
Quali sono le quote ereditarie senza testamento?
- Se una persona muore e lascia solo il solo coniuge a lui va tutta l’eredità
Il coniuge ha sempre il diritto di abitazione della casa coniugale e uso del
mobilio, dunque in presenza di altri eredi le loro quote saranno limitate da tale vincolo, equiparabile alla nuda proprietà.
Così, per esempio, nel caso in cui la persona deceduta abbia lasciato oltre alla
moglie due figli, i diritti sulla casa coniugale saranno di 1/3 la moglie e di 2/6 ciascuno i figli, proprio ad indicare la compressione del loro diritto rispetto a quello di godimento esclusivo del bene da parte del coniuge.
Se il coniuge è l’unico erede a lui spetta tutta l’eredità, a meno che il de cuius non abbia redatto testamento disponendo della sua quota disponibile che, in mancanza di figli, è di ½ della massa ereditaria. - Se la persona deceduta lascia il coniuge ed un figlio spetta metà eredità ciascuno
Se una persona muore e oltre al coniuge nell’asse ereditario c’è anche un figlio
l’eredità viene divisa in parti uguali tra di loro, a meno che la persona deceduta
non abbia redatto testamento lasciando la quota disponibile, che in tale ipotesi è di 1/3, ad altre persone. Dimostrare la mancanza di capacità di intendere e di volere del testatore che abbia nominato erede, oltre a quelli legittimi, altri parenti prossimi, se non addirittura la propria badante, come spesso accade, non è facilmente dimostrabile, a meno che non risulti da perizia psichiatrica con data anteriore a quella del testamento.
In ogni caso il diritto di abitazione e uso del mobilio della casa coniugale non può trovare limite alcuno nella volontà del testatore, né in atti dispositivi degli altri eredi, a meno che non sia intervenuta una sentenza di divorzio. - Se una persona muore e lascia il coniuge e due figli spetta 1/3 ciascuno dell’eredità
Se l’asse ereditario è composto dal coniuge e due figli l’eredità viene divisa in
parti uguali tra di loro, salvo il diritto di abitazione del coniuge superstite; a
meno che la persona deceduta non abbia redatto testamento utilizzando la quota a lui disponibile, che in questo caso è di ¼, avvantaggiando uno degli eredi legittimi, o destinandola ad altre persone non necessariamente appartenenti alla cerchia familiare.
Non sussiste, infatti, alcun divieto per il testatore che voglia devolvere l’eredità, nella misura di cui può disporre, in favore di altre persone al di fuori degli eredi legittimi, purché i legittimari, la moglie i figli i genitori o i nonni, non subiscano violazione della quota loro riservata per legge.
- Se chi muore lascia il coniuge e più di 2 figli 1/3 dell’eredità va al coniuge e 2/3 vengono ripartiti tra i figli
Se l’asse ereditario è composto dal coniuge e da più di due figli l’eredità viene
divisa attribuendo la quota di 1/3, oltre al diritto di abitazione al coniuge, mentre la restante quota di 2/3 viene divisa in parti uguali tra tutti i figli.
In questo caso la quota disponibile del testatore è di ¼ che potrà essere utilizzata sia a vantaggio di uno dei legittimari, preferito ad altri, che in favore di altri eredi testamentari, come per esempio un nipote, un cugino, un amico, una persona cara;
ma anche una persona giuridica, ente o associazione, come spesso avviene con destinazione della propria eredità in favore della Chiesa, o istituti religiosi.
- Se una persona muore e lascia coniuge, fratelli e sorelle 2/3 dell’eredità vanno al coniuge ed 1/3 ai fratelli (se ci sono anche genitori a loro è riservata la quota di ¼)
Nell’ipotesi di una coppia sposata dal cui matrimonio non siano nati figli
legittimi, ovvero se i coniugi non hanno avuto figli nati da un precedente
matrimonio, figli naturali, o riconosciuti anche con accertamento giudiziale all’esito del test del DNA, e dunque l’asse ereditario è composto solo dal coniuge e da fratelli della persona deceduta, questi sono gli eredi legittimi a cui è devoluta l’eredità, in assenza di testamento.
L’articolo 582 del codice civile dispone, infatti, che in mancanza di testamento 2/3 dell’eredità vadano al coniuge ed 1/3 ai fratelli.
È questo uno di quei casi in cui i fratelli possono essere maggiormente danneggiati dalla volontà del testatore che può addirittura estromettere i fratelli, i quali essendo collaterali e non ascendenti, non rientrano nella categoria dei legittimari. - Se una persona muore lasciando solo un figlio a lui va tutta l’eredità
Se nell’asse reditario c’è un solo figlio, questi sarà erede universale, essendo a lui devoluta interamente l’eredità dei genitori.
Tuttavia la quota disponibile, ove il padre o la madre abbiano preso la decisione di fare testamento a favore di eredi testamentari è di ½, dovendo, comunque, essere garantita la quota di riserva del figlio per la restante quota di ½ del patrimonio che costituisce l’asse ereditario; non soltanto immobili, fondi, liquidità e giacenze su conti correnti bancari, o polizze, titoli, azioni, quote societarie, beni mobili, opere d’arte e quanto costituisca oggetto di inventario dell’esecutore testamentario, dovendosi tenere conto sia del relictum che del donatum.
- Se una persona muore e lascia più figli l’eredità viene divisa in parti uguali tra di loro
Se alla sua morte nell’asse ereditario del de cuius ci sono solo i figli, perché il coniuge era precedentemente deceduto, o è intervenuto il divorzio, o altre cause di indegnità a succedere, il patrimonio ereditario viene suddiviso in parti uguali tra i figli. Tuttavia le quote ereditarie dei figli, che sono gli unici eredi, possono variare, subendo aumento o diminuzione, se il loro genitore ha disposto della quota disponibile che è, in questo caso, di 1/3 della massa ereditaria. Così, per esempio, ove l’asse sia composto da figli legittimi ed un figlio naturale, nato al di fuori del matrimonio, ed il testatore abbia inteso privilegiare i primi, la quota ereditaria del figlio naturale pretermesso sarà inferiore rispetto a quella dei figli legittimi; tenuto conto comunque della quota di riserva a lui riconosciuta dalla legge pari a 2/3 della massa ereditaria. - Se chi muore lascia un solo genitore a lui va tutta l’eredità
Se una persona che non è sposata e non ha figli decede senza lasciare testamento lasciando solo un genitore a questi va l’intera eredità. Occorre inoltre ricordare che gli ascendenti in qualità di eredi legittimi hanno una quota di riserva che non può essere intaccata neanche nell’ipotesi in cui vengano estromessi dall’eredità nel testamento. Infatti la quota disponibile del testatore in questo caso è di 2/3 del patrimonio ereditario, mentre la quota di riserva degli ascendenti, ovvero del genitore superstite è pari ad 1/3.
- Se chi muore lascia entrambi i genitori l’eredità viene divisa in parti uguali tra di loro
Se una persona che non è sposata e non ha figli decede senza lasciare testamento lasciando in vita i genitori a loro va l’intera eredità in parti uguali, a meno che non sia stato redatto un testamento.
Gli ascendenti, dunque i genitori, in qualità di eredi legittimi hanno una quota di riserva che non può essere intaccata neanche nell’ipotesi in cui vengano estromessi dall’eredità nel testamento. La quota disponibile del testatore in questo caso è di 2/3 del patrimonio ereditario, mentre la quota di riserva degli ascendenti, ovvero dei genitori superstiti è pari ad 1/3. - Se chi muore lascia genitori, fratelli e sorelle ½ dell’eredità va ai genitori e ½ viene diviso tra i fratelli
Se la persona che decede non è sposata e non ha figli e nell’asse ereditario sono presenti sia i genitori che i fratelli, in assenza di testamento, a loro è devoluta per legge l’intera eredità divista in parti uguali.
Tuttavia, poichè solo i genitori sono eredi legittimari ed anno diritto ad una quota di riserva pari ad 1/3 che non può essere intaccata per disposizione testamentaria, in caso di testamento i fratelli potrebbero essere esclusi dall’eredità senza potere impugnare il testamento in assenza di valide ragione che siano riscontrate da un avvocato specializzato in diritto successorio. - Se una persona decede lasciando fratelli e sorelle l’eredità viene divisa in parti uguali tra di loro
Se la persona che decede non è sposato e non ha figli e nell’asse ereditario sono presenti uno o più fratelli a loro è destinata in parti uguali l’intera eredità. Tuttavia i fratelli unilaterali hanno diritto solo alla metà della quota che spetta ai fratelli germani.
In caso di successione testamentaria, invece il testatore può disporre liberamente dell’intero proprio patrimonio non essendo i fratelli eredi legittimari e potendo ben devolvere l’eredità a qualsiasi altra persona, senza pregiudicare alcun loro diritto.
Quali sono le quote ereditarie con testamento?
Quote ereditarie nella successione testamentaria e quota disponibile
Quando chi muore lascia un testamento si apre la successione testamentaria.
La legge stabilisce sempre che vengano rispettate delle quote di riserva per alcune categorie di eredi, detti legittimari, ovvero: coniuge, figli e ascendenti.
Chi redige un testamento, in questi casi, può disporre liberamente soltanto di una porzione del patrimonio ereditario, detta quota disponibile (artt. 536-572 cod. civ.), tenuto conto, altresì, delle verifiche necessarie ai fini della collazione ereditaria.
Di seguito riportiamo lo schema della quota disponibile in caso di testamento:
Se il defunto lascia un solo figlio, a questi è riservata la metà del patrimonio.
L’altra metà rappresenta la quota disponibile, secondo quanto disposto dall’art. 537 cod. civ.
Se il defunto lascia più figli, a loro sono riservati i due terzi dell’eredità, da dividersi in parti uguali.
La quota disponibile è pari ad un terzo, secondo l’art. 537 cod. civ.Se chi muore lascia solo il coniuge, a questi è riservata la metà del patrimonio, oltre al diritto di abitazione della casa adibita a residenza familiare e il diritto d’uso dei mobili che la arredano, sempre che siano di proprietà del defunto, secondo l’ art. 540 cod. civ.
Se il de cuius lascia coniuge e figli, la quota disponibile e quella di riserva variano a seconda del numero della prole, secondo l’art. 542 cod. civ.
A. Se il figlio è uno solo, a lui è riservato un terzo dell’eredità e un altro terzo spetta al coniuge. Residua un terzo di disponibile per il testatore.
B. Se i figli sono più di uno, a loro e riservata la metà del patrimonio da dividere in parti uguali, mentre al coniuge spetta un quarto. La quota disponibile del de cuius è pari ad un quarto.
Se sopravvivono coniuge e ascendenti (genitori o nonni), al coniuge è riservata la metà del patrimonio e agli ascendenti un quarto.
La quota disponibile è di un quarto, secondo l’art. 544 cod. civ.
Se vi sono solo ascendenti, a loro è riservato un terzo del patrimonio.
La quota disponibile è pari a due terzi, secondo l’art. 538 cod. civ.
In caso di assenza di legittimari (figli, coniuge o ascendenti) si può disporre liberamente per il proprio testamento.
Pertanto, anche in presenza solo di fratelli, se una persona non è sposata e non ha figli può fare testamento a favore di chi vuole poiché la quota disponibile è pari all’intera eredità.
L’Avv. Gianluca Sposato, esperto in diritto successorio, assiste i propri clienti per risolvere questioni ereditarie in tutta Italia ed all’estero per accordi di divisione ereditaria, scioglimento della comunione ereditaria, reintegra nella quota ereditaria, donazioni ed eredità, impugnazione del testamento, assistenza legale in contenzioso ereditario.