Se una persona muore e oltre al coniuge nell’asse ereditario c’è anche un figlio l’eredità viene divisa in parti uguali tra di loro, a meno che la persona deceduta non abbia redatto testamento lasciando la quota disponibile, che in tale ipotesi è di 1/3, ad altre persone.
Dimostrare la mancanza di capacità di intendere e di volere del testatore che abbia nominato erede, oltre a quelli legittimi, altri parenti prossimi, se non addirittura la propria badante, come spesso accade, non è facile, a meno che non risulti da perizia psichiatrica con data anteriore a quella del testamento.
In ogni caso il diritto di abitazione e uso del mobilio della casa coniugale non può trovare limite alcuno nella volontà del testatore, né in atti dispositivi degli altri eredi, a meno che non sia intervenuta una sentenza di divorzio.
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