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Quando una persona viene uccisa i familiari hanno diritto al risarcimento del danno per la morte del loro congiunto, per il fatto illecito che è stato compiuto.
Il danno tanatologico, o danno da morte, è il danno connesso alla perdita della vita, dovuto ai familiari di chi è vittima del reato di omicidio.
Il risarcimento del danno da morte, nel nostro ordinamento giuridico, svolge una funzione compensativa ed è un danno riflesso con i connotati del danno morale e danno esistenziale.
A tal uopo bisogna distinguere il danno patito direttamente dagli eredi del defunto per la privazione del rapporto affettivo, danno di tipo morale, che è un danno iure proprio.
Al danno iure proprio può sommarsi il danno iure hereditatis, ovvero quello acquisito dalla vittima nel caso di sua lucida agonia prima del decesso ed il danno biologico, ove la sofferenza abbia causato una lesione permanente.
La funzione riparatoria risponde alla norma dell‘articolo 2043 del codice civile, per cui chiunque cagiona ad altri un danno ingiusto è tenuto a risarcirlo.
Il danno subito dai familiari della vittima del reato si concreta non solo nella privazione del rapporto affettivo con il proprio congiunto, ma nel caso di lucida agonia, si trasmette agli eredi anche il danno patito dalla vittima.
Il danno da morte iure herediario per essere riconosciuto ai familiari è subordinato alla prova della lucida agonia, che incide anche sulla misura del risarcimento.
Si ha diritto al risarcimento del danno da morte in presenza di un fatto illecito.
II fatto illecito che determina nei parenti della vittima il diritto al risarcimento per il danno da morte è costituito dal reato di omicidio, che può trarre origine da diverse ipotesi.
Si pensi all’errore medico che ha causato il decesso del paziente per responsabilità civile medica e al caso, purtroppo assai frequente, di omicidio stradale.
Il danno tanatologico è un danno non patrimoniale per la morte di un familiare e la perdita del rapporto parentale, che la giurisprudenza configura come danno-conseguenza e non come danno-evento.
Questo significa che il danno tanatologico non spetta automaticamente ai familiari, sul solo presupposto del rapporto di parentela, ma è subordinato alla prova della privazione del legame affettivo con la vittima del reato.
In caso di incidente stradale mortale gli importi da liquidare agli eredi seguono i criteri ed i parametri adottati dalla Tabelle del Danno da Morte dei tribunali di Roma e di Milano.
L’articolo 2059 del codice civile non delinea una distinta fattispecie di illecito produttiva del danno non patrimoniale per l’uccisione del congiunto, ma consente la riparazione dei danni non patrimoniali nei casi determinati dalla legge.
Ciò sul presupposto della sussistenza di tutti gli elementi costitutivi della struttura dell’illecito civile, che si ricavano dall’articolo 2043 del codice civile, norma cardine in tema di responsabilità civile.
Le argomentazioni fatte proprie dalla dottrina che è propensa a riconoscere la autonoma risarcibilità del danno da perdita della vita, sono essenzialmente le seguenti:
Un sistema che riconosce rilevanza a lesioni di lieve entità del diritto alla salute e nega tutela alla lesione del diritto alla vita produce irragionevoli storture ed iniquità.
Dunque, per provare il danno tanatologico occorre provare la sofferenza per la privazione del legame affettivo con il proprio familiare ucciso.
Tale prova può essere desunta anche presuntivamente in base all’intensità del legame affettivo, come nel caso di marito e moglie, madre e figlio, padre e figlio.
Per quanto si ponga in contrasto con il comune sentire, per la Cassazione la mera relazione di consanguineità non è da sola sufficiente ad integrare il danno risarcibile.
Grava sui congiunti l’onere di provare in concreto l’esistenza di rapporti costanti di reciproco affetto e solidarietà con il familiare defunto (Cassazione, Sezione III, n. 12200/2019).
Tale principio si pone in contrasto con quanto stabilito dall’articolo 32 della Costituzione che tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Né è possibile deprezzare la vita umana, con elaborazioni dottrinali ed “escamotages” giurisprudenziali al fine di non corrispondere alcun risarcimento ai familiari superstiti.
Si pensi ai nonni che vengono privati dell’affetto dei nipoti, o ai fratelli che vivono in città diverse.
Si tratta di circostanze che testimoniano la necessità di ammettere la diretta risarcibilità del bene vita in favore di chi l’ha perduta in conseguenza del fatto illecito.
Il fatto che non sia scontato ottenere giustizia riparatoria, tanto in sede penale per l’accertamento del reato, quanto in sede civile per il risarcimento del danno, impone di avvalersi di un avvocato esperto in danno da morte.
Il danno da perdita parentale passa attraverso tecnicismi che richiedono competenza specifica nel ramo del diritto civile, in particolare della responsabilità civile per il risarcimento agli eredi del danno da morte.
Basti pensare alla distinzione tra il danno da perdita parentale, in quanto danno riflesso e l’eventuale danno biologico autonomo che la perdita, o lesione, abbia ulteriormente cagionato al danneggiato.
Infatti la morte di un prossimo congiunto può causare nei familiari superstiti, oltre al danno parentale, consistente nella perdita del rapporto e nella sofferenza soggettiva correlata, anche un danno biologico, in presenza di effettiva compromissione dello stato di salute fisica o psichica accertata.
Invece deve escludersi che possano essere liquidati sia il danno da perdita del
rapporto parentale che il danno esistenziale, poiché il primo già comprende lo
sconvolgimento dell’esistenza, che ne costituisce una componente intrinseca.
L’Avvocato Gianluca Sposato, è tra i massimi esperti a livello nazionale per danno da morte, forte di una esperienza ultratrentennale per il risarcimento del danno tanatologico e presta assistenza legale ai fini risarcitori in tutta Italia.
Gianluca Sposato è un avvocato patrimonialista e giurista dell’ISLE – Istituto per la Documentazione gli Studi Legislativi, specializzato in diritto civile, rappresentante di interessi alla Camera dei Deputati.
Presidente dell’esame di Stato per Avvocato a Roma, eletto da Top Legal migliore Avvocato nel diritto delle assicurazioni, è Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali e membro del Board di Forbes Advisor nei settori del diritto immobiliare, eredità e risarcimento del danno.