L‘impugnazione del testamento
può proporsi in caso di violazione dei
diritti dei legittimari, ovvero degli stretti congiunti del defunto a cui la legge riconosce una quota fissa del patrimonio ereditario che è composto dal
relictum oltre che da quanto donato in vita, tenuto conto anche di eventuali debiti ereditari.
Testamento olografo e testamento per atto pubblico
Il testamento olografo, a differenza di quello pubblico, può dare luogo a dubbi interpretativi circa la sua originalità e validità.
Può capitare, infatti, di ritrovarsi in mano il testamento redatto da un proprio congiunto, o amico: questo tipo di documenti non è spesso esenti da vizi formali, o da violazioni dei diritti di legittima, senza trascurare i casi più gravi e complessi di testamento falso, in cui sarà necessario intraprendere tutte le opportune azioni, anche in ordine dell’indegnità a succedere del beneficiario responsabile, mediante riscontro di una perizia calligrafica.
Disposizioni testamentarie nulle e annullabili
E’ compito dell’avvocato mettere a disposizione del cliente la propria competenza al fine di valutare eventuali vizi formali, o sostanziali, oppure la presenza di disposizioni testamentarie nulle, o annullabili al fine di dirimere contrasti, mediante il raggiungimento di accordi che tutelino e garantiscano le parti, senza dovere affrontare tempi e costi di una causa ereditaria
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Cause di annullamento del testamento
Il testamento, oltre che per vizi di forma, a norma dell’ articolo 591 del codice civile, può essere annullato anche per vizi della capacità a disporre del testatore oppure, in base a quanto disposto dall’ articolo 624 del codice civile, per vizi della volontà del testatore in riferimento alle singole disposizioni testamentarie.
Vi sono, poi, casi di incapacità a ricevere per testamento in cui, in applicazione degli articoli da 592 a 599 del codice civile, occorrerà intraprendere azioni per ottenere declaratoria di nullità delle relative disposizioni.