Via flaminia 466

00191 Roma

+39 06 321 7639

Per appuntamenti

Lun - Ven : 9:00 - 18:30

Disponibilità per appuntamenti

Risarcimento morte figlio incidente stradale

Indice

Come Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali e rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati, il mio impegno è tutelare i genitori che hanno perso un figlio in un incidente stradale.

In questo articolo spiego quando un genitore può richiedere il risarcimento per la morte di un figlio in un incidente stradale, in che misura e come.

Risarcimento Morte Figlio Incidente Stradale

La morte di un figlio in un incidente stradale è un trauma irreversibile per un genitore che vede privarsi dell’affetto della vita che ha generato. 

Non potrà mai esserci alcun risarcimento che possa colmare il vuoto e la sofferenza venutisi a creare per la privazione del rapporto genitoriale.

Purtroppo gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dei giovani nel mondo nella fascia di età compresa tra i 15 ed i 23  anni.

Le cause, molto spesso, sono da rinvenire nell’alta velocità, nella distrazione e nella guida in stato di ebbrezza.

La fascia oraria più frequente in cui si verificano gli incidenti stradali mortali è quella notturna, fino alla prime ore dell’alba ed i giorni più rischiosi sono nel fine settimana.

La giustizia, in sede penale, prevede aggravanti per il reato di omicidio stradale che spesso determinano inquinamento di prove su cause e responsabilità dell’incidente, per sottrarsi al carcere.

In questo articolo, come Avvocato per incidente stradale mortale, voglio spiegare quando si ha diritto al risarcimento del danno per la perdita del rapporto parentale tra genitore ed figlio.

Quanti soldi spettano ai genitori per la morte di un figlio in incidente stradale?

La prima domanda a cui rispondere è quanti soldi spettano alla madre ed al padre quando il figlio è morto in un incidente stradale.

Bisogna, però, chiarire che l’aspetto più difficile a livello legale da superare in questi casi riguarda l’accertamento della colpa di chi si è reso colpevole dell’incidente stradale mortale.

Infatti, il genitore ha diritto ad avere il risarcimento del danno morale per la perdita del rapporto affettivo solo quando l’incidente non è stato causato dal figlio.

Il tema del risarcimento morte incidente stradale sotto il profilo giuridico è estremamente complesso sul piano civilistico e non sempre di facile comprensione.

Pertanto, è importante affidarsi ad un avvocato civilista esperto in danno da morte e ricostruzione degli incidenti stradali per evitare indagini viziate da chi è indagato per omicidio stradale.

Bisogna, poi, distinguere il danno non patrimoniale dal danno patrimoniale.

Se il figlio apportava anche un contributo economico alla famiglia bisognerà provarlo e documentarlo, per avere diritto anche al danno patrimoniale da morte.

Per la perdita del rapporto parentale si utilizzano le Tabelle del Danno da Morte, redatte dal Gruppo Danno alla Persona dell’Osservatorio sulla Giustizia, del quale io faccio parte, rappresentando i familiari delle vittime della strada.

Tabelle danno da Morte genitore figli

Le Tabelle di Liquidazione del Danno da Morte del Tribunale di Milano 2022 prevedono un importo minimo ed un importo massimo, come appresso indicato:

A favore di ciascun
genitore per morte di un figlio

Da un minimo  di €168.250,00

Ad un massimo di €336.500,00

Nel capitolo che segue spiegherò quando e come spettano questi importi ai genitori che hanno visto privarsi dell’affetto del loro figlio, o della loro figlia, che siano stati uccisi in incidente stradale. 

Nel caso in cui il mezzo che ha provocato l’incidente non era assicurato, o si è dato alla fuga senza prestare soccorso e, dunque, si tratti di un veicolo pirata della strada, esiste il Fondo Garanzia Vittime della Strada.

Il Fondo Vittime della Strada è gestito dalla Consap, che garantisce il risarcimento assicurativo per la morte del proprio figlio, anche se con una procedura più tecnica e rigorosa.

Risarcimento morte figlio come si calcola il danno da morte da incidente stradale

Il calcolo per determinare l’entità del risarcimento che spetta ad un genitore per l’uccisione del figlio in un incidente stradale non è mai semplice e dipende da diversi fattori.

Il risarcimento del danno per la morte di un figlio in un incidente stradale si può chiedere per due componenti:

  1. il danno non patrimoniale per la morte di un figlio che, avendo una connotazione di carattere morale, è sempre dovuto;
  2. il danno patrimoniale per la morte di un figlio che, avendo natura residuale e dovendo essere sempre documentato, spetta solo in determinati casi.

Per il danno non patrimoniale, ovvero il danno morale per la sofferenza causata dalla perdita del proprio familiare, i genitori devono dimostrare che l’incidente mortale si è verificato per la colpa altrui, ovvero non è stato causato dal figlio.

Fornita la prova delle responsabilità altrui, hanno diritto ad un risarcimento che prevede un importo minimo di € 168.250,00 ed un importo massimo di  € 336.500,00.

Importo minimo e massimo per la morte di un figlio in un incidente stradale

Questi importi variano a seconda di alcuni parametri e condizioni che sono:

  • L’età del figlio e dei genitori superstiti, al fine di determinare presuntivamente per quanti anni si verificherà la condizione di dovere sopportare il danno patito, ovvero la privazione del rapporto affettivo;
  • La convivenza, o meno, che lascia presumere l’intensità del vincolo affettivo.

Così, per esempio, se il figlio era sposato ed aveva figli ai genitori spetterà un importo minore rispetto a quello che verrà attribuito alla loro nuora, o al loro genero e ai nipoti, trattandosi di nucleo familiare primario rispetto al loro.

Per avere un risarcimento più elevato bisogna provare l’entità del vincolo affettivo che, secondo la più recente giurisprudenza di legittimità, può desumersi anche presuntivamente.

Parametro di riferimento sono la convivenza e la durata di privazione del rapporto affettivo, dato dall’età dei genitori e del figlio che è morto.

Per quanto riguarda, invece, il danno patrimoniale è un aspetto non sempre da prendere in considerazione, in quanto spetta ai genitori solo nel caso il cui il figlio morto provvedeva al loro mantenimento.

Questa circostanza deve essere sempre provata con documenti ed il relativo calcolo non è di semplice quantificazione, dovendosi fare riferimento alla reale perdita economica subìta a causa dell’evento fatale verificatosi.

Quanto risarcisce l’assicurazione per la morte di un figlio?

Alla domanda quanto risarcisce l’assicurazione per la morte di un figlio nel caso di omicidio stradale non può darsi una risposta univoca in quanto l’entità del risarcimento varia da caso a caso.

Il primo problema da sperare è quello di dimostrare di avere ragione, ovvero che l’incidente mortale si è verificato per colpa di altri.

Bisogna sempre superare l’ostacolo di cui all’art. 2054 del codice civile che, nel caso di scontro tra veicoli presume, salvo prova contraria, che ciascuno abbia concorso a causare il danno.

Il concorso di colpa in incidente mortale è molto frequente, quando non si riesce a fornire la prova liberatoria circa la propria responsabilità e per l’imputato di omicidio stradale comporta una riduzione di pena della metà.

Vi è poi il problema relativo alla prova per la sofferenza relativa all’uccisione del proprio familiare, per cui io, come Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali, ho sollevato una questione di legittimità costituzionale.

Infatti, l’onere della prova sulla sofferenza per la perdita di un proprio familiare quale condizione per avere diritto al risarcimento del danno, dovrebbe essere a carico di chi voglia dimostrare un fatto che si discosta dal sentire sociale.

Ciò perchè è insito nella natura umana provare dolore per l’uccisione di un proprio caro, tanto più di un figlio.

Concorso di colpa nell’incidente stradale mortale

Sono frequenti i casi concorso di colpa in un incidente stradale mortale, quando non si riesce a fornire la prova liberatoria prescritta dall’articolo 2054 del codice civile.

In tutti casi di concorso di colpa il risarcimento subisce una decurtazione dell’importo fino anche dal 10% al 90%, a seconda del grado di responsabilità nell’incidente.

Il concorso può essere attribuito, per esempio, se la persona deceduta nell’incidente non portava la cintura di sicurezza, poiché si presume che la cintura di sicurezza, se correttamente indossata, avrebbe potuto salvare la vita.

Ugualmente si ha concorso  di colpa, nel caso in cui il pedone morto in un incidente stradale attraversava al di fuori delle strisce pedonali, o camminava senza guardare la strada distratto dal cellulare.

Ancora  si può avere concorso di colpa per superamento dei limiti di velocità, o incidente mortale in prossimità della linea di mezzeria.

In questi casi i genitori vengono risarciti in maniera inferiore rispetto a quanto stabilito dalle tabelle del danno da morte.

Bisogna tenere presente che le compagnie di assicurazione non hanno un cuore, ma si preoccupano esclusivamente di tutelare i propri interessi finanziari.

Fino a condizionare orientamenti giurisprudenziali sfavorevoli ai danneggiati, subordinando il diritto al risarcimento del danno da morte alla prova della sofferenza per l’uccisione del proprio caro, ove non si tratti del figlio.

La prova dell’intensità del vincolo affettivo incide sull’entità del risarcimento 

La prova della sofferenza ed intensità del vincolo affettivo nel rapporto tra genitori e figli non viene ritenuta necessaria, potendo ricorrere alle presunzioni.

Questo per lo stretto legame e vincolo affettivo sia nel caso della convivenza, ove si tratti di figli minori o giovani, che nel caso di figli adulti sposati che vivano anche in altra città rispetto quella dei genitori.

Il problema, con riferimento al minimo e massimo tabellare, potrebbe porsi ove i familiari vivano in un comune di residenza diverso da quello della vittima, o all’estero.

Il danno tanatologico come danno riflesso connesso alla perdita della vita, dovuto ai familiari della vittima del reato di omicidio, è subordinato all’intensità della perdita connaturata.

Ciò tenuto conto che il danno per la morte di un congiunto si configura come danno non patrimoniale che la giurisprudenza considera danno-conseguenza e non danno-evento.

Avvocato per danno da perdita del rapporto parentale

Pertanto, per ottenere il risarcimento per la morte di un figlio dall’assicurazione, è fondamentale essere consigliati e supportati da un avvocato esperto nel danno da perdita del rapporto parentale.

Solo affidandosi subito ad un avvocato con esperienza nel settore della responsabilità civile e ricostruzione di incidenti stradali mortali si potrà evitare l’inquinamento di prove nel giudizio penale per la morte del proprio caro.

Sia per quanto concerne l’accertamento della colpa che ai fini risarcitori, con attribuzione dell’importo massimo previsto dalla legge, ai genitori.

L’Avvocato Gianluca Sposato, da oltre 30 anni assiste i genitori che hanno perso il loro figlio per incidenti stradali mortali su tutto il territorio nazionale, ai fini della piena affermazione dei loro diritti nel rispetto della giustizia.