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Amministrazione del fallimento

Indice

L’amministrazione del fallimento viene svolta dal curatore fallimentare.

Il curatore del fallimento è un avvocato o commercialista e ha il compito di provvedere allo svolgimento di tutte le operazioni della procedura fallimentare.

La sua attività è svolta sotto la vigilanza del giudice del fallimento e del comitato dei creditori.

Diritti dell’imprenditore fallito

L’imprenditore che sia fallito per tutelare i suoi diritti deve necessariamente essere seguito da un avvocato esperto in diritto fallimentare.

Ciò al fine di verificare il corretto adempimento dell’attività del curatore il quale è tenuto, ai sensi dell’art. 38 della legge fallimentare, ad espletare il proprio incarico con diligenza.

Il curatore nell’amministrazione del fallimento, infatti, deve annotare, giorno per giorno, in un registro vidimato le operazioni relative alla sua attività.

Occorre tenere conto, per di più, che l’azione di responsabilità del curatore revocato non può essere proposta dal fallito, ma deve essere proposta dal nuovo curatore previa autorizzazione del giudice delegato, ovvero del comitato dei creditori.

L’avvocato del fallimento

L’avvocato del fallimento deve tutelare i diritti dell’imprenditore fallito occupandosi della corretta amministrazione del fallimento da parte del curatore.

Deve, pertanto, verificare il corretto adempimento dell’organo fallimentare e denunciare eventuali violazioni di norme e irregolarità procedurali al tribunale.  

Ciò per assicurare che l’azienda non venga depauperata del suo patrimonio, gravata di ulteriori spese, o svenduta attraverso azioni illecite, o condotte criminose.

Pertanto risulta fondamentale vigilare sull’operato del curatore fallimentare, coordinandolo, relazionandosi con il giudice fallimentare e con il comitato dei creditori.

Ogni attività deve  essere svolta al fine di garantire il corretto adempimento di tutte le fasi della procedura fallimentare, fino al piano di riparto ed alla chiusura del fallimento.