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Quote ereditarie con e senza testamento

Quote ereditarie con e senza testamento

Indice

Quali sono le quote ereditarie senza testamento?

Chi eredita quando chi muore lascia solo il coniuge?

Se una persona muore e lascia solo il solo coniuge, il marito o la moglie, a lui va tutta l’eredità, in base a quanto previsto dall’articolo 583 del codice civile.

Il coniuge ha sempre il diritto di abitazione della casa coniugale e uso del mobilio, dunque in presenza di altri eredi le loro quote saranno limitate da tale vincolo, equiparabile alla nuda proprietà.

Così, per esempio, nel caso in cui la persona deceduta abbia lasciato oltre alla moglie due figli, i diritti sulla casa coniugale saranno di 1/3 la moglie e di 2/6 ciascuno i figli, proprio ad indicare la compressione del loro diritto rispetto a quello di godimento esclusivo del bene da parte del coniuge.

Se il coniuge è l’unico erede a lui spetta tutta l’eredità, a meno che il de cuius non abbia redatto testamento disponendo della sua quota disponibile che, in mancanza di figli, è di  ½ della massa ereditaria.

Chi eredita quando chi muore lascia coniuge e un figlio?

Se la persona deceduta lascia il coniuge ed un figlio spetta metà eredità ciascuno, in base alla previsione dell’articolo 581 del codice civile.

Se una persona muore e oltre al coniuge nell’asse ereditario c’è anche un figlio l’eredità viene divisa in parti uguali tra di loro, a meno che la persona deceduta non abbia redatto testamento lasciando la quota disponibile, che in tale ipotesi è di 1/3, ad altre persone. 

Dimostrare la mancanza di capacità di intendere e di volere del testatore che abbia nominato erede, come a volte capita addirittura la propria badante, non è facile, a meno che non risulti da perizia psichiatrica con data anteriore a quella del testamento.

In ogni caso il diritto di abitazione e uso del mobilio della casa coniugale non può trovare limite alcuno nella volontà del testatore, né in atti dispositivi degli altri eredi, a meno che non sia intervenuta una sentenza di divorzio.

Quote ereditarie con e senza testamento tra coniuge e due figli

Se una persona muore e lascia il coniuge e due figli spetta 1/3 ciascuno dell’eredità, in base alla previsione dell’articolo 581 del codice civile.

Se l’asse ereditario è composto dal coniuge e due figli l’eredità viene divisa in parti uguali tra di loro, salvo il diritto di abitazione del coniuge superstite.

A meno che la persona deceduta non abbia redatto testamento utilizzando la quota disponibile, che in questo caso è di  ¼, avvantaggiando uno degli eredi legittimi, o destinandola ad altre persone non necessariamente appartenenti alla cerchia familiare.

Non sussiste, infatti, alcun divieto per il testatore che voglia devolvere l’eredità, nella misura di cui può disporre, in favore di altre persone al di fuori degli eredi legittimi, purché i legittimari, la moglie i figli i genitori o i nonni, non  subiscano violazione della quota loro riservata per legge.

Le quote ereditaria con e senza testamento, dunque, possono variare se il testatore dispone della quota disponibile e si apre la successione legittima al posto della successione testamentaria.

Come si divide l’eredità tra coniuge e più figli?

Se chi muore lascia il coniuge e più di 2 figli 1/3 dell’eredità va al coniuge e 2/3 vengono ripartiti tra i figli, in base alla disposizione contenuta nell’articolo 581 del  codice civile.

Se l’asse ereditario è composto dal coniuge e da più di due figli l’eredità viene divisa attribuendo la quota di 1/3, oltre al diritto di abitazione al coniuge, mentre la restante quota di  2/3 viene divisa in parti uguali tra tutti i figli.

In questo caso la quota disponibile del testatore è di ¼ che potrà essere utilizzata sia a vantaggio di uno dei legittimari, preferito ad altri, che in favore di altri eredi testamentari, come per esempio un nipote, un cugino, un amico.

Ma anche una persona giuridica, ente o associazione, come spesso avviene con destinazione della propria eredità in favore della Chiesa, o di altri istituti religiosi.

Questa casistica sovente, quando si procede allo scioglimento della comunione ereditaria, da luogo ad accertamenti relativi a rapporti tra donazioni ed eredità che possano avere avvantaggiato taluni eredi in danno di altri.

Quote ereditarie con e senza testamento  coniuge e fratelli

Se una persona muore e lascia coniuge, fratelli e sorelle 2/3 dell’eredità vanno al coniuge ed 1/3 ai fratelli, in base alla disposizione dell’articolo 582 del  codice civile.

Nell’ipotesi di una coppia sposata dal cui matrimonio non siano nati figli e l’asse ereditario è composto solo dal coniuge e da fratelli della persona deceduta, questi sono gli eredi legittimi a cui è devoluta l’eredità, in assenza di testamento.

L’articolo 582 del codice civile dispone, infatti, che in mancanza di testamento 2/3 dell’eredità vadano al coniuge ed 1/3 ai fratelli, che dovranno procedere alla divisione ereditaria rispettando tali quote ereditarie

È questo uno di quei casi in cui i fratelli possono essere maggiormente danneggiati dalla volontà del testatore che può addirittura estromettere i fratelli, i quali essendo collaterali e non ascendenti, non rientrano nella categoria dei legittimari.

Le quote ereditarie con e senza testamento quando l’eredità si devolve in linea collaterale seguono le norme di cui sopra.

Nell’eredità legittima la legge non preclude i diritti dei nipoti che possono agire in rappresentazione ereditaria del genitore premorto.

Quote ereditarie con e senza testamento con solo un figlio

Se una persona muore lasciando solo un figlio a lui va tutta l’eredità.

Se nell’asse ereditario c’è un solo figlio, questi sarà erede universale, essendo a lui devoluta interamente l’eredità dei genitori. 

La quota disponibile, ove il padre o la madre abbiano preso la decisione di fare testamento è di ½, dovendo essere garantita la quota di riserva del figlio per la restante quota di ½ del patrimonio che costituisce l’asse ereditario.

L’asse ereditario è costituito non soltanto da immobili, fondi, liquidità e giacenze su conti correnti bancari, dovendosi tenere conto sia del relictum che del donatum.

La quota ereditaria con e senza testamento può subire sovente variazioni soprattutto nel caso del genitore che conviva e desideri lasciare in eredità parte dei beni al convivente.

Come si divide l’eredita tra i figli?

Se una persona muore e lascia più figli l’eredità viene divisa in parti uguali tra di loro in base alla previsione dell’articolo 566 del codice civile.

Se alla sua morte nell’asse ereditario del de cuius ci sono solo i figli, perché il coniuge era precedentemente deceduto, o è intervenuto il divorzio, il patrimonio ereditario viene suddiviso in parti uguali tra i figli. 

Le quote ereditarie dei figli possono variare, subendo aumento o diminuzione, se il loro genitore ha utilizzato la quota disponibile che è, in questo caso, di  1/3 della massa ereditaria.

Così, per esempio, ove l’asse sia composto da figli legittimi ed un figlio naturale, nato al di fuori del matrimonio, ed il testatore abbia inteso privilegiare i primi, la quota ereditaria del figlio naturale pretermesso sarà inferiore rispetto a quella dei figli legittimi.

Tenuto conto, comunque, della quota di riserva a lui riconosciuta dalla legge pari a 2/3 della massa ereditaria, sempre che non  sorgano problemi che richiamano l’istituto della collazione ereditaria.

Quote ereditarie con e senza testamento dei genitori

Se chi muore lascia un solo genitore a lui va tutta l’eredità.

Se una persona che non è  sposata e non ha figli  decede senza lasciare testamento lasciando solo un genitore a questi  va l’intera eredità.  

Occorre ricordare che gli ascendenti in qualità di eredi legittimi hanno una quota di riserva che non può essere intaccata neanche nell’ipotesi in cui vengano estromessi dall’eredità nel testamento.

Infatti, la quota disponibile del testatore in questo caso è di 2/3  del patrimonio ereditario, mentre la quota di riserva degli ascendenti, ovvero del genitore superstite è pari  ad  1/3.

Se chi muore lascia entrambi i genitori l’eredità viene divisa in parti uguali tra di loro.

Se una persona che non è sposata e non ha figli decede senza lasciare testamento lasciando in vita i genitori a loro va l’intera eredità in parti uguali, a meno che non  sia stato redatto un testamento. 

Gli ascendenti, dunque i genitori, in  qualità di eredi legittimi hanno una quota di riserva che non può essere intaccata neanche nell’ipotesi in cui vengano estromessi  dall’eredità nel testamento.

La quota disponibile del testatore in questo  caso è di 2/3  del patrimonio ereditario, mentre la quota di riserva degli ascendenti, ovvero dei genitori superstiti è pari  ad 1/3.

Come si divide l’eredità tra genitori e fratelli?

Se chi muore lascia genitori, fratelli e sorelle ½ dell’eredità va ai genitori e ½ viene diviso tra i fratelli.

Se la persona che decede non è sposata e non ha figli e nell’asse ereditario sono presenti sia i genitori che i fratelli, in assenza di testamento, a loro è devoluta per legge l’intera eredità divista in parti uguali.

Poichè solo i genitori sono legittimari ed hanno diritto ad una quota di riserva pari ad 1/3, in caso di testamento i fratelli potrebbero essere esclusi dall’eredità senza potere impugnare il testamento in assenza di valide ragioni.

Le quote ereditarie con e senza testamento variano nel caso di utilizzo della quota disponibile da parte del testatore.

Quando ereditano i fratelli e le sorelle?

Se una persona decede lasciando fratelli e sorelle l’eredità viene divisa in parti uguali tra di loro.

Se la persona che decede non è sposato e non ha figli e nell’asse ereditario sono presenti uno o più fratelli a loro è destinata in parti uguali l’intera eredità.

Tuttavia i fratelli unilaterali hanno diritto solo alla metà della quota che spetta ai fratelli germani.

In caso di successione testamentaria, invece il testatore può disporre liberamente dell’intero proprio patrimonio non essendo i fratelli eredi legittimari e potendo devolvere l’eredità a qualsiasi altra persona, senza pregiudicare alcun loro diritto.

Quali sono le quote ereditarie con testamento?

Quote ereditarie nella successione testamentaria e quota disponibile​

Quando si apre la successione testamentaria?

Quando chi muore lascia un testamento si apre la successione testamentaria.

La legge stabilisce sempre che vengano rispettate delle quote di riserva per alcune categorie di eredi, detti legittimari, ovvero: coniuge, figli e ascendenti.

Chi redige un testamento, in questi casi, può disporre liberamente soltanto di una porzione del patrimonio ereditario, detta quota disponibile (artt. 536-572 cod. civ.), tenuto conto, altresì, delle verifiche necessarie ai fini della collazione ereditaria.

Di seguito riportiamo lo schema della quota disponibile in caso di testamento:

Qual’è la riserva a favore dei figli nel testamento?

Se il defunto lascia un solo figlio, a questi è riservata la metà del patrimonio.

L’altra metà rappresenta la quota disponibile, secondo quanto disposto dall’art. 537 cod. civ.

Quali sono le quote dei figli nel testamento?

Se il defunto lascia più figli, a loro sono riservati i due terzi dell’eredità, da dividersi in parti uguali.

La quota disponibile è pari ad un terzo, secondo l’art. 537 cod. civ.

Qual’è la quota del coniuge nel testamento?

Se chi muore lascia solo il coniuge, a questi è riservata la metà del patrimonio

Oltre al diritto di abitazione della casa adibita a residenza familiare e il diritto d’uso dei mobili che la arredano, sempre che siano di proprietà del defunto, secondo l’ art. 540 cod. civ.
Quali sono le quote del coniuge e dei figli con testamento?

Se il de cuius lascia  coniuge e figli, la quota disponibile e quella di riserva variano a seconda del numero della prole, secondo l’art. 542 del codice civile.

A. Se il figlio è uno solo, a lui è riservato un terzo dell’eredità e un altro terzo spetta al coniuge.

Residua un terzo di disponibile per il testatore.

B. Se i figli sono più di uno, a loro e riservata la metà del patrimonio da dividere in parti uguali, mentre al coniuge spetta un quarto.

La quota disponibile del de cuius è pari ad un quarto.

Quali sono le quote testamentarie del coniuge e dei genitori?

Se sopravvivono coniuge e ascendenti (genitori o nonni), al coniuge è riservata la metà del patrimonio e agli ascendenti un quarto.

La quota disponibile è di un quarto, secondo l’art. 544 cod. civ.

Qual’è la quota ereditaria dei genitori per testamento?

Se vi sono solo ascendenti, a loro è riservato un terzo del patrimonio.

La quota disponibile è pari a due terzi, secondo l’art. 538 cod. civ.
Quando si può disporre liberamente nel testamento?

In assenza di legittimari (figli, coniuge o ascendenti) si può disporre liberamente per il proprio testamento.

Pertanto, anche in presenza solo di fratelli, se una persona non è sposata e non ha figli può fare testamento a favore di chi vuole poiché la quota disponibile è pari all’intera eredità.

L’Avv. Gianluca Sposato, esperto in diritto successorio, assiste i propri clienti per risolvere problematiche attinenti l’eredità con patrimoni ed eredi in Italia e all’estero.

Nel corso degli anni ha maturato esperienza consolidata per accordi di  divisione ereditaria e scioglimento della comunione ereditaria.

Esamina casi per reintegra nella quota ereditaria, donazioni ed eredità, impugnazione del testamento, casi di rappresentazione ereditaria, prestando difesa anche per il contenzioso ereditario.