Lo Studio Legale Sposato, fondato nel 1949, è specializzato in assistenza ai familiari vittime di omicidio stradale.
Con un reparto di infortunistica stradale che coordina le indagini di polizia stradale e ingegneri cinematici in grado di ricostruire le dinamiche più complesse in caso di stragi stradali.
L’Avvocato Gianluca Sposato, dell’ISLE – Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi, vanta una esperienza consolidata in responsabilità civile e danno da morte.
E’ Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali, che ha avuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Come rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati, ha partecipato ai principali lavori in tema di omicidio stradale.
Nell’omicidio stradale è importante distinguere prima di tutto il ruolo e la funzione che ha l’azione penale, da quella civile.
Un errore, purtroppo, frequente è concentrarsi solo sulle attività del processo penale a carico dell’imputato, tralasciando l’aspetto civilistico della vicenda.
In tal modo si confonde l’attività dell’avvocato penalista, con quella dell’avvocato civilista.
L’avvocato penalista non ha esperienza per la ricostruzione degli incidenti stradali e non può essere di apporto per evitare, come spesso accade, inquinamento di prove, con sanzioni irrisorie per l’imputato.
I familiari delle vittime della strada per tutelare i loro diritti devono rivolgersi ad un avvocato civilista in grado di ricostruire la dinamica dell’incidente mortale, attribuendo colpa e responsabilità.
L’Avvocato civilista, accertata la colpa dell’investitore, potrà quantificherà i danni non patrimoniali, per la perdita del rapporto parentale.
A parte bisogna, poi, valutare i danni patrimoniali per il mancato apporto economico alla famiglia, a causa dell’uccisione del proprio congiunto.
Il reato di omicidio stradale è stato introdotto con la Legge n. 41 del 2016, per contrastare il fenomeno inarrestabile di morti per incidenti stradali nel nostro Paese.
L’articolo 589 bis del codice penale prevede aggravanti di pena per chi provoca la morte di una persona per guida pericolosa nei seguenti casi:
Il reato di omicidio stradale prevede la pena della reclusione da 2 a 18 anni, avuto riguardo al grado di colpa e alle circostanze aggravanti.
La pena base per questa tipologia di reato è quella della reclusione da 2 a 7 anni.
Se il reato è commesso sotto l’uso di alcol, o droghe è previsto l’arresto, con la pena detentiva aumentata da 8 a 12 anni.
L’omicidio stradale con fuga e quello aggravato prevedono ulteriori misure punitive, con la reclusione rispettivamente da 5 a 10 anni e da 10 a 18 anni.
La pena è a carico dell’investitore che alla guida di un veicolo a motore provochi un incidente stradale mortale.
Tale rigidità normativa è contemperata dalla previsione di una diminuzione di pena fino alla metà nei casi di attribuzione di concorso di colpa.
Si ha concorso di colpa in omicidio stradale quando il reato, se pur cagionato da condotta imprudente, non è esclusiva conseguenza dell’azione od omissione del colpevole che ha cagionato la morte per incidente stradale.
Per esempio perché la persona morta nell’incidente stradale non indossava la cintura di sicurezza, o viaggiava in prossimità della linea di mezzeria non mantenendo la destra, o attraversava a piedi distratto dal cellulare.
Nel caso di concorso di colpa le somme dovute agli eredi subiscono una diminuzione, in proporzione del grado di responsabilità riconosciuto.
Inoltre qualora l’evento non sia esclusiva conseguenza dell’azione, o dell’omissione del colpevole, la pena è diminuita fino alla metà.
A prevedere l’omicidio stradale colposo è l’articolo 589 bis del codice penale.
La norma stabilisce che il responsabile è punito con la reclusione da due, fino a sette anni.
La pena base è prevista per la violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale con colpa.
I familiari della vittima hanno diritto al risarcimento del danno a prescindere dall’azione penale, che è volta a determinare l’elemento soggettivo della colpa.
A nulla rilevando l’intenzionalità nell’omicidio stradale.
Perché scatti l’imputazione per il reato di omicidio stradale, infatti, deve farsi solo riferimento alla negligenza, imprudenza, imperizia.
Ovvero ad inosservanza di leggi e regolamenti, come la violazione delle norme del Codice della Strada.
Per l’accertamento della colpa nell’omicidio stradale le prime attività da compiere sono relative alle cause della morte.
La parte offesa, ove il Pubblico Ministero disponga l’autopsia della vittima deve partecipare alle relative indagini per accertarsi del regolare svolgimento delle stesse.
Lo stesso dicasi per il sequestro del mezzo investitore e per le indagini cinematiche relative all’attribuzione delle responsabilità della morte per incidente stradale.
I familiari che hanno diritto al risarcimento del danno per l’uccisione di un loro congiunto in un incidente stradale sono:
Gli importi che vengono liquidati a titolo di risarcimento danni non patrimoniali per la perdita del rapporto affettivo con la vittima variano a seconda di determinati parametri, di cui bisogna fornire documentazione.
Per il coniuge, i genitori ed i figli è prevista una forbice che va da un massimo di euro 336.500,00 ad un minimo di euro 168.250,00.
Per i fratelli, i nonni ed i nipoti sono previsti importi minori, da un massimo di euro 146.120,00 ad un minimo di euro 24.350,00.
Stesso discorso vale per il danno patrimoniale, quando l’uccisione del familiare ha determinato la mancanza di apporto economico al nucleo familiare superstite.
Il risarcimento danni deve essere richiesto in sede civile, per questo è fondamentale affidarsi ad un avvocato civilista.
Se non ci sono contestazioni sulla responsabilità dell’incidente mortale, l’assicurazione, acquisita la documentazione, è tenuta a fare una offerta ai familiari della vittima dell’incidente.
I termini per proporre l’offerta di risarcimento danni sono stabiliti dal codice delle assicurazioni private e, ove non siano ritenute congrue, possono essere trattenute in acconto.
La costituzione di parte civile nel procedimento per omicidio stradale ha finalità diverse, volte per lo più a prendere parte alle indagini ed al processo penale.
Tuttavia, può comportare dei rischi in caso di patteggiamento della pena, o assoluzione dell’imputato.
Pertanto, è indispensabile per la parte offesa vittima del reato rivolgersi ad un avvocato civilista specializzato in incidenti stradali mortali.
Il professionista specializzato in diritto civile valuterà quando è necessario essere coadiuvato anche da un avvocato penalista, considerato il differente ruolo di quest’ultimo, volto a difendere l’imputato da un reato.
Nell’omicidio stradale, i familiari della vittima hanno diritto al risarcimento del danno di carattere morale.
Il risarcimento per il danno da morte è dovuto solo nel caso in cui si dimostri che l’incidente stradale si è verificato per colpa dell’investitore.
Per questo è sempre importante affidarsi ad esperti del settore per partecipare alle indagini penali, onde evitare inquinamento di prove.
Se l’azione penale è volta all’inflizione della pena, quella civile rimane separata ed è la strada che si raccomanda di percorrere ai familiari delle vittime della strada.
Sia per accertare le responsabilità, che per ottenere quanto la legge riconosce a titolo di risarcimento danni per la morte del proprio familiare.
La ricostruzione dell’incidente stradale mortale è fondamentale ai fini dell’attribuzione della colpa nell’omicidio stradale.
Se non sono intervenute le Autorità per i rilievi stradali non possiamo assistervi per tutelare i vostri diritti, mancando la prova storica del fatto, indispensabile per fare scattare le indagini di polizia.
Infatti, per prima cosa bisogna fornire la prova dell’incidente stradale mortale.
Determinate le responsabilità, sarà possibile quantificare anche i danni.
La ricostruzione delle cause della morte in incidente stradale, l’attribuzione delle colpe ed il riconoscimento del danno da perdita del rapporto parentale, sono attività complesse.
Il primo elemento utile da esaminare è il verbale dell’incidente stradale mortale.
Il verbale dell’incidente stradale mortale viene redatto dai reparti della Polizia Stradale e contiene i rilievi ed il grafico dell’incidente.
Informazioni utili e dettagliate, come le condizioni del manto stradale, il punto d’urto, dichiarazioni sulla dinamica, la segnaletica stradale, danni ai mezzi e persone decedute.
Dalla comparazione dei danni ai veicoli coinvolti e dai rilievi effettuati sul manto stradale si può desumere a chi attribuire la colpa dell’incidente nell’omicidio stradale.
Tali elementi possono essere supportati dalle dichiarazioni rese dalle parti coinvolte, oltre che dai testimoni.
Negli incidenti stradali mortali e stragi stradali è necessario coadiuvare le Forze dell’Ordine negli accertamenti e nei rilievi con periti di parte.
Ciò ai fini di non pregiudicare i propri diritti ed evitare l’inquinamento di prove.
Fenomeno frequente al fine di sottrarsi alle pene previste per l’omicidio stradale attesa la riduzione di pena prevista in caso di concorso di colpa.
I tempi per il rilascio del verbale di incidente stradale mortale possono variare da 90 a 120 giorni.
Se sono in corso indagini penali, è necessario richiedere il nulla osta al giudice per le indagini preliminari.
L’Avvocato Gianluca Sposato Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali è autore di numerose pubblicazioni e monografie sul danno da perdita parentale.
Relatore congressuale ai più importanti convegni sull’omicidio stradale in ambito nazionale cui hanno partecipato i principali esperti e le maggiori cariche istituzionali.
E’ membro del Gruppo “Danno alla Persona” dell’Osservatorio nazionale sulla Giustizia Civile, che elabora le tabelle del Danno da Morte e della Commissione Trasporti dell’Ordine degli Avvocati di Roma.
Nel corso di oltre 25 anni di attività ha maturato una esperienza e preparazione unica in materia di risarcimento danni per omicidio stradale.
Ha sollevato la questione di legittimità costituzionale sulla prova della sofferenza il risarcimento del danno da morte riuscendo a fare mutare l’orientamento della giurisprudenza di legittimità.
Infatti, da ultimo la sentenza numero n. 2776 del 30/01/2024 della Cassazione ha stabilito lecito ricorrere alla presunzioni legali.
Ciò per dimostrare il grado di sofferenza per la perdita del vincolo affettivo con la vittima e avere diritto al risarcimento del danno morale per l’uccisione del proprio familiare.
Presta assistenza e supporto legale ai familiari delle vittime della strada in tutta Italia, per tutelarne i diritti ai fini dell’accertamento della colpa e risarcimento del danno tanatologico.
Gianluca Sposato è un avvocato patrimonialista e giurista dell’ISLE – Istituto per la Documentazione gli Studi Legislativi, specializzato in diritto civile, rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati.
Presidente dell’esame di Stato per Avvocato a Roma, eletto da Top Legal migliore Avvocato nel diritto delle assicurazioni, è Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali e membro del Board di Forbes Advisor nei settori del diritto immobiliare, eredità e risarcimento del danno.