Ai sensi dell’articolo 456 del Codice civile, la successione ereditaria si apre al momento del decesso di una persona nel luogo del suo ultimo domicilio.
Tra gli adempimenti principali che devono compiere gli eredi vi è quello di ricostruire l’asse ereditario, individuare il patrimonio caduto in successione ereditaria, pagare le imposte di successione allo Stato e presentare la denuncia di successione, entro il termine di un anno dalla morte del de cuius, per non incorrere in sanzioni.
La denuncia di successione può essere presentata da qualunque erede, tuttavia è necessario allegare i documenti di identità di tutti gli eredi.
Non è necessario l’accordo, né tanto meno la presenza di tutti gli eredi, seppure consigliata, per tale adempimento, che viene inoltrato in modalità telematica al fisco, quando il patrimonio complessivo del defunto supera l’importo di 100.000,00 euro, oltre che in tutti i casi in cui nell’asse ereditario siano presenti beni immobili.
La dispensa di cui sopra, però, è valida solo nel caso in cui l’eredità sia devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto, sempre che la massa ereditaria abbia un valore complessivo non superiore a 100.000,00 euro e non comprende beni immobili, o altri diritti reali; negli altri casi la denuncia di successione deve essere sempre presentata.
Procedere per gli adempimenti successori senza l’assistenza qualificata di un legale è sempre molto rischioso e sconsigliato, per cui è bene rivolgersi subito ad un Avvocato che si occupi di eredità, che potrà fornire il supporto e la consulenza necessaria agli eredi.
Molto spesso gli eredi incontrano resistenza e difficoltà da parte della banca per lo svincolo delle somme depositate su conti correnti e deposito titoli del defunto.
Per ottenere lo svincolo delle somme in banca del de cuius è sempre bene rivolgersi ad un avvocato che tratti la materia successoria tenuto conto che la banca non può procedere allo svincolo delle somme in favore degli eredi fintanto non è stata presentata e non riceve tutta la documentazione necessaria, tra cui la presentazione della denuncia di successione.
La presentazione della denuncia di successione presuppone una serie di attività ed indagini che non può prescindere per tali adempimenti dall’assistenza di un avvocato che abbia lunga esperienza in successioni ereditarie.
Il compito dell’avvocato non è limitato soltanto a consigliare gli eredi sulla compilazione e ricerca dei documenti da trasmettere al fisco, al fine di non incorrere in sanzioni; ma soprattutto, in considerazione dell’entità del patrimonio ereditario, volto nel rispetto della legalità per consentire agli eredi di potere risparmiare sulle tasse e sulle imposte di successione.
Occorre tenere presente che la denuncia di successione deve indicare i dati completi sia del defunto che dei suoi eredi, corredati da relativa documentazione, tra cui l’atto sostitutivo notorio che attesti la composizione dell’asse ereditario; in presenza di un testamento, è necessario anche l’allegazione del testamento nella documentazione.
Una volta trasmessa la dichiarazione alla Agenzia delle Entrate, l’Erario nelle 24 – 48 ore successive provvede in automatico ad addebitare sul conto corrente degli eredi, o sul conto dedicato del Notaio, nel caso ci si avvalga di tale servizio, le relative imposte e tasse, il cui computo non sempre può tenere conto delle agevolazioni prima casa, come nel caso ad esempio si intenda vendere l’immobile caduto in successione.
Il computo delle imposte di successione non è sempre semplice e per questo è bene affidarsi ad un Avvocato esperto in materia ereditaria, per non incorrere in omissioni, od errori che possano dare corso ad accertamenti ed erogazione di sanzioni pecuniarie agli eredi da parte del fisco.
Ai fini del computo delle tasse ereditarie, si deve tener conto dell’intero patrimonio del defunto, dovendosi procedere a sommare sia il valore di immobili, diritti reali su beni immobili, che depositi di somme su conto corrente, deposito titoli, fondi, beni mobili, partecipazioni azionarie e societarie, crediti ed altro.
Se per i soldi presenti su conti correnti del defunto e deposito titoli il calcolo delle imposte è piuttosto semplice, per gli asset immobiliari la base imponibile su cui calcolare il valore dell’imposta di successione trova riferimento nella sua rendita catastale, che deve essere incrementata del 5% e moltiplicata per un coefficiente attribuito all’immobile stesso in base alla sua categoria.
Si riportano di seguito le Tabelle delle Imposte di Successione pubblicata dal Consiglio Nazionale del Notariato
https://notariato.it/sites/default/files/TABELLA2_IMPOSTE_SUCCESSIONE.pdf
Oltre alle tasse ereditarie, così come sopra calcolate, occorre tenere conto dei compensi per l’Avvocato che ha seguito la pratica ereditaria, sulla base della tariffa stragiudiziale di cui al DM 55/04 e del Notaio che ha raccolto i dati da trasmettere al fisco, il cui onorario è proporzionale al valore dell’eredità e viene calcolato in base al tariffario notarile.
Tali spese devono essere preventivamente comunicate al cliente, tenuto conto che già al primo incontro in sede di consulenza ereditaria l’Avvocato è tenuto a fornire un preventivo di spesa per le singole fasi dell’attività che dovrà compiere per il cliente stesso, che potrà accettare o meno il relativo preventivo scritto.
Non tutti i costi che si devono sostenere per la pratica successoria prevedono delle agevolazioni fiscali.
Attualmente gli sgravi fiscali sono molto ridotti in materia successoria e la cifra massima detraibile è pari a 294,50 euro, ovvero il 19% delle spese fino ad un tetto di 1.550 euro. A beneficiarne sarà l’erede che ha sostenuto queste spese. Qualora pagassero più eredi, la detrazione deve essere divisa in base alle quote di successione.
Gli immobili che cadono in successione ereditaria possono essere venduti soltanto dopo che siano eseguite tutte le formalità di trascrizione e voltura catastale in favore degli eredi, ovvero dal momento in cui questi risultino da una visura catastale dell’immobile effettivi proprietari, sempre che siano tutti d’accordo alla vendita ed al valore da attribuire ai cespiti caduti in successione ereditaria.
Nel caso in cui sorgano contrasti tra gli eredi e, dunque, anche se soltanto uno di essi non aderisca alla volontà di vendere, si configura uno scenario di contenzioso giuridico e bisognerà chiedere lo scioglimento della comunione ereditaria in tribunale per potere procedere alla divisione ereditaria ed alla vendita del bene, o dei beni caduti in successione in sede giudiziaria, dopo avere esperito negativamente il tentativo di mediazione sempre obbligatorio per la materia ereditaria.
L’Avv. Gianluca Sposato assiste i propri clienti per importanti asset patrimoniali in tutta Italia e all’estero, in particolare nell’Unione Europea, Australia ed America al fine di condurre in porto accordi di divisione ereditaria evitando liti tra gli eredi, ottimizzando costi e imposte di successione, in convenzione con i migliori professionisti specializzati nel ramo successorio per ogni adempimento fiscale, catastale e tributario.