniva da qualche anno, vista la mia riluttanza a condividere scelte prive di ogni etica e morale, oltre che contrarie alla legge”.
Fonte dell’intervista: Agenzia Parlamentare, 27 agosto 2022; https://agenparl.eu/2022/08/27/lo-scandalo-mai-raccontato-delle-aste-giudiziarie-e-fallimentari-prima-puntata/