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Diritto Ereditario

Avvocato eredità successioni

Avvocato eredità successioni

Avvocato eredità successioni

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Quando è necessario rivolgersi ad un Avvocato per eredità?

Il diritto ereditario è una materia complessa e tecnica che riguarda vasti ambiti del diritto civile, dal diritto di famiglia, di cui può intendersi una naturale evoluzione, alle obbligazioni, al diritto immobiliare.

Le questioni legali da affrontare dopo la morte di un familiare non sono semplici e richiedono il supporto di un Avvocato con molti anni di  esperienza, specializzato in successioni ereditarie.

E’ consigliato rivolgersi ad un Avvocato esperto in diritto ereditario sia nella fase che precede l’apertura della successione, per consulenza in materia ereditaria, che per l’accettazione dell’eredità e le relative fasi da svolgere tra eredi.

La presentazione della denuncia di successione è un adempimento fiscale che può compiere qualsiasi erede e non comporta la qualità di erede, che richiede atti concludenti sul patrimonio del de cuius.

Solo un Avvocato esperto in successioni può chiarire ogni aspetto legato all’eredità, essere di supporto a prevenire e risolvere liti tra eredi, con lo scioglimento della comunione ereditaria, in presenza di coeredi.

Quali attività svolge l’Avvocato per eredità  e successioni ereditarie?

L’Avvocato per eredità e successioni svolge attività sia preliminari  all’apertura della successione, che nella fase dell’accettazione di eredità, con la divisione ereditaria e attribuzione delle quote ereditarie.

Quando il de cuius è in vita, la consulenza in materia ereditaria è utile per la redazione del testamento, nella successione testamentaria, oltre che per esaminare non vengano violate le quote degli eredi legittimi.

Il testamento quando lede i diritti dei legittimari può essere impugnato, ma anche nella successione legittima possono presentarsi problemi in ordine a donazioni ed eredità.

Per affrontare una contesa ereditaria, è indispensabile supporto tecnico e qualificato, così come per parere in tema di rappresentazione ereditaria,  collazione, o esame di testamento olografo.

L’Avvocato per eredità e successioni assiste gli eredi il più delle volte con accordi transattivi divisori e, in caso di litigiosità, nella mediazione ereditaria e contezioso per cause ereditarie.

Quanto costa un Avvocato per eredità?

La materia ereditaria è tra le più costose in ambito civile, perché il compenso dell’Avvocato è proporzionato al valore dell’eredità, oltre che alle attività da compiere.

Tuttavia è fortemente sconsigliato, a meno che non si tratti di questioni di poco conto, rivolgersi a giovani avvocati che non rispettano il codice deontologico forense e praticano tariffe sotto i minimi per accaparrarsi la clientela.

L’Avvocato esperto in successioni ereditarie ha l’obbligo di fornire un preventivo scritto al cliente relativo a tutte le attività  da compiere per la fase stragiudiziale, la mediazione ed il contenzioso ereditario.

Una consulenza in materia ereditaria, fornita da un Avvocato con una certa anzianità di esercizio della professione forense, non costa meno di 200 euro, oltre agli accessori di legge.

Anche se non è corretto parlare di percentuali, il compenso dell’Avvocato in casi particolarmente importanti e difficili può arrivare fino al 10% per la fase stragiudiziale, quando si sono raggiunti gli obiettivi e risultati fissati con il cliente.

Mentre nel contenzioso civile, nel caso di azioni giudiziarie relative a una causa ereditaria il compenso è dovuto per 4 fasi:

  • di studio ed esame della controversia
  • introduttiva: per la redazione della citazione o comparsa di risposta
  • trattazione ed istruttoria, dovuta a prescindere dal suo svolgimento
  • decisionale per la fase conclusiva del giudizio ed invio a sentenza

Come scegliere l’Avvocato per eredità e successioni?

La regola da seguire per scegliere l’Avvocato per eredità e successioni è  molto semplice: bisogna verificare la specializzazione e l’anzianità di iscrizione all’Albo degli Avvocati.

Entrambi i requisiti sono fondamentali: un Avvocato che non è iscritto da almeno 10 anni all’Albo del Consiglio Forense e non è Patrocinante in Cassazione non può ritenersi affidabile ed esperto. 

Il diritto ereditario è tra le materie più vaste e complesse del diritto civile, per l’importanza delle questioni trattate, relative a rapporti e familiari, richiede a una vasta conoscenza del diritto, notevole esperienza e grandi doti umane.

Scegliere l’Avvocato per successioni non può prescindere da queste considerazioni, tenuto conto della complessità  delle operazioni da svolgere sia per la ricostruzione della massa ereditaria, che per la determinazione del suo valore, soprattutto in presenza di immobili ed oggetti di pregio e valore.

Avvocato per successioni ereditarie

L’Avvocato Gianluca Sposato, con oltre 25 anni di esperienza professionale ed iscrizione all’Albo degli Avvocati, è considerato tra i massimi esperti per successioni ereditarie in ambito nazionale.

E’ iscritto all’Albo degli Avvocati di Roma dal 1997 e All’Albo dei Cassazionisti dal 2009, occupandosi esclusivamente di assicurazioni ed eredità, settori nei quali svolge attività prevalente.  

Esercita principalmente a Roma e segue personalmente solo questioni relative ad eredità importanti in tutta Italia, con una percentuale di risoluzione delle questioni pressoché assoluta, grazie ad una attenta analisi preliminare ed una profonda conoscenza della materia.

Chi necessita di un Avvocato per successioni ereditarie a Roma, o in altre parti d’Italia, sia per una consulenza in materia ereditaria, che per conferire un incarico in diritto successorio, può visitare l’area contatti  e chiamare in orario di lavoro per un appuntamento.

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Infortunistica Stradale

Avvocato incidenti stradali

Avvocato incidenti stradali

Avvocato Infortunistica Stradale

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In questo articolo, nella mia lunga carriera di Avvocato per incidenti stradali, fornisco una utile guida a chi ha riportato lesioni stradali, o ha perso un proprio caro in un incidente mortale, per conferire un incarico.

Sono l’unico Avvocato in Italia che ha ricevuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’attività a sostegno degli infortunati stradali.

Ho cominciato a muovere i primi passi nell’infortunistica stradale da bambino con mio papà, pioniere della responsabilità civile da circolazione stradale.

Come Rappresentante di Interessi alla Camera dei Deputati collaboro con il Governo e ho sventato la scongiura della Tabella risarcimento lesioni personali in cui prevalevano gli interessi delle assicurazioni a scapito dei danneggiati, interessando il Presidente della Repubblica

Quali sono le cause degli incidenti stradali?

Nel 2023 in Italia si sono verificati 24.294 incidenti  con feriti e 3.599 incidenti stradali mortali.

Le cause degli incidenti stradali sono la distrazione alla guida, l’elevata velocità, la violazione del codice della strada, come il cambio brusco di direzione, la mancata precedenza, o arresto allo stop dell’intersezione stradale.

Secondo i bollettini dell’ultima ora sugli incidenti stradali ogni giorno 800 persone subiscono lesioni stradali e ogni 3 ore c’è un reato di omicidio stradale con una media di 10 morti al giorno.  

A fronte dell’inerzia dello Stato ad arginare il problema della mortalità sulle strada, vi sono le difficoltà legate alla procedura di risarcimento danni nei sinistri stradali.

Senza trascurare la mancanza di manutenzione stradale, la carenza di segnaletica ed illuminazione, causa spesso di incidenti a pedoni, incidenti con il monopattino elettrico ed incidenti in bicicletta.

Cosa fare in caso di sinistro stradale?

In caso di sinistro stradale, se non si arreca intralcio al traffico, non si devono spostare i mezzi coinvolti nell’incidente per consentire alla Polizia Stradale di effettuare i rilievi necessari per attribuire la colpa.

Ove non sorgano contestazioni sulla colpa dell’incidente è consigliabile compilare il CID modello di constatazione amichevole di incidente stradale ed inviarne copia all’assicurazione.

In caso di contestazioni, quando sono coinvolti più mezzi, se ci sono feriti, nell’investimento di un pedone, o di un ciclista, bisogna chiamare la Polizia Stradale per i rilievi planimetrici e la stesura del verbale di incidente.  

Quando si verifica un incidente con feriti è necessario chiamare la guardia medica per i soccorsi sanitari, chiedendo l’intervento di  un’ambulanza al numero 118.

L’articolo 1913 del codice civile prevede l’obbligo per l’assicurato di comunicare il sinistro all’Assicurazione, entro tre giorni da quando si è verificato, o ne ha avuta conoscenza.

La comunicazione del sinistro all’assicurazione vale anche come denuncia cautelativa, nel caso in cui si ritenga di non essere responsabili del sinistro.

I tecnicismi della richiesta danni per un sinistro stradale, soprattutto con feriti, impongono di affidarsi subito ad un avvocato specializzato in risarcimento per incidenti stradali.

Infatti, anche il terzo trasportato può non avere diritto al risarcimento per caso fortuito, quando viaggia su mezzo rubato, o senza il consenso del proprietario, se è consapevole della situazione (Cass Civ. Sez. III n. 15982/23). 

Quando rivolgersi ad un Avvocato per incidenti stradali?

E’ necessario rivolgersi all’ avvocato per incidenti stradali nei casi in cui si riportano lesioni stradali, come incidenti in moto, incidenti in bicicletta, incidente a pedone e incidente stradale mortale.

La materia della responsabilità civile per danni da circolazione stradale è molto tecnica e sconfina nel diritto delle assicurazioni, poichè disciplinata dal Codice delle Assicurazioni Private.

Per quanto in molti se ne occupino, sono in pochi ad avere una preparazione specifica per il risarcimento del danno nell’ infortunistica stradale.

L’Avvocato Gianluca Sposato è stato eletto migliore Avvocato nel Diritto delle Assicurazioni per i risultati ottenuti nel risarcimento incidente stradale con feriti gravi da Top Legal.

Figlio d’arte, fin da bambino accompagnava il papà, Avv. Francesco Sposato, pioniere dell’infortunistica stradale e allievo del Prof. Carnelutti  ad effettuare rilievi nei sinistri stradali.

E’ considerato tra i massimi esperti a livello nazionale nella ricostruzione di incidenti stradali mortali e nel risarcimento danni per incidenti stradali, danno biologico, danno morale, danno tanatologico.

Come scegliere l’Avvocato per incidenti stradali?

La scelta dell’Avvocato per incidenti stradali non può prescindere dal  curriculum del professionista di cui ci si intende avvalere, dall’empatia che si instaura tra il cliente e l’Avvocato, dalla trasparenza e affidabilità.

Negli incidenti stradali senza feriti ci si può avvalere della procedura di  risarcimento diretto, usufruendo dell’assistenza legale gratuita messa a disposizione dalla propria assicurazione.

Nei casi complessi, come nel tamponamento a catena, incidente con auto pirata, quando vi è ricovero ospedaliero per sinistro stradale e nell’ omicidio stradale la scelta dell’avvocato per incidenti stradali è fondamentale.

La scelta dell’avvocato per sinistri stradali è determinante sia per evitare che venga attribuito il concorso di colpa, ma soprattutto per il  risarcimento danni fisici negli incidenti stradali.

Infatti, solo il migliore avvocato per incidenti stradali può assicurare al danneggiato che l’assicurazione non gli attribuisca responsabilità nel  sinistro stradale e il massimo risarcimento per incidente stradale.

Cosa fa l’Avvocato per incidenti stradali?

L’Avvocato per incidenti stradali raccoglie ed esamina tutti i documenti del sinistro stradale, ricostruisce l’incidente, determina la responsabilità, quantifica il danno patrimoniale ed il danno non patrimoniale.

Determina le leggi applicabili al caso, supporta il danneggiato per la raccolta delle prove testimoniali e della documentazione medica per l’accertamento delle lesioni fisiche.

Predispone la richiesta risarcimento danni per l’apertura del sinistro stradale, inquadrando correttamente la normativa applicabile secondo le fattispecie previste dal Codice delle Assicurazioni Private. 

L’Avvocato di infortunistica stradale partecipa alle operazioni peritali, in sede di visita medico legale del danneggiato unitamente al proprio CTP per la valutazione del danno e, al rientro della perizia in Compagnia, tratta il sinistro con il liquidatore.

L’abilità dell’Avvocato per incidenti stradali si manifesta nella trattativa del sinistro, raggiungendo un accordo che possa garantire per il danneggiato sempre il massimo risarcimento per incidente stradale.

Nei casi più complessi e nelle ipotesi, a dire il vero non poco frequenti, di  comportamento scorretto dell’ente assicuratore le somme erogate come offerta reale, possono essere trattenute a titolo di acconto.

Tuttavia, prima di instaurare la causa civile di risarcimento danni in Tribunale bisogna adempiere all’ulteriore formalità preliminare della negoziazione assistita obbligatoria per l’infortunistica stradale

Chi paga l’Avvocato per incidenti stradali?

L’Avvocato per incidenti stradali viene pagato sia dal proprio cliente che dalla compagnia assicurativa che provvede a risarcire il sinistro, la quale è tenuta a corrispondere la parcella dell’avvocato.

Per gli Avvocati dei sinistri stradali vi è l’obbligo del preventivo scritto al cliente, nel rispetto del Tariffario Forense regolato dal DM 147/22.

Normalmente per gli avvocati che si occupano di infortunistica stradale è buona prassi non richiedere alcun anticipo spese al cliente danneggiato e chiedere il proprio compenso solo a buon esito.

Di prassi l’Avvocato per incidenti stradali viene pagato quando il cliente incassa le somme, secondo gli accordi determinati.

Non è corretto parlare di percentuale sulla somma erogata a titolo di  risarcimento danni per incidente stradale, in quanto il Consiglio Nazionale Forense proibisce all’Avvocato il patto quota lite.

L’accordo sul compenso dell’Avvocato è libero e deve essere proporzionale all’importanza del caso, al suo valore, alla difficoltà e al risultato  conseguito.

Chi è il migliore Avvocato per incidenti stradali?

L’Avvocato Gianluca Sposato è unanimemente riconosciuto il migliore avvocato per incidenti stradali in Italia, cercato anche dai Colleghi per seguire loro casi personali.

E’ Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali che ha ricevuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il suo operato in favore dei danneggiati per incidente stradale grave.

Più volte Presidente dell’Esame di Stato per Avvocato a Roma è  autore del Manuale “Le 50 parole del danno stradale più utilizzate nelle Aule di Giustizia”, edito dalla Nuova Editrice Universitaria.

E’ membro del Gruppo “Danno alla Persona” dell’Osservatorio Nazionale sulla Giustizia Civile, che elabora e pubblica ogni anno le Tabelle di liquidazione del danno non patrimoniale.

E’ componente della Commissione “Circolazione e Trasporti” dell’Ordine degli Avvocati di Roma ed autore di numerose pubblicazioni su risarcimento danni incidente stradale e risarcimento agli  eredi per il danno da morte.

Segue personalmente in tutta Italia solo casi relativi a incidenti stradali con feriti gravi ed incidenti stradali mortali, con una percentuale di  successo assoluta e liquidazioni sempre oltre i massimali tabellari.

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Diritto Ereditario

Testamento olografo

Testamento olografo

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Cos’è il testamento olografo? 

Il testamento olografo è l’atto di ultima volontà che deve essere scritto a penna dal testatore su carta e contenere la data e la sua firma.

E’ la forma testamentaria più semplice che richiede minime formalità.

Proprio per questa ragione è anche la più facile a prestarsi all’ impugnazione del testamento, senza la consulenza di un avvocato specializzato in diritto ereditario.

La validità del testamento richiede che deve essere scritto interamente a mano ed a penna dal testatore su carta, da lui datata e sottoscritta.

Null’altro richiede la legge per la validità e forma dell’olografo.

Tutta la solennità si consuma nello scritto di pugno del disponente, contenente data e sottoscrizione.

In tal modo, pur non essendo un atto pubblico, la scrittura privata assume valore solenne con la sua pubblicazione.

Come deve essere il testamento olografo per essere valido?

Il testamento olografo, disciplinato dall’articolo 609 del codice civile, è la forma più semplice ed economica di disporre per atto di ultima volontà ed ha la stessa validità del testamento pubblico.

Nella successione testamentaria per la validità del testamento olografo occorrono i seguenti requisiti:

  1. il testamento olografo deve essere scritto per intero, a penna di proprio pugno, da chi lo redige;
  2. deve contenere la data e la firma di chi lo scrive, la sottoscrizione deve essere posta alla fine delle disposizioni;
  3. deve essere scritto da persona capace di intendere e di volere, nella piena facoltà delle proprie capacità mentali;
  4. il testamento deve essere scritto a penna, senza condizionamenti di sorta, a pena di nullità.

In presenza di più testamenti ha validità quello che è stato redatto per ultimo dal testatore, a prescindere che si tratti di testamento olografo, o pubblico.

La sottoscrizione del testamento olografo, se non è fatta indicando nome e cognome, ovvero con firma illeggibile, è valida se designa con certezza la persona del testatore.

Se un erede non è certo dell’autenticità del testamento olografo è necessario effettuare una perizia calligrafica, per essere certi di procede all’apertura della successione testamentaria.

Il Notaio deve sempre allegare la copia del testamento che è stato redatto di pugno dal de cuius nell’atto che pubblica.

Quando non è valido il testamento olografo?

Ai fini della validità è richiesta la scrittura autografa del testatore, senza sussistenza di mezzi meccanici di scrittura e senza intervento di terzi.

Non è vietato che il testo sia preparato da altri, né ricopiato, purché non vi sia stata costrizione nel formare la volontà del disponente.

Deve essere certo che la volontà di disporre non ha subito condizionamenti che hanno ingenerato violenza, errore, o dolo sul de cuius.

Il testatore deve essere stato capace di intendere e di volere nel momento in cui ha redatto testamento e non deve avere subìto violenza fisica, morale, o ricatti.

Testamento olografo falso

Nella successione testamentaria il testamento olografo, a differenza di quello pubblico, può dare luogo a dubbi interpretativi circa la sua originalità e validità del testamento stesso.

Ciò non soltanto relativamente alla scrittura autografa del testatore, ma anche alla sua capacità di intendere e volere.

Il caso più grave che può presentarsi è rappresentato dal testamento falso, ovvero che non sia stato scritto di pugno dal testatore.

Tale ipotesi comporta l’indegnità a succedere per il beneficiario responsabile, ove vi sia stato riscontro attraverso perizia calligrafica giurata.

Data certa e sottoscrizione dell’olografo

Per quanto concerne la validità della data deve essere scritta a mano dal disponente, indicare il giorno, il mese e l’anno, affinché sia certo il momento in cui il testamento è stato scritto.

La data certa ha importanza in particolare se un testamento è posteriore all’altro ed il secondo ha revocato il primo.

Solo a tal punto verificandosi pluralità di testamenti, infatti, è consentito addurre la prova della non validità della data.

Quanto all’elemento della sottoscrizione del testamento olografo essa deve essere posta alla fine delle disposizioni, indicando chiaramente la persona del testatore.

Nulla vieta di apporre una sigla, di firmarsi con un titolo, soprannome, o anche semplicemente “papà”, purché sia certa l’identità e la grafia di colui che ha redatto l’atto di sua ultima volontà. 

Come avviene la pubblicazione del testamento olografo?

L’olografo si considera perfetto e valido solo se l’atto è stato scritto di pugno dal testatore, contiene data certa ed è stato sottoscritto in calce.

Per l’esecuzione del testamento è necessario che sia aperta la successione ereditaria e che venga pubblicato alla presenza di due testimoni.

Il testamento olografo produce effetto dal momento della pubblicazione, che avviene a cura del notaio entro 30 giorni dalla sua ricezione.

L’erede che è in possesso del testamento olografo, infatti, deve pubblicarlo appena ha notizia della morte, come dispone l’articolo 620 del codice civile.

La pubblicazione prevede la stesura ed il deposito di un processo verbale in cui si identifica la carta testamentaria e si trascrive il contenuto del testamento.

Il notaio effettua la comunicazione alla cancelleria del tribunale dove risiedeva il defunto, per la iscrizione del testamento nel registro delle successioni.

L’erede che non pubblica il testamento, o lo distrugge, commette il reato di soppressione distruzione e occultamento di atti, previsto dall’articolo 490 del codice penale.

L’occultamento, o la distruzione, del testamento, oltre che costituire reato, è causa di indegnità a succedere.

Cosa sono i vizi di volontà del testatore?

La volontà del testatore, affinché il testamento olografo sia valido, deve essere esente da vizi, quali l’errore, il dolo e la violenza.

La volontà deve formare una decisione propria del testatore, da lui  personalmente e direttamente manifestata, senza costrizioni dall’esterno.

E’ questo uno degli aspetti più ardui da affrontare per l’avvocato delle successioni che è chiamato ad esaminare la validità del testamento olografo, prima che sia presentata la dichiarazione di successione.

La perizia calligrafica è strumento idoneo, attraverso analisi comparata della scrittura del de cuius, a verificare l’autenticità della grafia.

Sulla formazione della volontà testamentaria restano, invece, difficoltà insormontabili, a meno che non sia documentata una instabilità mentale del testatore.

Con la conseguenza estrema della indegnità a succedere per chi con dolo, o  violenza, ha indotto il testatore a fare, o mutare testamento, ovvero a revocarlo.

Quando può essere annullato il testamento olografo? 

Quando vi sono dubbi sulla validità del testamento olografo è bene rivolgersi  ad un avvocato specializzato in successioni.

Soltanto un avvocato esperto in diritto ereditario può chiarire se vi sono margini per l’impugnazione del testamento

Per quanto concerne l’invalidità del testamento, bisogna distinguere le cause di annullabilità da quelle di nullità, che può essere assoluta, o relativa.

Nel nostro ordinamento giuridico si tende, infatti, sempre a salvare le diposizioni di ultima volontà che non risultano viziate, per il solo fatto che il testatore è nella impossibilità di ripetere l’atto.

L’annullabilità del testamento si ha in presenza di vizi di volontà, per incapacità di disporre per testamento ed in caso di vizi formali non  determinati, ai sensi dell’articolo 606 del codice civile.

L’azione per l’annullabilità del testamento si prescrive nel termine di 5 anni  dall’apertura della successione.

Quali sono le cause di nullità del testamento olografo?

La nullità del testamento è comminata in caso di vizi gravi di forma che pongono in dubbio la provenienza del testamento dalla persona del de cuius.

Ai sensi dell’articolo 606 codice civile il testamento olografo è nullo quando manca l’autografia, o la sottoscrizione.

Circa l’elemento della data certa, per giurisprudenza consolidata, essa è causa di annullabilità, a meno che non sia stata apposta da terzi nel qual caso il testamento deve considerarsi nullo. 

E’ nullo anche il testamento congiuntivo o reciproco, pur sempre per motivi formali, costituendo l’unico motivo di nullità dell’intero testamento.

Di regola la nullità colpisce una, o più singole disposizioni, lasciando valide le altre, sempre che ve ne siano.

Così, per esempio, in caso di motivo illecito determinante, di modus od onere testamentario.

Il legislatore ha ritenuto, peraltro, che la nullità del testamento, o di una singola disposizione, possa essere superata mediante lo strumento della conferma, o esecuzione volontaria delle diposizioni.

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Gianluca Sposato

Attività didattica

Attività didattica

Avv Gianluca Sposato attività didattica

Avv Gianluca Sposato, attività didattica

L’Avvocato Gianluca Sposato è un appassionato del diritto ed è Rappresentante di Interessi alla Camera dei Deputati per attività di supporto e monitoraggio parlamentare.

Durante la sua carriera politica forense, per oltre un ventennio, ha organizzato e coordinato, in qualità di relatore congressuale, corsi di formazione professionale nei settori più tecnici del diritto civile.

Ha formato e rilasciato attestati di aggiornamento professionale ad avvocati e commercialisti, negli ambiti del diritto in cui prevalentemente opera: diritto immobiliare, diritto ereditario e risarcimento del danno

Da oltre un ventennio collabora stabilmente con l’Agenzia Parlamentare.

Attività didattica per il Patronato Forense e l’Ordine degli Avvocati di Roma

L’Avvocato Gianluca Sposato, nel  biennio 2018-2020 è stato coordinatore della Commissione Esecuzioni Immobiliari dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

Nel 2019 è stato Presidente supplente della XI Commissione Esami Avvocato presso la Corte di Appello di Roma.

Dal 2023 è componente effettivo della Commissione Trasporti e Navigazione dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

Nel 2023 ha ricevuto l’incarico di Presidente della XIX Commissione Esami Avvocato dal Ministero della Giustizia, a Roma. 

Nell’ambito della sua attività formativa professionale ha organizzato e partecipato come relatore a numerosi convegni di rilievo nazionale, tra cui, i principali:

Il Custode Giudiziario dopo le riforme del 2005 e del 2006” .

“La tutela dell’acquirente di immobili pignorati – Differenze tra vendita volontaria e vendita  forzata”. 

“Il Custode Giudiziario nel processo di esecuzione immobiliare” . 

Danno morale e danno esistenziale: il tramonto della tutela? Le soluzioni possibili” .

La liquidazione del danno non patrimoniale nell’attuale sistema risarcitorio” .

“La vendita nelle Esecuzioni Immobiliari – Disciplina, nullità, inefficacia ed azioni a tutela dell’acquirente”.

“Incidenti in mare. Prevenzione e normativa applicabile”.

Omicidio Stradale: prevenzione, o repressione”.

Attività didattica per l’ISLE, la scuola tecnica della legislazione

Gianluca Sposato è Avvocato e Revisore dei Conti dell’ISLE Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi che opera sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

L’Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi nasce per iniziativa di alcuni parlamentari e alti dirigenti delle due Camere, intorno alla rivista Rassegna Parlamentare.

L’ISLE annovera tra i maggiori giuristi italiani, Presidente Onorario è Augusto Barbera, Presidente della Consulta.

L’Istituto, seguendo il modello della Hansard Society inglese, collabora all’ impostazione tecnica e documentazione delle attività legislative del Parlamento, con la Scuola di Scienza e Tecnica della Legislazione

Advisory Board di Forbes Advisor

L’Avvocato Gianluca Sposato, dal 2024, è membro dell’Advisory Board di Forbes Advisor Italia.

Data la sua preparazione nelle materie del diritto civile in cui opera prevalentemente, contribuisce alla formazione delle nuove leve per l’ingresso nel mondo giuridico ed istituzionale in ambito internazionale.

Il suo metodo didattico è improntato, attraverso la scienza della comunicazione e pratica dell’insegnare, al rispetto dei principi di lealtà ed uguaglianza sociale.

E’ unanimemente considerato tra i migliori avvocati italiani nei settori delle assicurazioni private, ambito responsabilità civile e danno alla persona e nel diritto delle successioni ereditarie.

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Diritto Ereditario

Successioni ereditarie

Successioni ereditarie

Successioni ereditarie

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Cos’ è la successione ereditaria?

La successione ereditaria riguarda le attività da compiere per fare subentrare nei rapporti giuridici del defunto gli eredi, trasferendo loro il patrimonio ereditario.

La successione ereditaria, tuttavia, non è un puro e semplice acquisto di elementi patrimoniali attivi e passivi del defunto e di questo il testamento olografo, spesso, ne è piena conferma.

Si tratta di un fenomeno più complesso in cui l’acquisto del patrimonio del defunto non è che un lato, o un aspetto, sebbene il più importante dell’eredità, per questo è fondamentale essere assistiti da un Avvocato per successioni ereditarie.

Nella posizione giuridica del defunto, infatti, subentrano le persone che sono chiamate ad accettare l’eredità, che devono compiere indagini preventive ed una serie di attività per conseguire il titolo di erede.

Con la successione, l’erede, come rappresentante del defunto, subentra in tutti i suoi rapporti giuridici e rimane investito di tutti i suoi diritti e obbligazioni.

Quindi l’eredità deve intendersi come una evoluzione delle vicende familiari di chi lascia la vita terrena, che si attua con la trasmissione dei diritti patrimoniali agli eredi.

Con la morte di una persona, i suoi diritti personalissimi si estinguono, tra questi vi rientrano l’usufrutto, l’uso e l’abitazione; solo i diritti patrimoniali assoluti, come la proprietà e gli altri diritti reali, si trasmettono agli eredi.

Chi sono gli eredi legittimi nella successione ereditaria?

Alla domanda chi sono gli eredi legittimi si deve rispondere che legittimi eredi sono i chiamati all’eredità.

Gli eredi possono essere designati per testamento nella successione testamentaria, o individuati per grado di parentela più vicino al de cuius nella successione legittima.

Con il termine “de cuius” si intende la persona che è venuta a mancare,  ovvero il defunto, colui della cui eredità si tratta.

Eredi legittimi sono i parenti più prossimi del defunto: il coniuge, i figli, i genitori, cui la legge riserva sempre una quota di eredità, che non può mai essere loro non riconosciuta, neanche per volontà testamentaria.

Questa categoria di eredi privilegiati non può mai essere esclusa dall’eredità e prende il nome di legittimari: il coniuge ed i figli e, solo in mancanza di questi ultimi, al loro posto, subentrano gli ascendenti, ovvero i genitori ed i nonni, o bisnonni.

In mancanza dei legittimari e di un testamento che disponga diversamente, subentrano gli altri eredi fino al sesto grado di parentela: i fratelli e le sorelle, i nipoti, gli zii, i cugini, come disposto dall’articolo 572 del codice civile.

Nel caso di eredità giacente, quando è accertata l’effettiva mancanza di eredi, l’eredità è devoluta allo Stato, ai sensi dell’articolo 526 del codice civile. 

Dati i tecnicismi, la complessità delle operazioni da svolgere anche per lo scioglimento della comunione ereditaria è fondamentale affidarsi sempre ad un Avvocato esperto in successioni ereditarie.

Come funziona la successione ereditaria?

Per capire come funziona la successione ereditaria bisogna comprendere prima di tutto chi sono gli eredi, come si acquisisce la qualità di erede e cosa comporta.

Quindi, bisogna determinare quali sono le quote ereditarie con e senza testamento, operazione assai delicata, che non può prescindere dal supporto di un Avvocato per successioni ereditarie.

Infine bisogna ricostruire la massa ereditaria per comprendere da cosa è composta l’eredità e quali sono gli adempimenti ereditari qualora si debba procedere alla divisione ereditaria.

Tutte queste attività possono essere compiute in assoluta tranquillità solo se assistiti da un avvocato specializzato in successioni ereditarie.

Quanti tipi di successione ereditaria esistono?

Le successioni ereditarie sono di tue tipi:

  1. la successione testamentaria, quando l’eredità è disciplinata da un testamento
  2. la successione legittima, quando si seguono le norme della legge in base al grado più stretto di parentela

In ogni caso il nostro ordinamento giuridico stabilisce che una quota di eredità, la legittima, spetta sempre di diritto ai parenti più stretti del defunto, i legittimari: il coniuge, i figli e gli ascendenti.

Il testamento può contenere disposizioni di ultima volontà anche di carattere non economico e la volontà testamentaria, in alcuni casi, prevale su quella del legislatore.

Basti pensare all’istituto della rappresentazione ereditaria, che prevede la possibilità per chi fa testamento di sostituire il rappresentato, in base al disposto dell’articolo 688 del codice civile.

Da cosa è costituita l’eredità?

L’eredità è la successione a titolo universale nel patrimonio del defunto ed è costituita dal relictum e dal donatum.

Nella successione “mortis causa”  l’erede subentra nella universalità dei beni del de cuius, per intero, o pro quota, rispondendo anche dei debiti ereditari.

Il chiamato all’eredità succede in tutti i rapporti giuridici patrimoniali, attivi e passivi del defunto, ad eccezione dei suoi rapporti personali, che si estinguono con la morte.

Infatti, se la successione ereditaria riguarda i legittimari, il valore delle donazioni indirette, o di disposizioni testamentarie eccedenti la quota, deve essere restituito alla massa ereditaria.

La collazione ereditaria, prevista dall’articolo 737 del codice civile, garantisce una parità di trattamento tra i legittimari e persegue lo scopo di reintegrare nella quota legittima che è stata alterata dal de cuius.

Tuttavia è fatta salva la dispensa dalla collazione in sede di donazione, o testamento, nei limiti della quota disponibile, di cui il de cuius può liberamente disporre.

Le vicende legate alla successione ereditaria sono tali da non potere essere affrontate mai con leggerezza e senza l’assistenza di un Avvocato specializzato in successioni ereditarie.

Avvocato esperto in successioni ereditarie

Le successioni ereditarie implicano svariate tematiche del diritto civile, riguardano aspetti del diritto di famiglia, di cui l’eredità è una naturale evoluzione e afferiscono questioni di diritto immobiliare.

L’importanza delle questioni trattate richiede di rivolgersi ad un avvocato esperto in successioni ereditarie, con una lunga e comprovata esperienza in materia.

L’Avvocato Gianluca Sposato, con oltre 25 anni di esperienza in diritto ereditario, oggi è considerato tra i migliori avvocati per eredità in Italia.

Presidente dell’Esame per Avvocato a Roma è Rappresentante di Interessi alla Camera dei Deputati e fa parte dell’Advisory Board di Forbes Advisor.

Fa parte del direttivo dell’ISLE Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi e segue personalmente questioni inerenti successioni ereditarie importanti in Italia e all’Estero.

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Rassegna Stampa

Tabella risarcimento lesioni personali

Tabella risarcimento lesioni personali

Tabella risarcimento lesioni personali

Indice

Tabella risarcimento lesioni personali

Intervista all’Avvocato Gianluca Sposato, Presidente di Adism e rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati all’Agenzia Parlamentare.

Il 20 febbraio 2024 il Consiglio di Stato ha sospeso il proprio parere sulla Tabella approvata dal Governo, condividendo le osservazioni inviate dall’Avvocato Sposato al Presidente della Repubblica.

Vi è, infatti, una premessa ed un contrasto insanabile richiamato nella nuova formulazione dell’articolo 138 del Codice delle Assicurazioni Private.

Contrasta la necessità di conciliare il proposito di garantire il diritto delle vittime dei sinistri a un pieno risarcimento del danno e razionalizzare i costi del sistema assicurativo.

Il Governo approva la Tabella per il risarcimento delle lesioni personali, ma non va bene

Fonte Agenzia Parlamentare, 17 gennaio 2024

Tabella risarcimento lesioni personali, il Governo approva il DPR per le lesioni di non lieve entità: adottato un criterio di valore unico per le micro lesioni e per le macro lesioni.

Il 16 gennaio 2024 il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di DPR di cui all’ art. 138 comma 1 lett. b) del D Lgs 7/9/2005 n. 209, relativo alle lesioni di non lieve entità.

La Tabella di risarcimento del danno biologico di non lieve entità era attesa da oltre 15 anni.

Il calcolo per il risarcimento di lesioni per incidente stradale, gravi o gravissime, ad oggi, è avvenuto sui valori delle Tabelle del Tribunale di Roma e di Milano.

L’Osservatorio sulla Giustizia Civile con il Gruppo Danno alla Persona, è stato parte diligente nel colmare la lacuna ministeriale.

L’Osservatorio ha affrontato tematiche del danno alla persona, come il danno da morte, o danno tanatologico, spettante agli eredi di chi muore a seguito di un fatto illecito.

Le Tabelle di calcolo del danno di non lieve entità approvate dal Governo non hanno tenuto conto della prassi acquisita e della giurisprudenza formatasi.

Ora, salvo imprevisti, passano alla firma del Presidente della Repubblica, cui l’Avvocato Sposato ha inviato una nota esplicativa.

La Tabella di risarcimento delle lesioni personali: Sposato scrive al Presidente della Repubblica

Il Ministero delle Imprese ha promulgato la Tabella Unica Nazionale del Danno non patrimoniale per lesioni di non lieve entità, di cui all’art. 138 Codice Assicurazioni Private.

Stride la concomitante esigenza di “garantire il diritto delle vittime dei sinistri a un pieno risarcimento del danno e razionalizzare i costi  del  sistema assicurativo”.

L’A.D.IS.M. Associazione Difesa Infortunati Stradali, che ha avuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha chiesto di modificare il DPR.

La richiesta è relativa al riconoscimento di un maggiore valore del punto di danno biologico alle macro lesioni e autonomia del danno morale.

L’I.S.L.E. – Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi, ha osservato che il tema del danno biologico è di competenza primaria del Ministero della Salute.

Si è fatto presente anche che non è stato interpellato il Ministero di Grazia e Giustizia, violando la procedura di formazione dei lavori.

L’Avvocato Gianluca Sposato, rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati per la responsabilità civile da circolazione stradale, ha informato il Presidente della Repubblica.

Nella nota inviata al Presidente Mattarella sono stati evidenziati i temi richiamati nel presente articolo, per opportuna valutazione.

Adottare per il risarcimento delle macro lesioni criteri risarcitori analoghi alle lesioni di non lieve entità non tiene conto dell’orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità.

Il DPR, così come approvato dal Governo, si porrebbe in contrasto con principi costituzionalmente garantiti.

Il Consiglio di Stato boccia la Tabella Unica delle macro lesioni

Il Consiglio di Stato, condividendo il ragionamento sin qui svolto,  in data 20 febbraio 2024 ha sospeso il proprio parere sullo schema di DPR  della TUN del Governo.

Sono stati rilevati valori basati su dati non aggiornati ed il contrasto, segnalato da ADISM, di conciliare l’abbassamento dei premi auto con il diritto alla salute dei cittadini.

Il Consiglio di Stato, giustamente, ha affermato che gli interessi  economici delle assicurazioni non devono causare una riduzione della tutela delle vittime.

In particolare, anche il danno morale deve trovare un giusto riconoscimento proporzionale all’entità del pregiudizio accertato.

Tabella risarcimento danno biologico, le lesioni gravi trattate come le lesioni lievi

Come per la normativa sul risarcimento diretto, gli interessi delle assicurazioni prevalgono sulle sorti dei danneggiati.

Non a caso la Tabella di risarcimento dei danni biologici nella stesura del testo porta la firma del Ministero dell’Industria.

Non è stato interpellato il Ministero della Giustizia e ci si chiede il ruolo del Ministero della Salute, competente per materia.

Un danno biologico autoctono, con marchio di denominazione dop, apposto dal Ministero del Made in Italy.

La Tabella di risarcimento negli incidenti stradali

La tabella di calcolo del danno per le lesioni riguarda il danno non patrimoniale che è composto dal danno biologico e dal danno morale.

L’ambito di applicazione riguarda sia le lesioni negli incidenti stradali, che le lesioni causate da responsabilità medica.

Per risarcire un danno si considera il punteggio del danno biologico, che viene attribuito in relazione alla gravità delle lesioni fisiche.

Si tiene conto in termini percentuali della misura in cui il danno incide nella salute del danneggiato, in misura compresa da 1 a 100 punti.

Si considerano lesioni di lieve entità quelle ricomprese da 1 a 9 punti di invalidità permanente.

Le lesioni di non lieve entità, o macro lesioni, sono quelle superiori a 9 punti fino a 100 punti di invalidità permanente come danno biologico.

Il danno morale, ovvero la sofferenza, è risarcibile solo in presenza di fatto illecito.

Il pregiudizio di tipo morale viene calcolato in misura percentuale del danno biologico, operando la personalizzazione del danno.

Il calcolo del danno biologico

La materia del risarcimento del danno alla persona è molto tecnica e il calcolo del danno biologico può essere diverso anche per la stessa tipologia di menomazione fisica.

Gli interessi delle assicurazioni sono rilevanti, considerato l’elevato numero di sinistri stradali con feriti ogni anno, con una spesa superiore a 20 miliardi di euro.

La diminuzione del valore punto del danno biologico per le macro lesioni, non è conforme agli importi delle Tabelle del Tribunale di Roma e di Milano.

Importi quelli delle Tabelle del Tribunale di Roma che, da oltre un decennio, sono confermati dalla Corte di Cassazione.

Risarcimento del danno di non lieve entità

Con la Tabella Unica Nazionale avremo risarcimenti inferiori fino al 25% per i danneggiati, rispetto alle Tabelle dei Tribunali di Roma e Milano.

Questo, soprattutto, nella fascia di invalidità permanente tra 9 punti  e 35 punti di invalidità permanente, ovvero la casistica più frequente.

Sorprende che il valore del punto di invalidità permanente di partenza è stato abbassato a quello per le lesioni di lieve entità.

Valore unitario del punto di invalidità permanente

Con la Tabella Unica nazionale il punto di invalidità permanente è stato abbassato ad euro 939,78, rispetto al valore riconosciuto di euro 1.198,76.

Per ogni giorno di inabilità assoluta la Tabella del Governo riconosce un valore, come per le microlesioni, di euro 54,80, invece di euro 149,00.

Non è prevista personalizzazione del danno per le lesioni lievi.

Dunque nessun risarcimento del danno morale per le lesioni di lieve entità, fino a 9 punti di danno biologico accertato come invalidità permanente

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Infortunistica Stradale

Concorso di colpa

Concorso di colpa incidente

concorso colpa incidente

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Le ragioni per cui si presume la responsabilità di tutti coloro che sono rimasti coinvolti in un incidente è da ravvisarsi nella pericolosità che si ravvede nella circolazione stradale.

Su questo i numeri sono impietosi: basti pensare che solo nel 2022 i feriti in incidenti stradali in Italia sono stati oltre 220.000, circa 600 al giorno. 

Cosa è il concorso di colpa?

L’articolo 2054 del codice civile prevede la responsabilità di tutti coloro che sono rimasti coinvolti in un incidente stradale.

Questo principio rappresenta una norma cardine nel nostro ordinamento giuridico in tema di danni da circolazione stradale.

Pertanto, ai fini del risarcimento, la prima preoccupazione in un incidente deve essere quella di fornire la prova liberatoria, ovvero dimostrare che non si ha colpa.  

Gli unici mezzi che sono esonerati dalla prova sulla responsabilità, perché hanno la precedenza e sempre ragione in caso di collisione, sono quelli che circolano su rotaie, ovvero i tram.

Presunzione di colpa negli incidenti stradali

Nel caso di scontro tra veicoli si presume che ciascuno dei conducenti sia responsabile dei danni causati.

Il conducente di un mezzo è tenuto a risarcire il danno, ai sensi dell’articolo 2054 del codice civile, se non prova di avere fatto tutto il possibile per evitare l’incidente.

Questo significa soprattutto che ponendosi alla guida bisogna prestare attenzione anche alle condotte pericolose degli altri automobilisti.

Quando le dichiarazioni sono contrastanti la giurisprudenza richiede la dimostrazione che sia siano state adottate tutte le misure di sicurezza necessarie per prevenire l’incidente e le sue conseguenze.

Assicurazione e concorso di colpa

Il danno deve essere causato dalla circolazione di veicoli assicurati e, dunque, da un mezzo omologato in movimento su strada pubblica, o privata.   

Il conducente dell’autovettura che ha causato l’incidente risponde insieme al proprietario.

Entrambi devono essere citati in giudizio unitamente alla compagnia di assicurazione che garantisce la rc auto.   

L’assicurazione quando non c’è ammissione di responsabilità del sinistro, o non viene fornita la prova dal danneggiato che l’incidente è stato causato non per sua colpa, liquida il danno in misura ridotta. 

Esempi di concorso di colpa in incidenti stradali

I casi più frequenti di incidente in cui si verifica il concorso di colpa sono quando non si indossa la cintura di sicurezza, non si rispetta il limite di velocità, o non si mantiene la destra.

Quando entrambi i conducenti hanno contribuito a provocare l’incidente e non sono riusciti a fornire la prova liberatoria l’assicurazione paga con il concorso in misura ridotta.

Questo significa che nel caso, per esempio, di concorso di colpa attribuito nella misura di 70 e 30 chi paga il sinistro liquida il danno al 70%.

Ciò perché si presume che il danneggiato abbia contribuito nella misura del 30% a provocare l’incidente, perché per esempio guidava il motociclo senza mantenere la destra e rispettare i limiti di velocità. 

Nel caso, invece, di concorso di colpa 50 e 50 chi paga provvede a liquidare il danno nella misura della metà rispetto all’importo che sarebbe spettato.

Offerta con concorso di colpa 

L’offerta con il concorso di colpa al danneggiato da parte dell’assicurazione può essere trattenuta in acconto, salvo maggiore avere.

Tuttavia, al di là dei criteri di liquidazione del danno adottati e, dunque, del pagamento anche del danno morale, del danno esistenziale e del danno patrimoniale, resta il problema della prova liberatoria. 

L’articolo 2054 del codice civile sul punto è chiaro e soltanto  dai rilievi del sinistro stradale e dalle dichiarazioni testimoniali sarà possibile determinare ed attribuire le responsabilità dell’incidente

Pertanto in mancanza di testimoni, o di prova inconfutabile desumibile dal verbale di incidente, difficilmente si potrà dimostrare di non avere alcuna colpa. 

A meno che dall’interrogatorio formale non risulti una confessione della controparte che ammetta la sua esclusiva responsabilità ad avere provocato il sinistro.   

Quando non accettare il concorso di colpa?

L’offerta al danneggiato con il concorso di colpa avviene, per lo più, quando entrambe le persone coinvolte nell’incidente non hanno fornito la prova relativa alla loro mancanza di responsabilità.

Molto spesso il verbale d’incidente stradale non è sufficiente a superare il problema della responsabilità dell’incidente riportando solo i rilievi stradali, il punto d’urto ed i danni ai veicoli.

Nel caso di dichiarazioni dei testimoni contrastanti la comparazione con il punto d’urto può essere un elemento di esenzione di colpa, tale da avvalorare una dichiarazione rispetto ad altra, meno attendibile.

Superare il problema della responsabilità negli incidenti stradali non sempre è facile, specialmente nel caso degli incidenti in moto, a causa dell’alta velocità spesso attribuita ai centauri.

Solo il supporto di un avvocato con lunga esperienza nell’infortunistica stradale per incidenti con lesioni gravi, può essere determinante per fornire la prova richiesta dall’articolo 2054 del codice civile.

In tutti i casi in cui non si hanno responsabilità nelle cause dell’incidente, la somma offerta con il concorso di colpa può essere trattenuta in acconto dal danneggiato.

Tipologie del concorso di colpa

Il concorso di colpa nei sinistri stradali può essere paritario, o effettivo.

Ma cosa significa questo e cosa comporta per il danneggiato/assicurato?

Il concorso di colpa paritario si ha quando nessuno dei conducenti è riuscito a dimostrare di avere ragione e, pertanto, la responsabilità del sinistro viene attribuita in misura uguale: 50 e 50. 

In questo caso l’entità del risarcimento del danno subisce una decurtazione del 50% e l’assicurazione paga la metà dell’importo che sarebbe spettato. 

Il concorso di colpa effettivo si ha quando il grado di responsabilità nello scontro tra veicoli in marcia è attribuibile in misura differente tra i conducenti: 60 e 40, 70 e 30, 80 e 20.

Ciò può accadere, per esempio, perché pur avendo ragione e, dunque, non avendo determinato l’incidente, non ci si è attenuti alle norme del codice della strada, come nel caso in cui non si rispetti il limite di velocità.

Nel caso di concorsa di colpa effettivo l’assicurazione paga il danno in misura inferiore proporzionale al grado di responsabilità attribuito al danneggiato. 

Effetti del concorso di colpa 

Gli effetti del concorso di colpa si ripercuotono sempre sull’entità del risarcimento, soprattutto nella casistica di incidente stradale risarcimento danni fisici. 

Quando, infatti, il danneggiato ha contribuito a causare il sinistro, non attendendosi al rispetto delle norme del codice della strada, l’assicurazione paga in misura ridotta. 

Ulteriore conseguenza può essere l’aumento del premio assicurativo a seconda del grado di responsabilità riconosciuto nel provocare il sinistro. 

Mediamente l’aumento del premio assicurativo, se il concorso di colpa non supera il 50 %, è circoscritto entro il 20% del premio annuale, ma varia da compagnia a compagnia.

Concorso di colpa incidente mortale

Il problema del superamento del concorso di colpa si pone anche in caso di incidente stradale mortale.

La morte per incidente stradale è un fenomeno inarrestabile, che vede ogni 3 ore una persona perdere la vita in strada, nel nostro Paese.

Le aggravanti previste per il caso di omicidio stradale  spesso provocano inquinamento delle prove sulla ricostruzione dell’incidente mortale e le responsabilità.

Ciò si traduce, quasi sempre, nella impunità per chi ha ucciso in un incidente, con pene irrisorie ed ingiustizia per le vittime della strada.

Per evitare che questo accada e che il risarcimento agli  eredi per il danno da morte non avvenga con il concorso da colpa è fondamentale affidarsi ad un avvocato che abbia comprovata esperienza nel settore.

 

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Diritto Ereditario

Legato testamentario

Il legato testamentario

Legato testamentario

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Cos’è il legato testamentario?

Il legato testamentario è una disposizione mortis causa a titolo particolare attraverso la quale il testatore conferisce al legatario un diritto specifico, o lo fa subentrare in una posizione giuridicamente rilevante nell’eredità.

Il legato, dunque, è un istituto giuridico tipico della successione testamentaria.

L’articolo 588 del codice civile, infatti, consente a chi redige un testamento di compiere disposizioni “a titolo particolare”, o “a titolo universale”.

Quando le disposizioni contenute nel testamento sono a titolo particolare si ha il legato ed il beneficiario viene chiamatolegatario“.

In sostanza l’erede è chi è chiamato a succedere nella universalità dei beni, o in una quota di essi, mentre il legatario è chi si vede attribuito un singolo bene, o un individuato complesso di beni.

L’istituzione di erede non può mai mancare, tant’è che la legge vi sopperisce con l’apertura della successione legittima e, in assenza di eredi legittimi, l’eredità giacente è devoluta allo Stato, senza possibilità che vi possa rinunciare.  

Invece, il legato può essere disposto solo per testamento, ma è importante tenere presente che l’esistenza di una disposizione a titolo di erede, o di legato, non  si desume dalla terminologia usata nel testamento, ma da criteri obiettivi.

Quali sono le differenze tra legato ed eredità?

La disciplina delle due forme di chiamata alla successione si differenzia per numerosi profili, tra i quali di seguito riportiamo quelli giuridicamente rilevanti. 

Per quanto concerne l’ambito della titolarità dei beni l’erede entra nella titolarità di tutti i beni del defunto da solo, o in concorso con altri chiamati all’eredità.

Il legatario, invece, entra nella titolarità solo di alcuni specifici beni, o rapporti giuridici.

Il legato si acquisisce senza necessità di accettazione formale.

Il legatario non è tenuto ad accettare il legato per acquisirne i diritti secondo quanto stabilito dall’articolo 649 del codice civile.

Tuttavia, il legatario ha la facoltà di rinunciare al legato, annullando così l’acquisizione dei diritti ad esso associati. 

Al contrario, l’erede per diventare tale deve esplicitamente o implicitamente accettare l’eredità.

Differenze tra disposizioni a titolo particolare e a titolo universale sussistono anche relativamente alla durata della titolarità.

L’erede diventa titolare dell’eredità in modo permanente.

Mentre il legatario può beneficiare di un diritto a termine, dove il bene legato ritorna nel patrimonio ereditario al termine del periodo specificato nel testamento.

Per quanto concerne la responsabilità per i debiti, l’erede risponde in proporzione alla sua quota per i debiti legati al patrimonio ereditario, il legatario è esente da tale responsabilità.

Legato testamentario d’immobile

Nel legato di compravendita la disposizione ha per oggetto l’obbligo di vendere o acquistare un determinato bene ad un prezzo determinato.

A meno che non si tratti di un atto di liberalità equiparabile alla donazione sussiste l’obbligo di pagare il prezzo.

Nel caso di prezzo esiguo dell’immobile, si configura il legato di donazione,  con dubbi interpretativi, potendosi considerare valido, come atto di liberalità, a meno che non leda i diritti dei legittimari.

Alcuni sostengono, invece, la nullità del legato di donazione, richiamando la illiceità dei mezzi e non del risultato, stante l’incompatibilità tra liberalità e obbligazione.

Poiché il legatario è esente dai debiti, se il testatore destina un immobile soggetto a un mutuo contratto dagli eredi, come legato, il debito del mutuo sarà a carico degli eredi e non del legatario.

Anche il diritto di abitazione del coniuge superstite rappresenta un legato nell’eredità, quale diritto che si trasmette al proprio consorte all’apertura della successione. 

Legato testamentario con somma di denaro

In tema di legato testamentario di somma di denaro è importante chiarire la distinzione e specificare cosa sono il sub legato e il prelegato

Quando il testatore non specifica il soggetto a carico del quale imporre una disposizione, questa graverà proporzionalmente sulle quote ereditarie degli eredi.

Al contrario, il testatore ha la facoltà di designare uno o più eredi come destinatari della disposizione.

Per esempio, potrebbe affermare nel testamento: “lego la somma di 20.000 euro a carico del mio erede Tizio, a favore di Sempronio”.

In tal caso, unicamente Tizio sarà responsabile di soddisfare il legatario Sempronio.

Nel contesto di questa disposizione testamentaria, emerge il concetto di sub legato quando il soggetto che è tenuto alla prestazione oggetto del legato è, anziché l’erede, un altro legatario.

Per esempio: ” lego a favore di Tizio la somma di 20.000 euro, e a carico di questi e a vantaggio di Sempronio la somma di 10.000 euro.” 

E’, invece, prelegato il legato del quale beneficiario sia uno dei coeredi.

Costui, pertanto, cumula a carico di tutta l’eredità le due qualità di coerede e legatario, come nel caso del coniuge assegnatario del diritto di abitazione sulla casa coniugale.

Erede e legatario responsabilità patrimoniale

L’erede succede in “universum ius”, cioè in ogni e qualsiasi rapporto suscettibile di trasmissione, in grado di assicurare quella continuità assoluta nei rapporti già facenti capo al de cuius.

Il legatario, invece, succede esclusivamente in quel singolo individuato rapporto espressamente indicato dal de cuius nel testamento.

Per questo si dice che il legatario succede a titolo particolare, perchè la sua vicenda successoria è limitata a quel dato rapporto e non si estende mai ad altri, nè attivi, nè passivi.

L’erede non solo risponde di tutti i debiti del defunto, ma anche al di là ed oltre il valore dell’attivo, se non ha accettato l’eredità con beneficio di inventario.

Invece, il legatario risponde solo delle obbligazioni discendenti dal singolo rapporto in cui succede, ex articolo 668 del codice civile e mai al di là ed oltre il valore dei  beni ricevuti.

Per tale ragione il legato si acquista automaticamente al momento dell’apertura della successione, a differenza dell’eredità che presuppone l’accettazione.

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Infortunistica Stradale

Tamponamento a catena

Tamponamento a catena

tamponamento a catena

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Cos’ è il tamponamento a catena?

Il tamponamento a catena è una tipologia di incidente stradale che accade quando più veicoli che percorrono la stessa direzione di marcia si scontrano.

Si verifica quando più mezzi posti sono coinvolti in un sinistro stradale in una successione di collisioni, in cui il veicolo iniziale colpisce il veicolo antistante, creando una reazione a catena.

Questi incidenti possono verificarsi improvvisamente e spesso,  a causa della distrazione alla guida, dell’eccesso di velocità, vengono liquidati con il concorso di colpa.

Le cause più frequenti per cui  si verificano gli incidenti  multipli sono da rinvenire oltre che nella distrazione alla guida, in condizioni meteorologiche avverse, elevata velocità, mancato rispetto della distanza di sicurezza, o frenate improvvise.

Cause del tamponamento a catena con auto in movimento

Per l’articolo 141 del codice della strada il conducente deve essere in grado di effettuare l’arresto del veicolo entro i limiti del suo campo di visibilità dinanzi a qualsiasi ostacolo prevedibile.

Le cause più comuni degli incidenti con tamponamento a catena con auto in movimento sono:

  1. Mancato rispetto della distanza di sicurezza
  2. Rallentamento improvviso del traffico
  3. Frenata improvvisa
  4. Distrazione per guida con il cellulare

Per evitare gli incidenti con tamponamento a catena, è importante mantenere una distanza di sicurezza sufficiente ad effettuare la frenata tra il proprio veicolo e quello che precede.

Quando avviene un tamponamento multiplo con veicoli fermi incolonnati la verifica del rispetto della distanza di sicurezza è considerata un elemento di responsabilità.

Il rallentamento improvviso del traffico può accadere a causa di un incidente, di lavori stradali, di traffico a singhiozzo nei centri abitati, o di un altro evento che rallenta il movimento veicolare.

Nel caso di scontri successivi tra veicoli in colonna, unico responsabile delle conseguenze delle collisioni è il conducente che le ha determinate tamponando da tergo l’ultimo dei veicoli della colonna (Cass. Civ. 8646/2003).

La frenata improvvisa può essere causata da un ostacolo sulla strada, da un animale che attraversa la strada, o da un altro veicolo che frena improvvisamente.

Nel tamponamento a catena si presume, fino a prova contraria, che ciascuno dei conducenti abbia concorso ugualmente a produrre il danno subito dai singoli veicoli.

La distrazione per guida con il cellulare è tra le prime cause di questo tipo di sinistri con conseguenze spesso gravi. 

Oltre a determinare la decurtazione punti patente è, purtroppo, una casistica inarrestabile con le persone continuamente connesse alla rete e sui social network.

L’uso del cellulare alla guida determina come pena accessoria di indicare sempre chi è il trasgressore della violazione, ai fini della decurtazione punti sulla patente.

Tamponamento a catena, elevata velocità e distrazione alla guida

Il conducente deve regolare la velocità nei tratti di strada a visibilità limitata, nelle curve, in prossimità delle intersezioni e delle scuole, nelle forti discese e nelle ore notturne.

Tra le cause più frequenti del tamponamento a catena si riscontrano:

  1. Violazione dei limiti di velocità
  2. Distrazione alla guida

I limiti di velocità sono nei centri urbani 50 Km/h, sulle SS 90 Km/h, nelle autostrade 130 Km/h e devono essere adattati alle condizioni dell’asfalto sdrucciolevole, in caso di maltempo.

L’elevata velocità è causa di incidenti stradali con lesioni gravi e oltre a sanzioni  elevatissime può determinare la sospensione della patente.

La distrazione alla guida è un fattore che può contribuire a qualsiasi tipo di incidente stradale, compresi gli incidenti con tamponamento a catena.

Per evitare un tamponamento maggiore attenzione bisogna prestare nei casi di insufficiente visibilità.

Per condizioni atmosferiche o altre cause, nell’attraversamento degli abitati e nei tratti di strada fiancheggiati da edifici

Tamponamento a catena in autostrada

Il tamponamento a catena in autostrada quasi sempre provoca incidente stradale risarcimento danni fisici.

La pericolosità degli incidenti in autostrada è dovuta a veicoli che viaggiano a velocità più elevate, rispetto a strade urbane ed extraurbane.

Il tamponamento ad elevata velocità provoca danni significativi e lesioni più gravi rispetto a velocità minori ed incidenti nei centri urbani.

La distanza di sicurezza da mantenere per evitare incidenti stradali dovrebbe essere tale da consentire la frenata in assoluta sicurezza.

Cosa fare nel tamponamento a catena?

Se si è coinvolti in un tamponamento, ovvero in incidente che coinvolge più mezzi in marcia, bisogna rimanere calmi.

Per prima cosa assicurarsi che la serie dei tamponamenti sia terminata, senza scendere dalla macchina.

Accendere le luci di emergenza per evitare di essere investiti da automobili che sopraggiungono in quel momento.

Verificare se si tratta di incidente con feriti e, se necessario, chiamare immediatamente i soccorsi.

Se possibile, spostare le auto coinvolte fuori dalla carreggiata, per evitare ulteriori incidenti.

Scambiare informazioni con gli altri conducenti coinvolti.

Prendere nome, telefono, assicurazione e targa, fotografare i danni alle auto coinvolte e l’area circostante per documentare la scena.

Chiamare la Polizia Stradale per compilare un rapporto ufficiale dell’incidente, ove sarà indicato se vi sono lesioni da incidente stradale.

Segnalare immediatamente l’incidente alla propria compagnia assicurativa e fornire tutte le informazioni raccolte.

Di chi è la colpa nel tamponamento a catena?

Il verbale di incidente stradale è fondamentale per accertare le responsabilità e la colpa dell’incidente nel tamponamento a catena.

Solo dopo avere esaminato il verbale di incidente è possibile inoltrare correttamente la richiesta di risarcimento danni all’assicurazione del veicolo responsabile del tamponamento.

Anche se le ferite sembrano lievi, cercare assistenza medica è essenziale per verificare l’entità dei danni fisici.

Il trauma stradale potrebbe acuirsi con il trascorrere del tempo.

Un referto medico ospedaliero è necessario per la richiesta di risarcimento del danno al fine di attestare il tipo di lesioni riportate.

Non è facile attribuire la colpa nel tamponamento a catena,  senza rivolgersi ad un avvocato esperto in sinistri stradali.

Soprattutto nel casi di incidenti stradali multipli e nel caso di incidente stradale mortale causato da sbandamento di tir.

Lesioni stradali e tamponamento multiplo

Nel tamponamento multiplo, le lesioni possono variare in base alla gravità dell’incidente, alla velocità dei veicoli coinvolti e ad altri fattori.

Tra le lesioni più comuni ci sono il colpo di frusta, causato dal repentino movimento del collo in avanti e all’indietro.

Può procurare dolore al collo, alla spalla e alla schiena con trauma del rachide cervicale.

Nel tamponamento sono frequenti lesioni al cranio, alla fronte ed alla testa, come contusioni.

In casi più gravi, lesioni cerebrali con prognosi riservata, per effetto della violenza dell’urto e sobbalzo in avanti.

Altra tipologia di lesioni è rappresentata da frattura alle braccia, alle gambe, o alle costole, a causa della compressione e della forza applicate durante la collisione.

Le lesioni alla colonna vertebrale, possono avere conseguenze a lungo termine sulla mobilità ed essere compromissive della stessa come, purtroppo, accade spesso negli incidenti con camion.

Quando si è estratti dalle lamiere di un’auto dai vigili del fuoco, sono frequenti lesioni toraciche, causate dalla cintura di sicurezza, contusioni al petto, o ai polmoni, se l’airbag non si attiva.

Oltre alle lesioni fisiche, gli occupanti coinvolti in un tamponamento multiplo possono soffrire di stress post-traumatico (PTSD) o altre lesioni psicologiche dovute alla paura e allo shock dell’incidente.

Responsabilità nel tamponamento a catena

La responsabilità nel tamponamento a catena dipende dalla dinamica dei veicoli coinvolti.

Nel caso di veicoli fermi, la responsabilità è attribuita al conducente che ha tamponato per primo l’ultimo della fila.

In questo caso, tutti i veicoli coinvolti vengono risarciti dalla compagnia assicurativa del veicolo che ha causato il primo tamponamento.

In caso di veicoli in movimento, la responsabilità è attribuita a tutti i conducenti coinvolti, in proporzione alla distanza che li separava dal veicolo che li precedeva al momento dell’incidente.

In questo caso, ciascun conducente dovrà risarcire i danni causati all’auto che lo precedeva, in una misura che dipende dalla distanza di sicurezza non rispettata. 

Lunico conducente senza responsabilità sarà il primo della fila, che ha subito il danno causato dal tamponamento non ha danneggiato nessun altro veicolo. 

Tamponamento a catena e passeggero trasportato

Nel caso di incidente al passeggero trasportato  nel tamponamento a catena e lesioni personali si ha diritto a chiedere il risarcimento per i danni subiti.

In questo caso bisogna, prima di tutto, provare di essere stati trasportati all’interno della macchina coinvolta nell’incidente.

Inoltre, occorre fornire prova del nesso di causalità e, dunque, che ci sia s un collegamento diretto tra l’incidente stradale e le lesioni da questo procurate.

Ai fini del risarcimento del danno al terzo trasportato, l’articolo 141 del codice delle assicurazioni, esclude il diritto nel sinistro cagionato da caso fortuito.

Il caso fortuito è un evento imprevedibile ravvisabile, per esempio, per l’attraversamento di un cane, o animale selvatico.

In virtù di ciò, è chiaro che diventa fondamentale l’assistenza di un avvocato con una lunga esperienza nel settore della infortunistica stradale.

Chi paga nel tamponamento a catena?

Al fine di essere risarcito dall’assicurazione è importante conservare tutte le ricevute e i documenti delle spese mediche.

Nonché le spese relative alle riparazioni dell’automobile ed, eventualmente, le spese di noleggio di altro veicolo, o taxi. 

Per la richiesta del risarcimento è importante consultare un avvocato specializzato in infortunistica stradale.

Un legale esperto in incidenti stradali è fondamentale per inoltrare correttamente la richiesta di risarcimento danni e tutelare i diritti del danneggiato.

L’assistenza di un avvocato specializzato in sinistri stradali è obbligatoria per la negoziazione con la compagnia di assicurazione, per ottenere un risarcimento giusto.

Se la trattativa con l’assicurazione non produce risultati soddisfacenti, è necessario instaurare una causa civile per ottenere il risarcimento dei danni da circolazione stradale.

Richiesta danni nel tamponamento a catena

Nel caso di un tamponamento a catena non è ammesso il risarcimento diretto.

Questa procedura consente a chi ha subito i danni di chiedere l’indennizzo direttamente alla propria compagnia assicuratrice, che poi si rivale su quella del responsabile.

Pertanto, nel caso che il tamponamento abbia coinvolto veicoli fermi e incolonnati, la richiesta di risarcimento andrà inoltrata al veicolo responsabile del sinistro.

In genere il responsabile di un tamponamento è l’ultimo veicolo, ovvero quello che ha causato il tamponamento a catena.

La richiesta danni va inoltrata anche al conducente e proprietario della macchina che ha tamponato, nel caso in cui siano stati coinvolti veicoli in movimento. 

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Infortunistica Stradale

Lesioni incidente stradale

Lesioni incidente stradale

Lesioni incidente stradale

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Un incidente stradale quando provoca lesioni gravi o gravissime, ha per il responsabile del sinistro conseguenze sia in ambito civile, che penale.

Sul piano civile la copertura assicurativa obbligatoria, istituita con Legge 990/69, richiamata dall’art 123 Codice delle Assicurazioni, manleva il responsabile dell’incidente che ha causato danni da circolazione stradale.

Questo significa che chi ha riportato lesioni stradali può rivalersi economicamente sull’assicurazione del mezzo investitore tenuta a pagare nel caso di incidente stradale risarcimento danni fisici.

In ambito penale, invece, il reato di lesioni stradali è tornato ad essere perseguibile a querela di parte, non essendo più perseguibile d’ufficio nel caso di prognosi superiore a 40 giorni di malattia, tranne che per le aggravanti.

Lesioni stradali, quando il reato è procedibile d’ufficio e a querela di parte?

L’art. 1 comma 2 lettera c del Decreto Legislativo 10 ottobre 2022 n. 150 introduce un nuovo comma 9 all’art. 590 bis del codice penale prevedendo la procedibilità del reato per lesioni stradali a querela della persona offesa.

L’unica eccezione che prevede la procedibilità d’ufficio per il reato di lesioni stradali gravi o gravissime è per i casi in cui ricorrano una o più circostanze aggravanti.

Pertanto, dal 1 novembre 2022, le lesioni stradali gravi o gravissime sono procedibili d’ufficio solo quando risultano aggravate da:

  • guida in stato di ebbrezza
  • guida in stato di alterazione per uso di sostanze stupefacenti
  • condotte di guida pericolose
  • attraversamento con il rosso
  • guida contromano
  • eccesso di velocità
  • sorpasso in curva
  • mancato arresto strisce pedonali
  • guida senza patente, o con patente sospesa, o revocata
  • guida di veicolo privo di assicurazione

Sono, invece punibili, a querela della persona offesa, le condotte poste in essere in violazione delle norme del Codice della Strada, oltre che quelle aggravate nel caso di fuga del conducente, al di fuori dei casi previsti per le aggravanti.

Il rischio di lesioni gravissime è particolarmente frequente nei casi di  incidenti a pedoni in quanto privi di protezione, ma riguardano  frequentemente anche casi di incidente in moto e di incidenti in bicicletta.

Per il risarcimento danni incidente stradale la scelta dell’Avvocato è  fondamentale e non può prescindere dall’esame del suo curriculum, dalla sua esperienza e specializzazione nell’infortunistica stradale.

Risarcimento lesioni incidente stradale

Purtroppo chi riporta lesioni da incidente stradale gravi, o gravissime, dovrà convivere per sempre con le menomazioni fisiche subite, soprattutto in caso di perdita di arti e organi vitali.

Nel caso di macro lesioni, ovvero di lesioni permanenti superiori al 9 % in termini di danno biologico la richiesta di risarcimento danni deve essere inoltrata ai sensi dell’art. 148 CdA all’assicurazione del mezzo investitore.

L’articolo 2043 del codice civile, infatti, obbliga chiunque cagiona ad altri un danno ingiusto a risarcirlo, con la precisazione che, ai sensi dell’art. 2059 c.c., il danno non patrimoniale può essere risarcito solo nei casi determinati dalla legge.

Tuttavia, il primo problema da superare per avere diritto al risarcimento danni nei sinistri stradali è sempre relativo alla presunzione del concorso di colpa, stabilito dall’articolo 2054 del codice civile.

Il danneggiato, quando non è responsabile, ha diritto al risarcimento danni sia per il danno non patrimoniale, che comprende il danno morale ed il danno esistenziale, che per il danno patrimoniale, o compromissione della capacità lavorativa.

Inoltre l’art. 147 Codice Assicurazioni Private contempla il caso relativo allo stato di bisogno del danneggiato e provvisionale quando non sorgono contestazioni sulla responsabilità dell’incidente stradale.

Il risarcimento incidente stradale, pertanto dipende sempre da diversi fattori per cui è fondamentale essere rivolgersi ed essere assistiti  fin da subito da un avvocato per incidenti stradali.

Entro quanto va presentata la querela per  lesioni stradali?

La querela per il reato di lesioni stradali deve essere presentata dal danneggiato entro 3 mesi, termine oltre il quale si decade dal diritto di chiedere che venga aperto un procedimento penale contro l’investitore.

Pertanto, in considerazione del mutato regime di operatività del reato di lesioni stradali, il superamento dei 40 giorni di malattia, o la prognosi riservata, non fanno più sorgere l’obbligo di comunicare la notizia di reato all’Autorità Giudiziaria.

Infatti, il reato di lesioni stradali gravi o gravissime è perseguibile a querela di parte entro 3 mesi dall’incidente, oppure d’ufficio nel solo caso delle aggravanti previste dalla legge per guida pericolosa.

La Polizia Stradale che ha proceduto ai rilievi deve informare il danneggiato se intende, o meno, presentare querela per il reato, che non è più perseguibile d’ufficio se il referto prevede una prognosi superiore a 40 giorni.

La procedura di risarcimento danni deve essere deve essere istruita ai sensi dell’art. 148 del Codice delle Assicurazioni e l’assicurazione provvede a liquidare il danneggiato all’esito dell’accertamento delle lesioni fisiche.

Quali sono le lesioni gravi?

Sotto il profilo del reato, l’articolo 583 del codice penale stabilisce che quando la lesione è grave si applica la pena da 3 a 7 anni, delimitando il confine tra le lesioni gravi e le lesioni gravissime.

Le lesioni personali gravi implicano una malattia che mette in pericolo la vita, come nel caso di perdita di coscienza e ricovero in terapia intensiva con prognosi riservata.

Sono lesioni gravi, dunque, quelle da cui scaturisce una malattia, o la incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore a 40 giorni, oppure l’indebolimento permanente di un senso, o di un organo.

In tutti questi casi chi ha subìto un reato ha diritto al risarcimento del danno che nel caso di incidente con feriti è coperto dall’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile.

Quali sono le lesioni gravissime?

Le lesioni personali gravissime comportano una malattia certamente, o presumibilmente, insanabile.

Il reato di lesioni gravissime si ha quando dal fatto, doloso o colposo, è derivata la perdita di arti, di un organo vitale, di un senso, o lo sfregio del viso.

Tra queste vi è certamente anche la incapacità di procreare, una mutilazione che renda l’arto inservibile, una deformazione, una permanente e grave difficoltà nel parlare ed esprimersi.

Per il reato di lesioni personali gravissime la pena prevista nel nostro ordinamento giuridico è la reclusione da 6 a 12 anni.

Nel caso di lesioni stradali gravi o gravissime in incidente al passeggero trasportato la procedura di risarcimento danni segue le regole indicate dall’articolo 141 del Codice delle Assicurazioni Private.

Qual’ è la pena per il reato di lesioni stradali?

Le lesioni procurate alla guida in incidenti stradali sono un reato previsto dall’ articolo 590 bis codice penale, che stabilisce la pena per le lesioni personali stradali gravi, o gravissime.

Chiunque alla guida procura per colpa ad altri lesioni personali con violazione delle norme del Codice della Strada è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno per le lesioni gravi.

La pena per l’investitore quando le lesioni procurate in un incidente stradale sono gravissime, con mutilazione, perdita di organi, arti per il danneggiato, è aumentata da 1 a 3 anni.

Quali sono le aggravanti nel reato di lesioni stradali?

La pena della reclusione è aumentata da 3 a 5 anni per le lesioni gravi che sono procurate in incidenti stradali quando il conducente responsabile del sinistro è stato trovato positivo all’alcol test.

Per le lesioni gravissime la pena quando chi ha causato l’incidente stradale era alla guida in stato di ebbrezza, o sotto l’uso di droghe è, invece, della reclusione da 4 a 7 anni.

Le medesime aggravanti sono previste nel caso di guida pericolosa per eccesso dei limiti di velocità, per guida contromano, attraversamento con il semaforo rosso.

L’investitore soggiace all’aumento di pena anche quando ha provocato lesioni nell’incidente stradale per inversione a U, sorpasso in curva, in prossimità di dossi e attraversamenti pedonali.

Le aggravanti si applicano anche al conducente che nei centri urbani proceda ad una velocità pari o superiore al doppio di quella consentita, non inferiore a 70 km/h.

Mentre su strade extraurbane sono previste aggravanti per chi cagioni per colpa a taluno lesioni personali gravi o gravissime ad una velocità superiore di 50 km/h rispetto a quella consentita.

Incidenti plurimi, guida senza patente, su mezzo non assicurato e veicolo datosi alla fuga

Nel caso di incidenti plurimi quando il conducente cagioni lesioni a più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni aumentata fino al triplo.

La pena prevista nel caso in cui alla guida si siano procurate lesioni personali a più persone non può, comunque, superare gli anni 7.

Il delitto è sempre punibile a querela della persona offesa, entro il termine di 3 mesi dall’incidente, se non ricorre alcuna delle circostanze aggravanti

La pena per il reato di lesioni stradali è aumentata anche se l’incidente è stato provocato da persona non munita di patente di guida, o con patente sospesa, o revocata.

Così anche nel caso in cui il veicolo a motore sia di proprietà dell’autore del fatto e tale veicolo sia sprovvisto di assicurazione obbligatoria.

Nel caso di pirata della stradaincidente con auto pirata quando, l’investitore si dà alla fuga, la pena è aumentata da un terzo a due terzi e non può essere inferiore a 3 anni come stabilito dall’articolo 590 ter del codice penale.

Avvocato esperto in risarcimento per lesioni stradali

La scelta dell’avvocato per incidenti stradali cui affidare l’incarico per ottenere il risarcimento danni nel caso di lesioni stradali gravi o gravissime è determinate.

La materia dell’infortunistica stradale è complessa e variegata e solo selezionando avvocati per incidenti stradali di elevato spessore e curriculum è possibile ottenere un risarcimento elevato.

L’Avvocato Gianluca Sposato, Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali ha ricevuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il contributo a favore di danneggiati da gravi incidenti stradali.

Presidente della XIX Sottocommissione per l’Esame di Stato per Avvocato a Roma nel 2023, è membro del Gruppo “Danno alla Persona” dell’Osservatorio Sulla Giustizia Civile che elabora le Tabelle di risarcimento per le macro lesioni.

E’ considerato in ambito nazionale tra i massimi esperti in materia di responsabilità civile da circolazione stradale e risarcimento del danno, eletto migliore Avvocato nel settore del diritto delle assicurazioni.

L’Avvocato Gianluca Sposato segue solo casi relativi ad incidenti stradali con lesioni gravi, o gravissime e incidenti stradali mortali, con liquidazioni per il danneggiato sempre di gran lunga superiori alle medie nazionali.