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Testamento, quando può essere impugnato?

Avv Gianluca Sposato -risarcimento danno da morte

Indice

Il testamento può essere impugnato da chiunque vi abbia interesse, per vizi di  forma, o sostanziali come nel caso in cui la volontà non sia genuina, nel qual caso bisogna dare preferenza alle delazione legittima.Chi fa testamento può disporre solo di una quota del proprio patrimonio liberamente, spiega l’Avvocato Gianluca Sposato, Ceo di Legale24h, specializzato in diritto successorio ed eredità, alla redazione dell’ Agenzia Parlamentare.In ogni caso il testamento quando lede i diritti degli eredi legittimari può essere impugnato nel termine di 5 anni trattandosi di cause di annullabilità, mentre nel caso di nullità l’azione è imprescrittibile.

Quali sono i casi di invalidità del testamento?

I casi di invalidità del testamento, o delle singole disposizioni testamentarie, sono previsti dalla legge.Occorre a riguardo precisare, però, che il legislatore ha voluto limitare l’applicazione di conseguenze irrimediabili in considerazione della irripetibilità dell’atto da parte di  chi è morto.Esistono casi di nullità e casi di annullabilità che hanno effetti sulle disposizioni testamentarie.L’azione di nullità è imprescrittibile, mentre quella di annullabilità  deve essere esercitata e si prescrive nel termine di 5 anni.Il testamento è nullo per vizi di forma, se nel testamento mancano la data e la sottoscrizione, o per violenza fisica quando la volontà del testatore ha subìto coercizione.L’articolo 590 del codice civile stabilisce che la nullità della disposizione testamentaria non può essere fatta valere da chi, conoscendone la causa ha confermato la disposizione, o dato ad essa volontaria esecuzione.Il testamento è annullabile in tutti gli altri casi, quando lede i diritti degli eredi  legittimari e può essere impugnato.

Chi redige testamento deve rispettare le quote ereditarie?

Nella successione testamentaria non possono essere violate le quote riservate agli eredi legittimari, né il testatore può eccedere per atti di liberalità la quota disponibile a lui riservata per legge.Il testatore nel redigere l’atto di sua ultima volontà deve considerare prima di tutto la composizione dell’asse ereditario.Non possono essere violate le quote spettanti per legge al coniuge, ai figli, ai genitori e altri ascendenti, altrimenti il testamento quando lede i diritti degli eredi legittimari può essere impugnato da chiunque vi abbia interesse.Nel redigere un atto di ultima volontà si deve, inoltre, tenere conto di eventuali atti di liberalità compiuti in vita ed esaminare il rapporto tra donazioni  ed eredità al fine del computo delle quote ereditarie, per effetto di donazioni indirette.

Cosa sono le donazioni indirette?

Le donazioni indirette sono donazioni simulate, negozi giuridici che hanno impoverito una persona a vantaggio di un’altra, come nel caso di acquisti fatti in favore dell’erede dal de cuius con proprio denaro.Si pensi all’intestazione fittizia di un immobile, come sovente avviene, ad un figlio anche per usufruire delle agevolazioni prima casa e non pagare le imposte di  successione.La donazione viene considerata come un impoverimento del patrimonio ereditario in favore di uno solo degli eredi e per tale ragione, per effetto della collazione, va imputata alla massa ereditaria.

Quota di riserva e quota disponibile, quando è possibile esperire l’azione di riduzione?

Ai familiari, in qualità di legittimari, spetta una quota di riserva anche nell’ipotesi in cui si apra la successione all’eredità senza testamento e si abbia, dunque, la successione legittima.Nel caso in cui si dia luogo alla successione testamentaria saranno molteplici gli elementi da analizzare, a cominciare dalla capacità di intendere e volere del testatore.Per verificare se la disposizione di ultima volontà lede i diritti dei legittimari occorre verificare la validità del testamento che produce effetto dal momento della sua pubblicazione.L’art. 554 del codice civile dispone che le disposizioni testamentarie eccedenti la quota di cui il defunto poteva disporre sono soggette a riduzione.Ciò può avvenire nei limiti della quota medesima, attraverso l’esperimento dell’azione di riduzione dinanzi il Tribunale competente.Tale azione si rende necessaria per la reintegra nell’eredità ove sia fallito il tentativo di ricomporre la controversia ereditaria con una transazione ereditaria, con bilanciamento delle quote spettanti a ciascun erede.

Quali sono le quote nel testamento?

La quota disponibile varia a seconda del numero dei legittimari ma, in ogni caso, non può mai essere inferiore ad ¼ del patrimonio del testatore.Diversamente il testamento quando lede i diritti degli eredi legittimari può essere impugnato.Il testatore può disporre di ¼ del suo patrimonio come vuole, destinandolo anche a soggetti diversi dai propri familiari e parenti, o privilegiando uno di loro rispetto ad altri.Se non ci sono eredi legittimari, dunque il coniuge, i figli, i genitori o i nonni, il testatore può disporre liberamente dell’intera quota del proprio patrimonio.

Quale è la quota disponibile nel testamento?

Se il testatore è sposato bisogna distinguere a seconda che ci siano figli, o meno.Se non ci sono figli, ma solo il coniuge la sua quota disponibile è di ½, dunque l’altro ½ rappresenta la quota di riserva del coniuge.Se oltre al coniuge ci sono anche dei figli la quota disponibile è di 1/3 se il figlio è uno solo e di  ¼ se i figli sono più di uno.In presenza di figli il coniuge avrà, diritto  quando concorre con un figlio ad 1/3 e nel caso di più figli ad ¼ dell’asse ereditario, oltre all’uso della casa coniugale e del suo mobilio.Se il testatore alla sua morte lascia solo figli la quota disponibile sarà di ½ se ha un solo figlio e di 1/3 se lascia più di un figlio, essendo riservata a loro la restante quota nell’una e nell’altra ipotesi.

Quote nel testamento con genitori

Se il de cuius non è sposato e non ha figli ma, nell’asse ereditario sono presenti ascendenti e, dunque, genitori o nonni, che possono agire anche per rappresentazione ereditaria, la quota loro destinata a titolo di riserva è di 1/3.Dunque la quota disponibile del testatore è di 2/3 che se non rispettata nel testamento e lede i diritti degli eredi legittimari può essere impugnato.Non è prevista invece alcuna quota di riserva per i fratelli che, dunque, se il fratello o la sorella sono sposati ed hanno figli non può impugnare il testamento che lo escluda.Pertanto, il testamento quando lede i diritti degli eredi legittimari può essere impugnato, ma non dai fratelli.

Schema quota di riserva e disponibile 

  • Se il testatore lascia solo il coniuge la quota disponibile è ½ (quota riserva coniuge 1/2)
  • Se sopravvive coniuge e un figlio la quota disponibile è 1/3 (quota riserva coniuge 1/3, figlio 1/3)
  • Se sopravvive coniuge e più di un figlio quota disponibile 1/4 (quota riserva coniuge ¼, figli ½)
  • Se rimane solo un figlio la quota disponibile è ½ (quota riserva figlio ½)
  • Se rimane più di un figlio la quota disponibile è 1/3 (quota riserva figli 2/3)
  • Se lascia coniuge e ascendenti disponibile ¼ (quota riserva coniuge ½, ascendenti 1/4)
  • Se lascia solo ascendenti disponibile 2/3 (quota riserva ascendenti 1/3)
Per prenotare un appuntamento e sottoporre una questione ereditaria all’Avvocato Gianluca Sposato, esperto in materia testamentaria consultare la pagina Legale24h dove sono indicati anche i costi.