Come ottenere il risarcimento del danno?
Il danno è un fatto giuridico da cui l’ordinamento giuridico fa derivare determinate conseguenze e propriamente: la reazione per la repressione del danno.
Si ha danno per il contrasto dell’accadimento con le regole del diritto, ravvisato nella diminuzione del patrimonio della vittima, o nella modificazione della realtà materiale.
Per ottenere il risarcimento il danno deve essere provato e quantificato economicamente.
Per avere diritto al risarcimento del danno bisogna fornire:
- la prova della colpa di chi lo ha causato
- dimostrare il nesso causale tra la condotta che ha causato il danno e l’evento dannoso che si è verificato.
Soltanto dopo avere fornito la prova del nesso causale si può procedere alla quantificazione economica dei danni nei confronti del responsabile, o dell’assicurazione che garantisce la responsabilità civile.
Danno e risarcimento
Il danno per essere risarcibile deve essere antigiuridico, ovvero contrario al diritto.
Fuori degli atti umani non può parlarsi di antigiuridicità o illiceità: basti pensare ad un’inondazione, ad un fulmine, al terremoto.
Il risarcimento è una conseguenza del danno che deve essere provato e quantificato.
Il danno e, di conseguenza, il risarcimento può essere di due tipi:
- danno patrimoniale
- danno non patrimoniale.
Il danno patrimoniale è il danno che ha ripercussioni nella sfera economica e lavorativa del danneggiato.
Si divide, a sua volta in
- danno emergente quando è causa di diminuzione del patrimonio
- lucro cessante quando il danno consiste in un mancato guadagno anche per perdita di chances.
Il danno non patrimoniale è il danno che si ha quando vengono violati diritti costituzionalmente garantiti, dunque, in presenza di un fatto illecito.
Il caso più frequente in cui si verifica il danno non patrimoniale e nelle lesioni per incidente stradale, o nel caso di lesioni procurate per responsabilità civile medica.
I danni non patrimoniali riguardano anche tutti i casi in cui viene violata la reputazione e la riservatezza di una persona.
Pensiamo ai casi di diffamazione a mezzo stampa, o anche al giorno corrente sui social network.
Quando deve essere risarcito il danno patrimoniale?
Il danno patrimoniale si verifica quando si ha un danno economico per inadempimento contrattuale, o un mancato guadagno, causato da fatto illecito.
Il danno patrimoniale deve essere risarcito quando l’evento lesivo ha procurato la compromissione della capacità lavorativa del danneggiato.
Il danneggiato ha sempre diritto al risarcimento del danno patrimoniale in caso di licenziamento per superamento dei termini di comporto.
Il risarcimento del danno è dovuto anche per la riduzione della capacità lavorativa e reddituale conseguente l’accertamento delle lesioni fisiche a seguito di un sinistro stradale.
Il danno patrimoniale è dovuto per danni a cose, danneggiamento, sottrazione, o distruzione di beni ed oggetti, lasciati anche in custodia.
Quando viene risarcito il danno non patrimoniale?
Il danno non patrimoniale rappresenta la lesione di un interesse della persona che non è caratterizzato da rilevanza economica.
Il danno non patrimoniale deve essere risarcito in tutti i casi in cui vi è danno alla salute della persona, dunque:
Il risarcimento del danno non patrimoniale spetta quando vi è lesione all’ integrità psicofisica dell’individuo, sofferenza, o compromissione delle sue attività realizzatrici nella vita.
Il danno non patrimoniale è un danno tipico, nel senso che come stabilisce l’art. 2059 del codice civile viene risarcito solo nei casi stabiliti dalla legge:
- il danno non patrimoniale viene risarcito quando trae origine da un fatto illecito, dunque in presenza di un reato
- quando è stato violato un diritto della persona costituzionalmente garantito
- nelle altre ipotesi previste dalla legge
Calcolo del risarcimento danni
Per il calcolo del risarcimento danni bisogna tenere conto di tutte le sue componenti, patrimoniali e non patrimoniali.
Il calcolo per il risarcimento dei danni patrimoniale si fonda sulla prova documentale come, per esempio, la fattura di acquisto di un oggetto che è stato rubato o distrutto, o il suo valore di mercato; oppure è contemplata nel contratto.
- Il calcolo del danno patrimoniale nel caso di menomazione della capacità lavorativa si effettua moltiplicando il reddito del danneggiato, al coefficiente di capitalizzazione ed al danno biologico accertato, applicando la seguente formula:
reddito del danneggiato x coefficiente di capitalizzazione x invalidità permanente = danno patrimoniale
Per le lesioni lievi fino a 9 punti di IP il punto base nel 2023 è stato fissato in 939,78 euro; mentre per ogni giorno di inabilità assoluta vengono corrisposti al danneggiato 54,80 euro.
Come risarcire un danno
La responsabilità civile in capo a chi deve risarcire un danno ha riguardo alla sfera dei rapporti tra privati con soggezione alle conseguenze sfavorevoli della propria condotta.
Nella responsabilità aquiliana si riferisce al campo dei danni cagionati al di fuori di un preesistente rapporto obbligatorio tra le parti.
Nella responsabilità contrattuale la responsabilità civile si estende, in una più lata accezione, ai danni dipendenti dall’inadempimento nell’obbligazione.
Risarcire un danno significa comprendere prima di tutto la sua natura: il danno può derivare da:
- responsabilità contrattuale
- responsabilità extracontrattuale.
La distinzione tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale è importante sia per l’onere della prova che per la prescrizione, ovvero il termine entro cui chiedere il risarcimento dei danni.
Quale è la differenza tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale?
A secondo che si debba rendere conto della violazione commessa, e subirne le conseguenze, in virtù di inadempimento di una obbligazione, o di violazione del dovere generico del principio del neminem ledere.
Danno per responsabilità contrattuale
Per la responsabilità contrattuale sarebbe più corretto parlare di violazione di vincolo obbligatorio e non soltanto contrattuale.
Ciò poiché il contratto è una delle fonti di obbligazione.
Tuttavia, non è corretto assegnare l’attributo “contrattuale”, al danno che può derivare dall’inadempimento di qualsiasi obbligazione nascente da contratto o da altra fonte, ai sensi dell’articolo 1173 del codice civile.
Le obbligazioni, infatti, derivano da contratto, da fatto illecito, o da ogni altro atto o fatto idoneo a produrle in conformità dell’ordinamento giuridico.
La responsabilità contrattuale trova la sua fonte nell’ articolo 1218 del codice civile che attribuisce alla volontà delle parti nel contratto forza di legge.
Quanto il debitore non esegue esattamente la prestazione dovuta è tenuto al risarcimento del danno, a meno che l’inadempimento, o il ritardo, derivino da causa non a lui imputabile.
Quando il danno deriva da responsabilità contrattuale il risarcimento deve essere chiesto entro 10 anni, oltre questo termine perentorio il diritto è prescritto.
Nella responsabilità contrattuale è il debitore che deve dimostrare che il danno si è verificato per causa a lui non imputabile.
Danno per responsabilità extracontrattuale
La responsabilità extracontrattuale deriva da fatto illecito e trova la sua fonte nel principio del “neminem ledere” sancito dall’ articolo 2043 del codice civile.
Chiunque provoca ad altri un danno ingiusto è tenuto a risarcirlo, a prescindere dall’intenzionalità o meno, rilevando il dolo e la colpa solo in ambito penale.
La ingiustizia richiesta dall’articolo 2043 deve essere intesa in una duplice accezione: come danno contra ius e come danno non iure.
Nella responsabilità contrattuale rileva o l’intenzionalità di arrecare il danno, o l’inosservanza di criteri di diligenza, prudenza, perizia cui ciascuno deve ispirare la propria condotta.
Nei danni aquiliani la responsabilità si configura in termini unitari ed astratti in ordine alla causazione del danno anche se, in relazione alla pericolosità del fatto, a volte si risponde per colpa lievissima, come nel caso dell’articolo 2054 cc.
Nella responsabilità extra contrattuale, per danni da reato o fatto illecito, il termine di prescrizione per azionare la richiesta di risarcimento danni è di 5 anni.
Nella responsabilità extra contrattuale è il creditore danneggiato che deve dimostrare la colpa di chi ha causato il danno.
Risarcimento danni da sinistro stradale
Per quando concerne i danni da circolazione stradale,non essendo richiesto il parametro per l’inadempimento contrattuale del buon padre di famiglia, si ha una responsabilità attenuata.
Così anche per quanto concerne la responsabilità penale, nel caso di incidente stradale con lesioni gravi o gravissime,la pena prevista per le lesioni stradali è più lieve, tranne ove ricorrano circostanze aggravanti.
Nel risarcimento danni da sinistro stradale si verifica un concorso tra responsabilità contrattuale ed extra contrattuale.
L’investitore risponde per risarcimento del danno da reato per lesioni colpose, in caso di feriti od omicidio stradale e l’assicurazione rca in base al contratto di assicurazione che garantisce la responsabilità civile da circolazione stradale.
Negli incidenti stradali vi è un termine di prescrizione breve di 2 anni anche nel caso in cui dall’incidente siano derivate lesioni gravi ed in caso di omicidio stradale.
Trascorso questo termine si perde il diritto a chiedere il risarcimento dei danni.
Assicurazione negli incidenti stradali
L’assicurazione rca è obbligatoria su tutti i mezzi omologati che possono circolare e garantisce la responsabilità civile in caso di incidenti stradali.
Il massimale minimo assicurabile oggi è di 6.000.000,00 di euro per circolare e può comprendere o meno gli infortuni al conducente.
Tuttavia l’assistenza legale fornita dall’assicurazione non è un servizio che si consiglia di utilizzare ove si riportino lesioni personali a seguito di incidente stradale, attesi gli interessi concorrenti dell’ente assicuratore.
In caso di incidente stradale vi è una presunzione di concorso di colpa tra coloro che vi sono rimasti coinvolti secondo la regola dettata dall’ articolo 2054 del codice civile.
Se è stato compilato il cid constatazione amichevole di incidente o vi è riconoscimento di colpa l’assicurazione paga tutti danni materiali e fisici all’esito del relativo accertamento.
Tuttavia, il CID non sempre può essere compilato, così nel caso di incidente a pedone, incidente in bicicletta, incidente al passeggero trasportato, e in caso di incidente con lesioni di non lieve entità.
In quest’ultimo caso la richiesta di risarcimento danni va inoltrata ai sensi dell’articolo 148 del Codice delle Assicurazioni Private ed è indispensabile avvalersi di un avvocato specializzato in diritto delle assicurazioni.
Risarcimento del danno da reato
L’articolo 185 del codice penale stabilisce che ogni fattispecie criminosa da cui è derivato un danno obbliga il colpevole al risarcimento.
Rispetto all’articolo 2043 del codice civile, in sede penale l’obbligo per il colpevole di risarcire il danno scatta solo quando viene accertato il reato.
Pertanto, nonostante sia prevista la costituzione di parte civile, per la vittima di un reato, in particolare in caso di omicidio stradale e per le vittime della strada è fondamentale affidarsi ad un avvocato civilista per il risarcimento dei danni.
L’azione penale, infatti, persegue finalità diverse rispetto a quella civile e ricorrere ad un avvocato penalista per il risarcimento del danno è quanto mai deleterio e sconsigliato, non essendo il suo campo.
Per il risarcimento del danno da reato, che implica anche il riconoscimento del danno morale, è fondamentale rivolgersi ad un avvocato civilista con lunga e consolidata esperienza nel ramo della responsabilità civile e delle assicurazioni.
Risarcimento del danno agli eredi
Un discorso complesso riguarda il risarcimento del danno agli eredi che spetta per la morte di un familiare.
I casi in cui spetta un risarcimento del danno agli eredi per la perdita del rapporto parentale sono dovuti generalmente alla morte per incidente stradale o al decesso ospedaliero imputabile a responsabilità civile medica.
In questi casi si parla di danno tanatologico e danno da perdita parentale ed il risarcimento agli eredi non avviene in modo automatico ma oltre a dovere fornire la prova della colpa è richiesta anche la prova della sofferenza che può desumersi anche presuntivamente.
L’azione civile è l’unica strada sicura da percorrere ai fini del risarcimento del danno da morte per la perdita del rapporto parentale e deve essere seguita da un avvocato esperto in risarcimento danno da morte.
Avvocato per risarcimento danni
Lo Studio Legale Sposato, dal 1949, assiste in tutta Italia chi è rimasto ferito ed ha riportato lesioni gravi in incidenti stradali ed i familiari delle vittime della strada, avvalendosi dei migliori medici legali per la valutazione delle lesioni personali.
L’Avvocato Gianluca Sposato è Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali e componente effettivo del Gruppo Danno alla Persona dell’Osservatorio sulla Giustizia Civile.
E’ stato eletto migliore avvocato nel diritto delle assicurazioni per risarcimento di danni gravi e danno da morte da Top Legal.
Ha ottenuto risarcimenti anche oltre il massimale assicurato a favore di danneggiati da gravi incidenti stradali e per i familiari delle vittime della strada in casi di omicidio stradale.