00191 Roma
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Abbiamo chiesto all’Avvocato Gianluca Sposato, Presidente dell’Esame di Stato per Avvocato a Roma, esperto in diritto ereditario, quali sono le quote degli eredi senza testamento.
Per comprendere quali sono le quote degli eredi quando non c’è testamento, bisogna tenere conto che i diritti dei discendenti prevalgono sui diritti degli ascendenti.
Il diritto ereditario regola ogni ipotesi, dando priorità agli eredi in linea retta rispetto agli eredi in linea collaterale.
A meno di cause di indegnità a succedere, i familiari della persona deceduta godono di piena tutela.
Infatti, i familiari del de cuius non possono essere pretermessi, o subire riduzione della quota legittima di eredità nel testamento con l’apertura della successione testamentaria.
L’eredità senza testamento viene divisa tra i familiari del defunto, che la legge chiama “legittimari”, o “eredi legittimi” ed, in loro assenza va ai familiari più prossimi.
Gli eredi legittimi sono coloro ai quali spetta l’eredità senza testamento: il coniuge, i figli ei parenti fino al 6° grado.
In mancanza di testamento, solo se il defunto non aveva figli, oltre al coniuge, hanno diritto a una quota di eredità anche i fratelli.
Se non ci sono figli, poi, oltre ai fratelli hanno diritto all’eredità anche i genitori se ancora in vita, fermo restando quanto prevede l’istituto della rappresentazione ereditaria.
Eredi legittimi sono i parenti più prossimi della persona che è venuta a mancare cominciando dai suoi discendenti in linea retta.
Dunque, gli eredi legittimi sono il coniuge i figli e i genitori cui, in mancanza di altri eredi, viene devoluta l’intera eredità, secondo quote prestabilite dalla legge.
Qualora il “de cuius” non abbia moglie e figli, subentrano gli ascendenti nell’eredità e, quindi, eredi legittimi sono i genitori, i fratelli ed i nonni.
In mancanza sia del coniuge che di figli, dei genitori, dei fratelli e dei nonni, l’eredità spetta ai parenti più prossimi della persona deceduta.
Quando mancano eredi con un grado di parentela più vicino alla persona deceduta, senza un testamento che disponga diversamente, l’eredità spetta agli zii, i cugini e nipoti entro il sesto grado.
Quando la persona deceduta non ha fatto testamento, per la ripartizione dell’eredità tra gli eredi legittimi, bisogna tenere conto di queste regole.
Anche in presenza di testamento, se ci sono eredi legittimi, coniuge, figli, genitori, il de cuius può devolvere ad altri eredi solo una parte del suo patrimonio.
Il de cuius ha una quota disponibile, ma non può pregiudicare il diritto dei legittimari e la quota di riserva loro attribuita per legge.
La quota disponibile e la quota di riserva variano a seconda di quanti eredi rientrano nell’asse ereditario, come nello schema sotto riportato.
Il coniuge gode di maggiore tutela rispetto agli altri eredi.
Ciò a prescindere che sia intervenuta separazione dei coniugi o meno, poiché solo con il divorzio viene rotto il vincolo ereditario.
In mancanza di figli, fratelli e/o genitori, il coniuge è l’unico erede e conserva il diritto di abitare la casa coniugale con il relativo mobilio.
Se il defunto è sposato e ci sono figli l’intera eredità è divisa in parti uguali tra il coniuge e il figlio, se è solo uno.
Mentre se i figli sono più di uno, al coniuge spetta 1/3 e la quota restante di 2/3 viene divisa tra tutti i figli.
Viceversa, se la persona che viene a mancare è priva di coniuge e ci sono solo i figli sono loro ad ereditare, in misura uguale ciascuno.
I fratelli e le sorelle rientrano nell’asse ereditario solamente se il loro fratello deceduto non ha lasciato figli.
In tal caso concorrono all’eredità con il coniuge, se il fratello morto era sposato.
Quando il defunto era sposato, ma non ci sono figli ed oltre al coniuge ci sono dei fratelli al coniuge spettano 2/3 dell’asse ereditario ed ai fratelli 1/3.
Se la persona deceduta lascia, oltre al coniuge ed ai fratelli, anche i genitori la quota di ¼ è riservata a loro, a meno che non c’è rinuncia all’eredità in favore dei figli.
In mancanza di discendenti l’eredità viene devoluta agli ascendenti, dunque ai genitori in parti uguali, se non ci sono fratelli e sorelle.
Se invece il de cuius lascia oltre ai genitori anche fratelli, ai genitori spetta ½ dell’eredità.
La restante metà dell’eredità viene divisa tra tutti i fratelli che ereditano in parti uguali.
L’Avv. Gianluca Sposato dell’ISLE – Istituto per la Documentazione gli Studi Legislativi esperto in diritto ereditario segue successioni ereditarie importanti in tutta Italia.
Gianluca Sposato è un avvocato patrimonialista e giurista dell’ISLE – Istituto per la Documentazione gli Studi Legislativi, specializzato in diritto civile, rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati.
Presidente dell’esame di Stato per Avvocato a Roma, eletto da Top Legal migliore Avvocato nel diritto delle assicurazioni, è Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali e membro del Board di Forbes Advisor nei settori del diritto immobiliare, eredità e risarcimento del danno.