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Risarcimento morte figlio incidente stradale

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In questo articolo spieghiamo quando un genitore può richiedere il risarcimento per la morte di un figlio in un incidente stradale, in che misura e come.

Risarcimento Morte Figlio Incidente Stradale

La morte di un figlio in un incidente stradale è un trauma irreversibile per un genitore che vede privarsi dell’affetto della vita che ha generato e non potrà mai esserci alcun risarcimento che possa colmare il vuoto e la sofferenza venutisi a creare.

Purtroppo gli incidenti stradali sono la prima causa di morte dei giovani nel mondo e le cause, molto spesso, sono da rinvenire nell’alta velocità e nella guida in stato di ebbrezza.

La fascia oraria più frequente in cui si verificano gli incidenti stradali mortali è quella notturna, fino alla prime ore dell’alba ed i giorni più rischiosi sono nel fine settimana.

La giustizia, in ambito penale, ha previsto delle aggravanti con l’introduzione del reato di omicidio stradale che, tuttavia, spesso hanno l’effetto opposto di provocare inquinamento di prove sulle cause e responsabilità dell’incidente per sottrarsi al carcere.

In questo articolo, nella mia lunga esperienza di Avvocato chiamato spesso a risolvere questioni in un incidente stradale mortale, avendo curato gli interessi di molti genitori che hanno dovuto affrontare la morte di un figlio in un incidente stradale, voglio spiegare in maniera chiara, tralasciando aspetti tecnici di carattere giuridico, quando si ha diritto ad ottenere il risarcimento del danno per la perdita del rapporto parentale tra un genitore ed un figlio.

Quanti soldi spettano ai genitori per la morte di un figlio in incidente stradale?

La prima domanda a cui dobbiamo rispondere è quanti soldi spettano alla madre ed al padre quando loro figlio è morto in un incidente stradale.

Bisogna, però, chiarire che l’aspetto più difficile a livello legale da superare in questi casi riguarda l’accertamento della colpa di chi ha commesso l’incidente stradale mortale.

Infatti, il genitore ha diritto ad avere il risarcimento del danno morale per la perdita del rapporto affettivo solo quando l’incidente non è stato causato dal figlio.

Pertanto, è importante affidarsi ad un avvocato civilista esperto in danno da morte e ricostruzione degli incidenti stradali per evitare l’inquinamento di prove che eviterebbero aggravanti, in  sede penale, per chi è indagato per omicidio stradale.

Bisogna, poi, distinguere il danno non patrimoniale dal danno patrimoniale, poiché se il figlio apportava anche un contributo economico alla famiglia bisognerà provarlo e documentarlo per avere diritto anche a questa voce di danno che andrà  a sommarsi alla prima.

Per la perdita del rapporto parentale si utilizzano le Tabelle di Risarcimento del Danno da Morte del Tribunale di Milano, elaborate dal Gruppo Danno alla Persona dell’Osservatorio sulla Giustizia Civile, del quale io faccio parte rappresentando i diritti dei danneggiati e dei familiari delle vittime della strada, contro le assicurazioni.

Tabelle danno da Morte genitore figli

Le Tabelle di Liquidazione del Danno da Morte del Tribunale di Milano 2022 prevedono un importo minimo ed un importo massimo, come appresso indicato:

A favore di ciascun
genitore per morte di un figlio

Da un minimo  di €168.250,00

Ad un massimo di €336.500,00

Nel capitolo che segue spiegherò quando e come spettano questi importi ai genitori che hanno visto privarsi dell’affetto del loro figlio, o della loro figlia, rimasti uccisi da un’autovettura o altro mezzo omologato assicurato, ai fini della responsabilità civile nel territorio nazionale.

Occorre, comunque, tenere presente che anche nel caso in cui il mezzo che ha provocato l’incidente non era assicurato o, peggio ancora, si è dato alla fuga senza prestare soccorso e, dunque, si  tratti di un veicolo pirata della strada, esiste il Fondo Garanzia Vittime della Strada, gestito dalla Consap, che garantisce il risarcimento assicurativo per la morte del proprio figlio, anche se con una procedura più tecnica e rigorosa.

Risarcimento morte figlio: come si calcola il danno da morte da incidente stradale

Il calcolo per determinare l’entità del risarcimento che spetta ad un genitore per l’uccisione di un figlio in un incidente stradale non è mai semplice e dipende da diversi fattori.

Bisogna, poi, distinguere: il danno non patrimoniale per la morte di un figlio che, avendo una connotazione di carattere morale, è sempre dovuto; il danno patrimoniale per la morte di un figlio che, avendo natura residuale e dovendo essere sempre documentato, spetta solo in determinati casi.

Per quanto riguarda il danno non patrimoniale, ovvero il danno per la sofferenza causata dalla perdita del proprio familiare, i genitori che dimostrino che l’incidente mortale si è verificato per la colpa di un altro, ovvero non è stato causato dal figlio, hanno diritto ad un risarcimento che prevede un importo minimo di € 168.250,00 ed un importo massimo di  € 336.500,00.

Questi importi variano a seconda di alcuni parametri e condizioni che sono:

  • L’età del figlio e dei genitori superstiti, al fine di determinare presuntivamente per quanti anni si verificherà la condizione di dovere sopportare il danno patito, ovvero la privazione del rapporto  affettivo;
  • La convivenza, o meno, che lasciano presumere l’intensità del vincolo affettivo; così, per esempio, se il  figlio era sposato ed aveva figli ai genitori spetterà un importo minore rispetto  a quello che verrà attribuito alla loro nuora, o al loro genero e ai nipoti, trattandosi  di nucleo familiare primario  rispetto al loro.

In altre parole, per ottenere un risarcimento più elevato: bisogna provare l’entità del vincolo affettivo, il cui parametro di riferimento viene dato dalla convivenza e dalla durata del tempo  di privazione del rapporto affettivo, dato dall’età dei genitori e del figlio che è morto.

Per quanto  riguarda, invece, il danno patrimoniale è un aspetto non sempre da prendere in considerazione, in quanto spetta ai genitori, solo nel caso il cui il figlio morto provvedeva al loro mantenimento, dovendo fornire la relativa prova documentale ai fini dell’esatto computo.

Questa circostanza, quindi, deve essere sempre provata con documenti ed il relativo calcolo non è di semplice quantificazione, dovendosi fare riferimento alla reale perdita economica subìta a causa dell’evento fatale verificatosi.

Quanto risarcisce l’assicurazione per la morte di un figlio?

Alla domanda quanto risarcisce l’assicurazione per la morte di un figlio nel caso di omicidio stradale, dunque, non può darsi una risposta univoca in quanto,  seppure esistono i parametri sopra illustrati, l’entità del risarcimento varia da caso a caso.

Come abbiamo detto, il primo problema da sperare è quello di dimostrare di avere ragione, ovvero che l’incidente mortale si è verificato per colpa di altri, superando l’ostacolo di cui all’art. 2054 del codice civile che nel caso di scontro tra veicoli presume, salvo prova contraria, che ciascuno abbia concorso a causare il danno.

Concorso di colpa nell’incidente stradale mortale

Nel caso di  concorso di colpa in un incidente stradale mortale, per esempio, se la persona deceduta nell’incidente non portava la cintura di sicurezza, il risarcimento subirà una decurtazione dell’importo previsto a titolo di risarcimento danni fino al 50%, poiché si presume che la cintura di sicurezza se correttamente indossata avrebbe potuto salvare la vita.

Ugualmente, nel caso in cui il pedone morto in un incidente stradale attraversava al di fuori delle strisce pedonali, o camminava senza guardare la strada distratto dal cellulare, o ancora attraversava un incrocio con il semaforo arancione, l’assicurazione attribuirà un concorso di colpa, risarcendo i genitori in maniera inferiore rispetto a quanto stabilito dalle tabelle del danno da morte.

Bisogna tenere presente che le compagnie di assicurazione non hanno un cuore, ma si preoccupano esclusivamente di tutelare i propri interessi finanziari, al punto da condizionare anche orientamenti giurisprudenziali sfavorevoli ai danneggiati, subordinando il diritto al risarcimento del danno da morte alla prova della sofferenza per l’uccisione del proprio caro, ove non si tratti del figlio, come stabilito dalla Cassazione con la sentenza n. 11200/2019, per cui io, come Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali, ho sollevato una questione di legittimità costituzionale.

Infatti, l’onere della prova sulla sofferenza per la perdita di un proprio familiare quale condizione per avere diritto al risarcimento del danno, dovrebbe essere a carico di chi voglia dimostrare un fatto che si discosta dal sentire sociale, essendo insito nella natura umana provare dolore per l’uccisione di un proprio caro.

La prova dell’intensità del vincolo affettivo incide sull’entità del risarcimento 

La prova della sofferenza ed intensità del vincolo affettivo nel rapporto tra genitori e figli non viene ritenuta necessaria, potendo ben ricorrere alle presunzioni, dato lo stretto legame e vincolo affettivo sia nel caso della convivenza, ove si tratti di figli minori o giovani, che nel caso di figli adulti sposati che vivano anche in altra città rispetto quella dei genitori; se pure il problema, con riferimento al minimo e massimo tabellare, potrebbe porsi ove vivano all’estero.

Pertanto, per ottenere il risarcimento per la morte di un figlio dall’assicurazione, è fondamentale essere consigliati e supportati da un avvocato esperto nel danno da perdita del rapporto parentale che potrà garantire la piena affermazione dei diritti, sia per quanto concerne l’accertamento della colpa che ai fini risarcitori, con attribuzione dell’importo massimo previsto dalla legge, ai genitori.