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La divisione ereditaria è l’atto mediante il quale ciascun coerede può porre fine alla comunione ereditaria.
Quando all’apertura della successione ci sono più eredi, sia che si tratti di successione legittima o successione testamentaria è consigliato procedere alla divisione ereditaria.
La divisione ereditaria, infatti, oltre a mettere al riparo dai rischi legati alla comproprietà di beni, è utile anche a fini pratici e gestionali.
In questo articolo, nella mia lunga esperienza di Avvocato esperto in successioni ereditarie, fornisco una guida utile agli eredi che devono procedere a porre fine alla comunione ereditaria.
La divisione ereditaria può essere di tre tipi e avvenire con 3 modalità:
La divisione consensuale in ambito ereditario si perfeziona con l’accordo di divisione ereditaria che sottoscritto dagli eredi e autenticato dagli avvocati, ha forza di legge.
Gli eredi, in tal modo, rilasciandosi ampia e liberatoria quietanza, rinunciano ad eventuali azioni di riduzione e restituzione per la collazione ereditaria.
La divisione ereditaria consensuale è sempre possibile quando ci sono da dividere solo somme di denaro su conti correnti e deposito titoli, anche operando una divisione ereditaria parziale.
Se tutti gli eredi sono d’accordo sulle modalità con cui dividere l’eredità si procede a formalizzare la loro volontà stipulando un contratto di divisione consensuale tra eredi.
Con l’accordo di divisione consensuale gli eredi si danno atto di avere definito tra di loro la divisione del patrimonio ereditario.
In tal modo si accordano per assegnarsi ed attribuirsi i beni mobili ed immobili di cui al compromesso ereditario e non avere null’altro a pretendere gli uni dagli altri.
La divisione consensuale in ambito ereditario rappresenta la forma più veloce e vantaggiosa per gli eredi.
Può essere facilmente raggiungibile quando non vi è litigiosità e ci si affida ad avvocati con lunga esperienza nel ramo del diritto successorio.
Ove i coeredi litighino sui beni ereditari da ripartirsi, è necessario procedere alla divisione giudiziale.
La divisione ereditaria giudiziale si ha, pertanto, quando gli eredi non sono riusciti a trovare un accordo in via amichevole sui beni ereditari da ripartirsi.
Quando anche la mediazione ereditaria si è conclusa senza accordo, non resta altra strada che ricorrere al giudice del tribunale del luogo dove si è aperta la successione ereditaria.
Il diritto a domandare la divisione dell’eredità non può essere limitato dal testatore se non per i cinque anni successivi all’apertura della successione.
L’istanza di divisione giudiziale in ambito successorio si promuove con atto di citazione ex art. 713 del codice civile e 784 del codice di procedura civile che deve essere notificato a tutti gli eredi.
Il tribunale, una volta determinato il valore della massa ereditaria, provvede all’attribuzione delle quote ai singoli eredi con differenti modalità.
Per fare ciò il giudice si avvale di un consulente tecnico d’ufficio esperto estimatore e, se del caso, procede all’assegnazione, o alla vendita all’incanto dei beni ereditari.
Questo tipo di situazioni, non solo richiede molto tempo per giungere ad una soluzione, spesso non desiderata per gli eredi, ma comporta diversi esborsi da sostenere.
La divisione in natura in ambito successorio, è facilmente percorribile quando è possibile attribuirsi uno o più beni, con o senza conguagli.
Ciò è possibile quando gli eredi hanno attribuito un valore concorde proporzionale alla quota loro spettante per legge.
Quando è possibile la divisione in natura, perché esistono più unità immobiliari e somme di denaro, è percorribile per il singolo erede anche il consolidamento della proprietà.
Questa può aver luogo con, o senza, conguagli in denaro.
Atteso che, ai sensi dell’art. 718 del codice civile, ciascun coerede può richiedere la sua parte in natura dei beni mobili e immobili dell’eredità.
La divisione in natura dei beni è percorribile sempre rispettando le quote ereditarie con e senza testamento spettanti agli eredi.
Sia che si proceda alla divisione ereditaria consensuale, che nell’ambito di un giudizio civile.
Quando la divisione dei beni ereditari in natura non è percorribile, perché non è possibile formare le quote da attribuire a ciascun erede è possibile chiedere l’assegnazione del bene, o la vendita.
Se manca del tutto un accordo tra i coeredi in ordine alla attribuzione dei beni, non resta che la vendita all’incanto.
La vendita all’incanto può avvenire solo con incarico a professionista delegato per le operazioni di vendita immobiliari.
Successiva alla vendita, detratte le spese di procedura, gli eredi potranno soddisfarsi con la distribuzione del ricavato.
Quando gli eredi sono d’accordo a vendere l’immobile, il ricavato della vendita può essere tra di loro ripartito pro quota, sia che si tratti di successione legittima, che di successione testamentaria.
Nel caso in cui l’immobile caduto in successione ereditaria è occupato da un erede diverso dal coniuge, si configura un diverso scenario.
E’ sempre possibile chiedere da un lato l’assegnazione e, dall’altro, una indennità di occupazione da parte degli altri eredi cui venga impedito l’utilizzo del bene.
L’erede non titolato che utilizzi abitualmente il bene indiviso, infatti, è tenuto a corrispondere una indennità di occupazione in base al valore di mercato per la quota non di sua spettanza.
Questo nel caso di disaccordo con gli altri eredi sulla possibilità di rilevare la loro quota per consolidare la proprietà, o mettere in vendita il bene.
L’indennità di occupazione di immobile nell’eredità, però, è dovuta, per giurisprudenza consolidata, solo quando vi è un uso esclusivo da parte di uno degli eredi.
Il coerede che utilizza in via esclusiva il bene che è anche degli altri eredi, dunque, è tenuto ad una indennità di occupazione solo se ne impedisce l’uso ed il godimento agli altri coeredi.
La divisione ereditaria con immobili si può attuare o con la vendita e distribuzione del ricavato pro quota tra gli eredi, o con l’ assegnazione degli immobili, con o senza conguagli in denaro.
Se tutti gli eredi sono d’accordo a vendere gli immobili, il ricavato della vendita viene ripartito tra di loro pro quota.
La regola, quando nell’asse ereditario sono presenti proprietà immobiliari e diritti reali, è procedere per prima cosa alla valutazione immobiliare.
Se i coeredi non sono d’accordo sulle stime immobiliari ci si può affidare congiuntamente ad un tecnico.
Diversamente si provvede alla comparazione delle stime fatte redigere da ciascun erede, per poi procedere alla relativa attribuzione.
Quando gli eredi presentano la denuncia di successione diventano proprietari per l’intero di una quota indivisa dell’eredità.
Con la divisione ereditaria consensuale, è possibile risparmiare sulle imposte di successione quando l’accordo è raggiunto prima di presentare la dichiarazione di successione.
Infatti, quando i chiamati all’eredità sono d’accordo su come ripartirsi l’eredità, il Notaio, prima di presentare la denuncia di successione, prende atto della loro volontà.
Conseguentemente presentando la denuncia di successione i coeredi si ripartiscono il patrimonio immobiliare procedendo alla divisione dei beni secondo l’accordo di divisione ereditaria sottoscritto.
Nella divisione testamentaria gli eredi non vanno incontro al problema della divisione perché è stata già operata dal testatore.
Nel caso in cui vi sia un concepito la divisione non potrà avvenire fino al momento della nascita.
Cosa succede quando è pendente un giudizio sulla legittimità, o sulla filiazione naturale?
Il giudice, in caso di esito favorevole del giudizio per il chiamato all’eredità, può sospendere la divisione per un termine massimo di cinque anni.
Nel caso di eredità con minorenni il testatore può disporre che non si faccia luogo alla divisione prima che sia trascorso un anno dalla maggiore età dell’ultimo nato.
Il legittimario pretermesso non fa parte della comunione ereditaria, fino a quando non ha esperito vittoriosamente l’azione di riduzione.
Infatti, solamente a seguito della sentenza egli acquista la qualità di erede.
La mediazione ereditaria, oltre ad essere una condizione di procedibilità, rappresenta un utile strumento per prevenire il contenzioso giudiziario.
La mediazione richiede l’assistenza obbligatoria di un avvocato per le parti è può avvenire anche in modalità telematica.
La mediazione in materia ereditaria può concludersi con un verbale di mancato accordo tra gli eredi.
Oppure, quando ha esito favorevole, con un verbale di accordo tra eredi che determina le modalità di divisione dei beni tra coeredi che ha valore di legge.
Lo Studio Legale Sposato, grazie ad accessi privilegiati a banche dati e conti correnti del defunto, è in grado di garantire con celerità lo svolgimento di tutte le indagini necessarie.
L’attività che svolgiamo, come studio legale specializzato in diritto ereditario, fin dal 1949, non si incentra soltanto sulla ricostruzione della massa ereditaria da dividere.
Non tralasciamo alcun aspetto e verifichiamo sempre che non esista un testamento, onde procedere con tranquillità allo scioglimento della comunione ereditaria.
La ricostruzione del patrimonio ereditario riguarda l’individuazione degli immobili e del loro valore, il rintraccio di conti correnti, fondi, deposito titoli e beni della persona deceduta.
Oltre alle poste attive occorre verificare sempre che non sussistano debiti ereditari ed obbligazioni, o imposte e tributi, che riducano il valore dell’asse ereditario.
Per ricostruire le quote nella divisione ereditaria occorre tenere conto degli atti dispositivi compiuti in vita dalla persona deceduta.
Le donazioni, per effetto della collazione devono essere imputate e restituite alla massa ereditaria.
Le quote ereditarie devono sempre tenere conto delle disposizioni di cui all’articolo 536 del codice civile e delle persone a favore delle quali la legge riserva una quota di eredità: coniuge, figli e ascendenti.
Espletiamo le pratiche successorie, al fine di non incorrere in errori e sanzioni per la presentazione della denuncia di successione, con notaio convenzionato in sede.
Solo il coniuge | 1/1 |
Consorte più un figlio | 1/2 al consorte e 1/2 al figlio |
Consorte e più due o più figli | 1/3 al consorte e 2/3 ai figli |
Coniuge e ascendenti o fratelli/sorelle | 2/3 al coniuge e 1/3 ad ascendenti o fratelli/sorelle |
Solo un figlio | 1/1 al figlio |
Più figli | 1/1 ripartito in parti uguali |
Solo ascendenti | 1/2 linea paterna – 1/2 linea materna |
Solo fratelli e sorelle | 1/1 ripartito in parti uguali |
I costi della divisione ereditaria variano in base al valore dell’eredità ed alle attività da compiere.
Possono essere contenuti quando gli eredi sono d’accordo sulle modalità di ripartizione tra di loro della massa ereditaria.
I costi della divisione ereditaria aumentano con la litigiosità dei chiamati a succedere.
Se è necessario effettuare perizia di stima dei beni ereditari, attivare la mediazione obbligatoria ed iscrivere a ruolo la causa per la divisione giudiziale.
Gli onorari dell’avvocato per la divisione ereditaria sono dovuti in base al DM 55/14 per l’attività stragiudiziale, per la mediazione e per le varie fasi di giudizio e vengono sempre prima illustrati al cliente.
Quando si deve procedere ad una divisione ereditaria diventa di fondamentale importanza, per la propria tranquillità, affidarsi ad un avvocato specializzato in diritto ereditario.
Lo Studio Legale Sposato, dal 1949, è specializzato in diritto successorio e opera tutelando importanti asset ereditari sia nella fase stragiudiziale, che per la gestione del contenzioso ereditario.
L’Avvocato Gianluca Sposato, Presidente della XIX Sottocommissione dell’esame di Stato per Avvocato 2023 a Roma, è rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati.
Assiste eredi che devono procedere alla divisione ereditaria, privilegiando accordi e transazioni ereditarie, con elevata percentuale di successo e risparmio di tempi e costi dell’eredità.
Per prenotare un appuntamento chiamare in orario di studio, o visitare l’area Assistenza Legale24h.
Gianluca Sposato è un avvocato patrimonialista e giurista dell’ISLE – Istituto per la Documentazione gli Studi Legislativi, specializzato in diritto civile, rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati.
Presidente dell’esame di Stato per Avvocato a Roma, eletto da Top Legal migliore Avvocato nel diritto delle assicurazioni, è Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali e membro del Board di Forbes Advisor nei settori del diritto immobiliare, eredità e risarcimento del danno.