00191 Roma
Per appuntamenti
00191 Roma
Nel caso di testamento con erede universale che istituisce un unico erede ed esclude i legittimari, cosa bisogna fare?
L’erede universale, nella successione testamentaria, incontra i limiti delle quote riservate ai legittimari, i quali sono chiamati ad esperire l’azione di riduzione per acquisire la qualità di eredi e chiedere la reintegra nella quota pretermessa.
L’argomento è tra i più controversi e delicati della materia successoria, con implicazioni di carattere familiare e patrimoniale che richiedono sempre assistenza legale altamente specializzata per tutelare appieno i propri diritti.
In questo articolo affronto il tema dell’erede universale e le problematiche cui si va incontro quando ci sono eredi legittimi esclusi nel testamento.
Nella mia lunga esperienza di Avvocato esperto in diritto ereditario, chiarisco cosa dice la legge quando si devono affrontare situazioni che comportano ingiustizie nella famiglia, all’apertura della successione.
L’erede universale è colui che subentra in tutti i beni e diritti del defunto, compresi i debiti, quando ciò è previsto nel testamento o, in caso di unico erede, nella successione legittima
Nella successione testamentaria, l’erede universale è espressamente designato dal testatore, che conferisce al beneficiario nel testamento la totalità del suo patrimonio.
L’accettazione di eredità può avvenire puramente e semplicemente o, ai sensi dell’art. 470 del codice civile, col beneficio di inventario per separare il proprio patrimonio da quello del defunto e non rispondere dei debiti oltre il valore dell’eredità.
Quando c’è un solo erede a cui è devoluto l’intero patrimonio ereditario, il chiamato all’eredità subentra nell’universalità dei beni del defunto.
L’erede acquisisce l’intero patrimonio dell’eredità, assumendo la titolarità di tutti i diritti e obbligazioni del de cuius, senza dovere concorrere con altri eredi.
Tuttavia, non sempre può darsi piena attuazione alla volontà del de cuius, ma è fatta salva la quota di legittima riservata ai legittimari.
Il successore universale, in presenza di legittimari, incontrerà sempre il limite di dovere concorrere con gli altri eredi, subentrando necessariamente in una quota indivisa nell’eredità, fintanto non interviene la divisione ereditaria.
Differentemente dal legatario, istituito con legato testamentario, che subentra a titolo particolare in una specifica determinazione attribuitagli e non risponde di debiti ereditari.
Si diventa erede universale, sostanzialmente in due modi: nella successione legittima se non vi sono altri eredi, oppure nella successione testamentaria quando viene designato un unico erede.
Nella successione ereditaria può esserci un solo erede perché non ci sono altri eredi legittimi.
Ciò si verifica, nella successione legittima, per il figlio unico di un genitore, o per il coniuge senza figli quando mancano gli ascendenti e nessuno può agire in rappresentazione ereditaria.
Oppure, nella successione testamentaria, si può essere istituito unico erede, quando il de cuius ha devoluto l’intera eredità nel testamento ad una sola persona.
I problemi maggiori si riscontrano quando è pretermessa la quota dei legittimari con un testamento con erede universale, che la legge consente seppur con i limiti e problemi che spesso ne derivano.
Tuttavia, bisogna tenere presente che la quota disponibile del testatore non può mai essere superiore ad 1/3 del valore dell’ eredità.
Sebbene l’erede universale con l’accettazione esclude gli eredi pretermessi, fintanto questi non ottengano la reintegra nell’eredità con l’azione di riduzione che va sempre trascritta onde evitare vendite fraudolente.
Infatti il Notaio, come Pubblico Ufficiale, deve trascrivere il testamento e volturare i beni immobili a favore dell’erede universale che ne faccia richiesta, dando atto dell’atto di provenienza.
L’erede universale, pertanto, incontra limiti a tutela degli eredi pretermessi ove non rispetti le quote dei legittimari con atti fraudolenti e compravendita con lesione di legittima.
La nomina di un unico erede può avvenire per testamento pubblico, testamento segreto, o con testamento olografo.
I problemi del testamento olografo sono riconducibili a vizi di forma, o sostanziali, oltre che per ipotesi di violenza, o dolo.
Il testamento che pretermette altri eredi, ad esclusione di cause di indegnità a succedere, può essere impugnato nel termine ordinario di 10 anni dagli eredi esclusi.
Il testatore, infatti, sebbene la legge gli attribuisce pieni poteri e consente di nominare un solo erede, deve rispettare le quote ereditarie con e senza testamento.
Se, con l’istituzione dell’erede universale, le quote ereditarie riservate ai legittimari non sono state rispettate, il testamento si considera valido nei limiti della quota disponibile.
Infatti l’art. 554 del codice civile stabilisce che le disposizioni testamentarie che eccedono la quota disponibile del testatore sono soggette a riduzione nei limiti della quota stessa.
Per ricostruire la massa ereditaria, che è costituita dal relictum e dal donatum, bisogna imputare all’eredità, per effetto della collazione, tutti i beni ricevuti in vita dal testatore.
Pertanto, è necessario esaminare il rapporto tra donazioni ed eredità e verificare che l’istituzione di un solo erede nel testamento non sia l’effetto di una disposizione volta a riequilibrare il rapporto tra eredi.
In tema di successioni ereditarie la nomina di un unico erede nel testamento, quando causa lesione di legittima, da luogo a differenti problemi, non sempre di facile soluzione.
Oltre a ripercuotersi nel vissuto familiare, i risvolti economici rappresentano una preoccupazione che deve essere affrontata con l’aiuto di un avvocato specializzato in diritto ereditario per l’impugnazione del testamento.
Infatti, se l’erede universale pubblica il testamento, il Notaio deve dare esecuzione alle disposizioni ivi contenute, anche se lesive della quota di legittima di altri eredi.
In questo caso, gli eredi pretermessi dovranno agire d’urgenza, chiedendo un sequestro conservativo cautelare per evitare il trasferimento degli immobili ereditati a terzi.
Ciò, tuttavia, non è possibile fintanto non viene esperita l’azione di riduzione ed acquisita la qualità di erede mediante accettazione dell’eredità.
Ferma restando l’importanza dell’assistenza nella mediazione obbligatoria in materia ereditaria, nel caso del testamento con erede universale che estromette i figli, o il coniuge, per conseguire un accordo tra eredi.
L’impugnazione del testamento che istituisce un unico erede è l’unica strada per gli eredi pretermessi, quando sia la trattativa, che la mediazione civile non hanno portato ad un accordo di reintegra tra eredi.
Infatti il testamento quando lede i diritti dei legittimari può essere impugnato.
Il testatore può disporre sempre di ¼ del suo patrimonio, ma non può eccedere per liberalità la quota disponibile che la legge gli riconosce.
Gli atti di liberalità che eccedono la quota disponibile del de cuius sono soggetti all’azione di riduzione, che si prescrive nel termine ordinario di 10 anni.
L’azione di riduzione delle disposizioni del testamento è subordinata all’esperimento della mediazione obbligatoria in materia ereditaria, condizione di procedibilità per impugnare il testamento con erede universale.
Se un testamento nomina un erede universale e non vi sono legittimari (coniuge, figli, o genitori), la successione si svolge senza particolari ostacoli, soprattutto se il testamento è pubblico.
Tuttavia, se il testamento esclude i legittimari, la situazione si complica e bisogna affidarsi ad un un Avvocato esperto diritto ereditario, per evitare che possano insorgere dispute ereditarie.
Gli eredi legittimari pretermessi, quando non si raggiunge un accordo divisorio con l’erede universale devono impugnare il testamento, dando il via spesso a contenziosi legali su più fronti.
Una volta pubblicato il testamento, l’erede universale può volturare gli immobili a suo nome, ma deve provvedere al pagamento delle imposte di successione.
La compravendita immobiliare di beni dell’erede universale che non rispetta le quote dei legittimari determina responsabilità per il Notaio che deve effettuare le ricerche e informare i compratori.
Occorre sempre verificare la validità del testamento anche sul piano sostanziale e, dunque, la presenza di legittimari esclusi, per evitare il rischio di revoca della compravendita immobiliare.
In presenza di un testamento che istituisce un unico erede escludendo i legittimari si deve verificare la validità del testamento con un Avvocato esperto in successioni ereditarie e materia testamentaria.
L’Avvocato esperto in eredità, una volta accertato che non vi siano legittimari pretermessi, per evitare impugnazione del testamento, assiste l’erede in tutte le attività volte al conseguimento della quota ereditaria.
Nel caso di eredi legittimi esclusi dal testamento, la soluzione ideale è raggiungere un accordo con l’erede universale per evitare azioni legali volte a conseguire la reintegra nell’eredità.
L’ erede universale potrebbe potrebbe compiere atti fraudolenti con la compravendita di immobili pervenuto dall’eredità e rischi di vario genere in ordine alla titolarità del bene.
In queste situazioni, particolarmente delicate, la scelta dell’Avvocato specializzato in diritto ereditario è fondamentale per tutelare i propri diritti, per questo è bene rivolgersi ad un professionista di spessore con esperienza.
Gianluca Sposato è un avvocato patrimonialista e giurista dell’ISLE – Istituto per la Documentazione gli Studi Legislativi, specializzato in diritto civile, rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati.
Presidente dell’esame di Stato per Avvocato a Roma, eletto da Top Legal migliore Avvocato nel diritto delle assicurazioni, è Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali e membro del Board di Forbes Advisor nei settori del diritto immobiliare, eredità e risarcimento del danno.