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L’art. 483 del codice di procedura civile dispone che il creditore possa valersi cumulativamente dei diversi mezzi di espropriazione forzata previsti dalle legge.
Ma, su opposizione del debitore, che non può avvenire nelle forme dell’ opposizione agli atti esecutivi e opposizione all’esecuzione, il Giudice, con ordinanza non impugnabile, può limitare l’espropriazione al mezzo che il creditore sceglie o, in mancanza, a quello che il Giudice stesso determina.
Il presupposto affinché il debitore possa invocare la limitazione prevista dalla norma in esame consiste nella eccessività del ricorso ai vari mezzi di espropriazione, attraverso i quali può realizzarsi.
Pensiamo all’espropriazione forzata mobiliare presso il debitore, al pignoramento immobiliare o al pignoramento presso terzi, poiché la legge consente al creditore di potere agire cumulativamente, senza alcun ordine di priorità, con la sola eccezione per i beni sui quali sia apposta una garanzia reale ai sensi dell’art. 2911 del codice civile.
Cumulo dei mezzi di espropriazione: la valutazione dell’eccessività deve essere apprezzata dal Giudice di volta in volta.
Tenuto conto degli interessi del creditore pignorante e di quelli intervenuti, nonché del valore dei beni esecutati e dell’ammontare del credito dell’istante, dei crediti degli intervenuti e di coloro che vantino cause legittime di prelazione.
Parte della dottrina, propende per quella tesi più garantista per il creditore secondo cui tale valutazione dovrebbe tenere conto del presumibile ricavato della vendita, nonché delle probabilità di eventuali ulteriori interventi in giudizio da parte di creditori privilegiati.
Al contrario una parte minoritaria sostiene che la norma in esame costituisca una estrinsecazione del principio del minimo mezzo, ovvero del principio di lealtà e probità nel compimento degli atti processuali.
In ogni caso, è bene sottolineare che il maggior valore dei beni oggetto dell’espropriazione, rispetto al credito vantato, di per sé non costituisca eccesso dei mezzi di espropriazione tale da legittimare il Giudice ad intervenire.
Non potendosi prescindere, a riguardo, dalla formulazione di apposito reclamo da parte del debitore esecutato.
Al di fuori delle ipotesi di eccessività, sono ammessi più procedimenti di stesso tipo per lo stesso credito.
Tuttavia, come ha sancito la Suprema Corte con sentenza n. 3786 del 1987, il creditore che sia stato soddisfatto in uno di essi non può ottenere anche il rimborso delle spese di un altro procedimento.
Dottrina e giurisprudenza sono concordi nel ritenere che sussista il cumulo dei mezzi di espropriazione qualora si promuovano contro lo stesso debitore più processi esecutivi di diverso tipo.
Dovendo, diversamente, trovare applicazione l’articolo 496 del codice di procedura civile che disciplina la riduzione del pignoramento.
Quanto alla natura ed alla forma dell’opposizione del debitore, essa non può inquadrarsi nella categoria delle opposizioni in senso tecnico ai sensi degli articoli 615 e 617 del codice di procedura civile.
Consistendo in un mero reclamo, non soggetto a termini di decadenza, motivato da ragioni di opportunità e convenienza, da proporsi con ricorso o con semplice dichiarazione a verbale di udienza.
Il Giudice chiamato a decidere, dovrà disporre l’audizione delle parti interessate e provvederà con ordinanza non impugnabile, soggetta, tuttavia, a ricorso straordinario in Cassazione ex art. 111 comma 7 della Costituzione.
Infine, è importante ricordare come la Corte di Cassazione, con sentenza n. 18533 del 2007, abbia stabilito che in presenza di un eccesso nell’impiego del mezzo esecutivo connotato da dolo o colpa grave, sia giustificata non solo l’esclusione dall’esecuzione dei beni ad essa sottoposti in eccesso, ma anche la condanna del creditore procedente per responsabilità processuale aggravata.
Riproduzione vietata tutti i diritti riservati. Pubblicato sul Messaggero dall’Avvocato Gianluca Sposato
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Gianluca Sposato è un avvocato patrimonialista e giurista dell’ISLE – Istituto per la Documentazione gli Studi Legislativi, specializzato in diritto civile, rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati.
Presidente dell’esame di Stato per Avvocato a Roma, eletto da Top Legal migliore Avvocato nel diritto delle assicurazioni, è Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali e membro del Board di Forbes Advisor nei settori del diritto immobiliare, eredità e risarcimento del danno.