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Successioni ereditarie

Successioni ereditarie

Indice

Cosa è la successione ereditaria?

La successione ereditaria non è un puro e semplice acquisto di elementi patrimoniali attivi e passivi.

Si tratta di un fenomeno più complesso in cui l’acquisto del patrimonio del defunto non è che un lato, o un aspetto, sebbene il più importante dell’eredità.

Nella posizione giuridica del defunto subentrano le persone che sono chiamate ad accettare l’eredità.

Con la successione, l’erede, come rappresentante del defunto, subentra in tutti i suoi rapporti giuridici e rimane investito di tutti i suoi diritti e obbligazioni.

L’eredità deve intendersi come una evoluzione delle vicende familiari di chi lascia la vita terrena che si attua con la trasmissione dei diritti patrimoniali agli eredi.

Con la morte di una persona i suoi diritti personalissimi si estinguono, tra questi rientrano l’usufrutto, l’uso e l’abitazione.

I diritti patrimoniali assoluti, come la proprietà e gli altri diritti reali, invece, si trasmettono agli eredi.

Le successioni ereditarie, dunque, riguardano le attività da compiere per fare subentrare nei rapporti giuridici del defunto gli eredi, trasferendo loro il patrimonio ereditario.

Chi sono gli eredi legittimi nella successione ereditaria?

Gli eredi legittimi sono i chiamati all’eredità.

Gli eredi possono essere designati per testamento nella successione testamentaria, o individuati per grado di parentela più vicino al de cuius nella successione legittima.

Con il termine “de cuius” si intende la persona che è venuta a mancare,  ovvero il defunto, colui della cui eredità si tratta.

Eredi legittimi sono i parenti più prossimi del defunto: il coniuge, i figli, i genitori, cui la legge riserva sempre una quota di eredità che non può mai essere loro non riconosciuta, neanche per volontà testamentaria.

Questa categoria di eredi privilegiati non può mai essere esclusa dall’eredità e prende il nome di legittimari, sono: il coniuge i figli e gli ascendenti.

In mancanza dei legittimari e di un testamento che disponga diversamente, subentrano gli altri eredi fino al sesto grado di parentela: i fratelli e le sorelle, i nipoti, gli zii, i cugini, come disposto dall’articolo 572 del codice civile.

Nel caso di eredità vacante, quando è accertata l’effettiva mancanza di eredi, l’eredità è devoluta allo Stato, ai sensi dell’articolo 526 del codice civile. 

Come si effettua l’accettazione di eredità?

Nelle successioni ereditarie per accettazione eredità si intende la manifestazione di volontà dell’erede a subentrare nei rapporti giuridici, attivi e passivi, del de cuius.

La qualità di erede si distingue da quella del legatario, poiché l’erede subentra a titolo universale nei rapporti giuridici del defunto, dunque anche nei debiti.

Nel legato testamentario, invece, la successione è a titolo particolare ed il legatario esente da debiti ereditari.

L’accettazione ereditaria può avvenire in forma espressa, pura, con beneficio di inventario e, secondo l’articolo 474 del codice civile, anche in forma tacita, per atti concludenti da cui si desume con certezza la volontà di accettare.

L’eredità non si trasmette automaticamente agli eredi.

Per acquisire la qualità di erede è necessario manifestare la volontà di accettare l’eredità.

L’erede, subentrando a titolo universale, risponde dei debiti del defunto, anche oltre al valore dell’eredità, nel caso di accettazione senza il beneficio di inventario.

Circa il termine di accettazione eredità, questo diritto va esercitato entro dieci  anni dall’apertura della successione.

Trascorso inutilmente questo termine, interviene la prescrizione ed il chiamato perde il diritto di subentrare nella qualità di erede.

Tuttavia, chiunque ha interesse può chiedere al Giudice di fissare un termine entro il quale il chiamato all’eredità deve dichiarare se accetta l’eredità, o vi rinuncia. 

Successioni ereditarie, l’accettazione tacita di eredità

L’accettazione tacita ereditaria si ha quando il chiamato compie atti che presuppongono necessariamente la sua volontà di accettare.

In altre parole, si ha accettazione tacita dell’eredità quando il chiamato all’eredità compie atti che non avrebbe il diritto di porre in essere, se non nella qualità di erede.

La denuncia di successione ed il pagamento delle imposte di successione non costituiscono accettazione tacita, poiché la qualità di erede deve manifestarsi con un comportamento concludente.

Il comportamento concludente è ravvisabile, per esempio, nella proposizione dell’azione di divisione ereditaria, piuttosto che nella risoluzione di un contratto concluso dalla persona defunta.

Anche il pagamento di debiti ereditari con denaro prelevato dall’asse ereditario costituisce accettazione tacita di eredità, al pari della riscossione da parte del chiamato di un assegno rilasciato al de cuius.

L’attività di costituzione in giudizio per far valere il proprio difetto di legittimazione deve intendersi come atto volto a testimoniare la volontà di non accettare l’eredità.

Diversamente dall’ intervento in giudizio del chiamato quale erede legittimo del de cuius, che costituisce manifestazione della volontà di erede finanche in caso di cancellazione dal ruolo della causa per inattività delle parti.

Come funziona la successione ereditaria?

Per capire come funziona la successione ereditaria bisogna comprendere chi sono gli eredi, quali sono le quote ereditarie con e senza testamento, da cosa è composta l’eredità e quali sono gli adempimenti ereditari.

Le successioni ereditarie sono di tue tipi:

  1. la successione testamentaria, quando l’eredità è disciplinata da un testamento
  2. la successione legittima, quando si seguono le norme della legge in base al grado più stretto di parentela

In ogni caso il nostro ordinamento giuridico stabilisce che una quota di eredità, la legittima, spetta sempre di diritto ai parenti più stretti del defunto, i legittimari: il coniuge, i figli e gli ascendenti.

Il testamento può contenere disposizioni di ultima volontà anche di carattere non economico e la volontà testamentaria, in alcuni casi, prevale su quella del legislatore.

Basti pensare all’istituto della rappresentazione ereditaria, che prevede la possibilità per chi fa testamento di sostituire il rappresentato, in base al disposto dell’articolo 688 del codice civile.

Da cosa è costituita l’eredità?

L’eredità è la successione a titolo universale nel patrimonio del defunto. 

Nella successione mortis causa l’erede subentra nella universalità dei beni del de cuius, per intero, o pro quota, rispondendo anche dei debiti ereditari.

Il chiamato all’eredità succede in tutti i rapporti giuridici patrimoniali, attivi e passivi del defunto, ad eccezione dei suoi rapporti personali, che si estinguono con la morte.

Il patrimonio ereditario è costituito dal relictum e dal donatum.

Se la successione ereditaria riguarda i legittimari, il valore delle donazioni indirette, o di disposizioni testamentarie eccedenti la quota, deve essere restituito alla massa ereditaria.

La collazione ereditaria, prevista dall’articolo 737 del codice civile, garantisce una parità di trattamento tra i legittimari e persegue lo scopo di reintegrare nella quota legittima che è stata alterata dal de cuius.

È fatta salva la dispensa in sede di donazione, o testamento, nei limiti della quota disponibile, di cui il de cuius può liberamente disporre.

Avvocato per successioni ereditarie

Le successioni ereditarie implicano svariate tematiche del diritto civile, riguardano aspetti del diritto di famiglia, di cui l’eredità è una naturale evoluzione e afferiscono questioni di diritto immobiliare.

L’importanza delle questioni trattate impone sempre di rivolgersi ad avvocati con una lunga esperienza che trattano esclusivamente la materia.

L’Avvocato Gianluca Sposato, dell’ISLE Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi, con oltre 25 anni di esperienza in diritto ereditario, oggi è considerato tra i migliori avvocati per eredità in Italia.

Presidente dell’ultima sessione dell’esame per Avvocato a Roma è Rappresentante di Interessi alla Camera dei Deputati e fa parte dell’Advisory Board di Forbes Advisor.

Collabora da oltre un ventennio con l’Agenzia Parlamentare e segue personalmente solo questioni inerenti successioni ereditarie con patrimoni importanti in Italia e all’estero.