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Infortunistica Stradale

Lesioni incidente stradale

Lesioni incidente stradale

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Un incidente stradale quando provoca lesioni gravi o gravissime, ha per il responsabile del sinistro conseguenze sia in ambito civile, che penale.

La responsabilità penale derivante da incidente stradale è personale e viene accertata dal giudice delle indagini preliminari, che può archiviare il caso, o rinviare a giudizio l’imputato per il reato di lesioni stradali.

Sul piano civile la copertura assicurativa obbligatoria, istituita con Legge 990/69, richiamata dall’art 123 Codice delle Assicurazioni, manleva il responsabile dell’incidente che ha causato danni da circolazione stradale.

Questo significa che chi ha riportato lesioni stradali può rivalersi economicamente sull’assicurazione del mezzo investitore tenuta a pagare nel caso di incidente stradale risarcimento danni fisici.

In ambito penale, invece, il reato di lesioni stradali è tornato ad essere perseguibile a querela di parte, non essendo più perseguibile d’ufficio nel caso di prognosi superiore a 40 giorni di malattia, tranne che per le aggravanti.

Lesioni stradali, quando il reato è procedibile d’ufficio e a querela di parte?

L’art. 1 comma 2 lettera c del Decreto Legislativo 10 ottobre 2022 n. 150 introduce un nuovo comma 9 all’art. 590 bis del codice penale prevedendo la procedibilità del reato per lesioni stradali a querela della persona offesa.

L’unica eccezione che prevede la procedibilità d’ufficio per il reato di lesioni stradali gravi o gravissime è per i casi in cui ricorrano una o più circostanze aggravanti.

Pertanto, dal 1 novembre 2022, le lesioni stradali gravi o gravissime sono procedibili d’ufficio solo quando risultano aggravate da:

  • guida in stato di ebbrezza
  • guida in stato di alterazione per uso di sostanze stupefacenti
  • condotte di guida pericolose
  • attraversamento con il rosso
  • guida contromano
  • eccesso di velocità
  • sorpasso in curva
  • mancato arresto strisce pedonali
  • guida senza patente, o con patente sospesa, o revocata
  • guida di veicolo privo di assicurazione

Sono, invece punibili, a querela della persona offesa, le condotte poste in essere in violazione delle norme del Codice della Strada, oltre che quelle aggravate nel caso di fuga del conducente, al di fuori dei casi previsti per le aggravanti.

Il rischio di lesioni gravissime è particolarmente frequente nei casi di  incidenti a pedoni in quanto privi di protezione, ma riguardano  frequentemente anche casi di incidente in moto e di incidenti in bicicletta.

Per il risarcimento danni incidente stradale la scelta dell’Avvocato è  fondamentale e non può prescindere dall’esame del suo curriculum, dalla sua esperienza e specializzazione nell’infortunistica stradale.

Risarcimento lesioni incidente stradale

Purtroppo chi riporta lesioni da incidente stradale gravi, o gravissime, dovrà convivere per sempre con le menomazioni fisiche subite, soprattutto in caso di perdita di arti e organi vitali.

Nel caso di macro lesioni, ovvero di lesioni permanenti superiori al 9 % in termini di danno biologico la richiesta di risarcimento danni deve essere inoltrata ai sensi dell’art. 148 CdA all’assicurazione del mezzo investitore.

L’articolo 2043 del codice civile, infatti, obbliga chiunque cagiona ad altri un danno ingiusto a risarcirlo, con la precisazione che, ai sensi dell’art. 2059 c.c., il danno non patrimoniale può essere risarcito solo nei casi determinati dalla legge.

Tuttavia, il primo problema da superare per avere diritto al risarcimento danni nei sinistri stradali è sempre relativo alla presunzione del concorso di colpa, stabilito dall’articolo 2054 del codice civile.

Il danneggiato, quando non è responsabile, ha diritto al risarcimento danni sia per il danno non patrimoniale, che comprende il danno morale ed il danno esistenziale, che per il danno patrimoniale, o compromissione della capacità lavorativa.

Inoltre l’art. 147 Codice Assicurazioni Private contempla il caso relativo allo stato di bisogno del danneggiato e provvisionale quando non sorgono contestazioni sulla responsabilità dell’incidente stradale.

Il risarcimento incidente stradale dipende da diversi fattori, per cui è fondamentale essere assistiti fin da subito da un avvocato per incidenti stradali, in particolare per risarcimento per 40 giorni di prognosi ed oltre.

Entro quanto va presentata la querela per  lesioni stradali?

La querela per il reato di lesioni stradali deve essere presentata dal danneggiato entro 3 mesi, termine oltre il quale si decade dal diritto di chiedere che venga aperto un procedimento penale contro l’investitore.

Pertanto, in considerazione del mutato regime di operatività del reato di lesioni stradali, il superamento dei 40 giorni di malattia, o la prognosi riservata, non fanno più sorgere l’obbligo di comunicare la notizia di reato all’Autorità Giudiziaria.

Infatti, il reato di lesioni stradali gravi o gravissime è perseguibile a querela di parte entro 3 mesi dall’incidente, oppure d’ufficio nel solo caso delle aggravanti previste dalla legge per guida pericolosa.

La Polizia Stradale che ha proceduto ai rilievi deve informare il danneggiato se intende, o meno, presentare querela per il reato, che non è più perseguibile d’ufficio se il referto prevede una prognosi superiore a 40 giorni.

La procedura di risarcimento danni deve essere deve essere istruita ai sensi dell’art. 148 del Codice delle Assicurazioni e l’assicurazione provvede a liquidare il danneggiato all’esito dell’accertamento delle lesioni fisiche.

Quali sono le lesioni gravi?

Sotto il profilo del reato, l’articolo 583 del codice penale stabilisce che quando la lesione è grave si applica la pena da 3 a 7 anni, delimitando il confine tra le lesioni gravi e le lesioni gravissime.

Le lesioni personali gravi implicano una malattia che mette in pericolo la vita, come nel caso di perdita di coscienza e ricovero in terapia intensiva con prognosi riservata.

Sono lesioni gravi, dunque, quelle da cui scaturisce una malattia, o la incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per un tempo superiore a 40 giorni, oppure l’indebolimento permanente di un senso, o di un organo.

In tutti questi casi chi ha subìto un reato ha diritto al risarcimento del danno che nel caso di incidente con feriti è coperto dall’assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile.

Quali sono le lesioni gravissime?

Le lesioni personali gravissime comportano una malattia certamente, o presumibilmente, insanabile.

Il reato di lesioni gravissime si ha quando dal fatto, doloso o colposo, è derivata la perdita di arti, di un organo vitale, di un senso, o lo sfregio del viso.

Tra queste vi è certamente anche la incapacità di procreare, una mutilazione che renda l’arto inservibile, una deformazione, una permanente e grave difficoltà nel parlare ed esprimersi.

Per il reato di lesioni personali gravissime la pena prevista nel nostro ordinamento giuridico è la reclusione da 6 a 12 anni.

Nel caso di lesioni stradali gravi o gravissime in incidente al passeggero trasportato la procedura di risarcimento danni segue le regole indicate dall’articolo 141 del Codice delle Assicurazioni Private.

Qual’ è la pena per il reato di lesioni stradali?

Le lesioni procurate alla guida in incidenti stradali sono un reato previsto dall’ articolo 590 bis codice penale, che stabilisce la pena per le lesioni personali stradali gravi, o gravissime.

Chiunque alla guida procura per colpa ad altri lesioni personali con violazione delle norme del Codice della Strada è punito con la reclusione da 3 mesi a 1 anno per le lesioni gravi.

La pena per l’investitore quando le lesioni procurate in un incidente stradale sono gravissime, con mutilazione, perdita di organi, arti per il danneggiato, è aumentata da 1 a 3 anni.

Quali sono le aggravanti nel reato di lesioni stradali?

La pena della reclusione è aumentata da 3 a 5 anni per le lesioni gravi che sono procurate in incidenti stradali quando il conducente responsabile del sinistro è stato trovato positivo all’alcol test.

Per le lesioni gravissime la pena quando chi ha causato l’incidente stradale era alla guida in stato di ebbrezza, o sotto l’uso di droghe è, invece, della reclusione da 4 a 7 anni.

Le medesime aggravanti sono previste nel caso di guida pericolosa per eccesso dei limiti di velocità, per guida contromano, attraversamento con il semaforo rosso.

L’investitore soggiace all’aumento di pena anche quando ha provocato lesioni nell’incidente stradale per inversione a U, sorpasso in curva, in prossimità di dossi e attraversamenti pedonali.

Le aggravanti si applicano anche al conducente che nei centri urbani proceda ad una velocità pari o superiore al doppio di quella consentita, non inferiore a 70 km/h.

Mentre su strade extraurbane sono previste aggravanti per chi cagioni per colpa a taluno lesioni personali gravi o gravissime ad una velocità superiore di 50 km/h rispetto a quella consentita.

Incidenti plurimi, guida senza patente, su mezzo non assicurato e veicolo datosi alla fuga

Nel caso di incidenti plurimi quando il conducente cagioni lesioni a più persone, si applica la pena che dovrebbe infliggersi per la più grave delle violazioni aumentata fino al triplo.

La pena prevista nel caso in cui alla guida si siano procurate lesioni personali a più persone non può, comunque, superare gli anni 7.

Il delitto è sempre punibile a querela della persona offesa, entro il termine di 3 mesi dall’incidente, se non ricorre alcuna delle circostanze aggravanti

La pena per il reato di lesioni stradali è aumentata anche se l’incidente è stato provocato da persona non munita di patente di guida, o con patente sospesa, o revocata.

Così anche nel caso in cui il veicolo a motore sia di proprietà dell’autore del fatto e tale veicolo sia sprovvisto di assicurazione obbligatoria.

Nel caso di pirata della stradaincidente con auto pirata quando, l’investitore si dà alla fuga, la pena è aumentata da un terzo a due terzi e non può essere inferiore a 3 anni come stabilito dall’articolo 590 ter del codice penale.

Avvocato esperto in risarcimento per lesioni stradali

La scelta dell’avvocato per incidenti stradali cui affidare l’incarico per ottenere il risarcimento danni nel caso di lesioni stradali gravi o gravissime è determinate.

La materia dell’infortunistica stradale è complessa e variegata e solo selezionando avvocati per incidenti stradali di elevato spessore e curriculum è possibile ottenere un risarcimento elevato.

L’Avvocato Gianluca Sposato, Presidente dell’Associazione Difesa Infortunati Stradali ha ricevuto l’apprezzamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per il contributo a favore di danneggiati da gravi incidenti stradali.

Presidente della XIX Sottocommissione per l’Esame di Stato per Avvocato a Roma nel 2023, è membro del Gruppo “Danno alla Persona” dell’Osservatorio Sulla Giustizia Civile che elabora le Tabelle di risarcimento per le macro lesioni.

E’ considerato in ambito nazionale tra i massimi esperti in materia di responsabilità civile da circolazione stradale e risarcimento del danno, eletto migliore Avvocato nel settore del diritto delle assicurazioni.

L’Avvocato Gianluca Sposato segue solo casi relativi ad incidenti stradali con lesioni gravi, o gravissime e incidenti stradali mortali, con liquidazioni per il danneggiato sempre di gran lunga superiori alle medie nazionali.

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Diritto di Famiglia

Accertamento di paternità

Avvocato per accertamento di paternità

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L’Avvocato Gianluca Sposato, esperto in diritto di famiglia e diritto ereditario, segue personalmente procedimenti per l’accertamento di paternità su tutto il territorio nazionale.

“Mater semper certa estpater numquam” la madre è sempre certa, il padre mai, dicevano i latini: oggi, però, grazie al test del DNA non è più così.

Con un semplice tampone salivare, o prelievo di un capello anche tra fratelli consanguinei, ovvero concepiti dallo stesso padre, ma nati da madre diversa, è possibile avere un risultato certo sulla paternità.

Se il padre si rifiuta di sottoporsi ad accertamento genetico forense, con l’azione di riconoscimento di paternità il giudice può disporre il relativo accertamento.

Grazie ai progressi della scienza si può individuare con certezza assoluta da chi è stato concepito il figlio.

Il giudizio di accertamento di paternità

Se il padre, o i fratelli consanguinei, non si sottopongono volontariamente al test del DNA occorre essere assistiti da un avvocato familiarista per il giudizio di accertamento di paternità.

All’esito della mediazione obbligatoria, in caso di mancato accordo, bisognerà instaurare un procedimento di cognizione presso il tribunale competente chiedendo al giudice di disporre gli accertamenti necessari.

Alla verifica del test di paternità è fondamentale essere assistiti da un consulente di parte medico legale genetista forense, per sincerarsi che le operazioni vengano compiute correttamente.

L’accertamento immuno ematologico della paternità non è subordinato alla prova dell’esistenza di una relazione.

Il rifiuto ingiustificato a sottoporvisi, ai sensi dell’art. 116 cod. proc. civ., è suscettibile di essere valutato come ammissione per costante giurisprudenza di legittimità (Cass. civ. sez. I, 14/06/2019, n.16128).

Questo significa che se il padre si rifiuta di eseguire le indagini autorizzate, il giudice deve interpretare la sua negligenza come ammissione di riconoscimento.

I diritti del figlio riconosciuto nel nostro ordinamento giuridico

Le conseguenze del riconoscimento di paternità, a prescindere da rapporti umani ed affettivi, non sempre facilmente recuperabili, sul piano giuridico investono questioni che hanno riflessi importanti.

In termini di diritto le conseguenze del riconoscimento per il figlio investono sia l’ambito del diritto di famiglia, il ramo del diritto ereditario.

Sul piano del diritto di famiglia, senza distinzione tra genitori coniugati o non coniugati e, dunque, tra figli nati in costanza di matrimonio o meno, il dovere dei genitori di mantenere i figli trova il suo fondamento nell’art. 30 della Costituzione.

L’art. 147 del codice civile richiama l’obbligo da parte dei genitori  a provvedere all’istruzione ed al mantenimento, oltre che a fornire assistenza morale alla prole.

Sul piano del diritto ereditario il figlio riconosciuto acquisisce il titolo di legittimario e, come erede legittimo, non può essere escluso dall’asse ereditario neanche con il testamento.

Esito della prova del test del DNA e sentenza di riconoscimento paterno

L’azione di riconoscimento di paternità si promuove presso il tribunale territorialmente competente mediante atto di citazione a comparire in giudizio in base all’art. 269 del codice civile.

Una volta istaurato il procedimento, verificata la regolarità delle notifiche ed iscritta a ruolo la causa, il giudice ammette i mezzi istruttori richiesti nominando un consulente di parte esperto in genetica forense per i relativi  accertamenti  di  laboratorio.

All’esito della prova del test del DNA nel caso di risultato positivo, ottenuta la sentenza di riconoscimento paterno, l’Ufficiale di Stato Civile procede a fare la prescritta annotazione nel relativo atto di nascita.

Esiste la possibilità per il figlio riconosciuto di non modificare il cognome materno, o di  aggiungere quello del padre.

Le conseguenze del riconoscimento paterno, sia esso volontario, che giudiziale, si ripercuotono nella status del figlio che, in quanto riconosciuto, acquisisce diritti al sostegno morale ed economico, oltre che subentrare nell’asse ereditario paterno.

Effetti del riconoscimento di paternità per il figlio riconosciuto

Dal momento del riconoscimento di paternità il figlio riconosciuto acquisisce il diritto al mantenimento da parte del padre che deve contribuire alle spese familiari.

Oltre che, ai  sensi dell’ articolo 315 bis del codice civile, il diritto ad essere educato, istruito ed assistito moralmente dai genitori nel rispetto delle sue capacità, delle sue inclinazioni naturali e delle sue aspirazioni.

L’annotazione nel Registro dell’Anagrafe degli Atti di Nascita ha come ulteriore conseguenza il subentro del figlio riconosciuto nell’asse ereditario paterno.

Con tutte le conseguenze di legge trattandosi di erede legittimario che, dunque, non può mai essere estromesso dall’asse ereditario,

Ciò con riferimento alle quote ereditarie con e senza testamento a lui riservate per legge, tenuto conto che l’eredità è costituita sia dal relictum che dal donatum.  

Il patrimonio ereditario, infatti, non è costituito solo da quanto rimane nell’asse ereditario alla morte del de cuis.

I beni ereditari frequentemente in questi casi sono oggetto di sottrazione per avvantaggiare gli altri legittimari.

Ma si deve necessariamente tenere conto di tutte le disposizioni di liberalità compiute in vita dal de cuius che, per effetto della collazione ereditaria, vanno imputate alla massa ereditaria.

Riconoscimento di paternità postumo

Se il genitore su cui bisogna eseguire l’accertamento di paternità è defunto è, comunque, possibile risalire alla propria genesi ed effettuare il test del DNA.

Questa operazione è possibile su un campione osseo del defunto, ottenendo l’autorizzazione da parte dell’Autorità Giudiziaria, sempre che sia possibile.

E’ possibile avere un risultato certo anche attraverso la comparazione del dna sui parenti più prossimi, sui propri fratelli consanguinei, o sugli zii paterni.

L’azione per lo più è propedeutica, ad esito favorevole, ad accettare l’eredità del proprio genitore defunto.

Tralasciando le vicende spesso tormentate che non hanno consentito al figlio concepito di godere degli stessi diritti dei propri fratelli consanguinei.

Costo del test del DNA per accertamento di paternità

L’analisi dei polimorfismi del DNA costituisce l’unico mezzo di prova diretto della paternità e viene effettuata procedendo al confronto tra il profilo genetico del figlio con quello dei genitori.

Il costo per eseguire il test per l’accertamento di paternità con valore legale se eseguito in laboratorio spontaneamente ha un prezzo che si aggira intorno ai 500,00 euro a persona su cui si esegue il prelievo.

Diverso è il caso in cui il padre si sottragga all’accertamento.

Per cui si apre tutto un altro scenario ed è indispensabile rivolgersi ad un avvocato esperto in diritto di famiglia ed ereditario per seguire tutte le fasi relative al giudizio per l’accertamento di paternità, sostenendo i relativi  costi.

Costi per la causa di riconoscimento di paternità

I costi per la causa di riconoscimento di paternità sono relativi sia all’attività di assistenza legale che per le spese propedeutiche inerenti le indagini biologo forensi da svolgere ai fini del test del DNA in laboratorio con valore legale.

Il compenso dell’avvocato, di cui il cliente riceve preventivo scritto al conferimento del mandato accettando le relative scadenze di pagamento, è dovuto per le varie fasi dell’attività da svolgere, come stabilito dal comma 2 dell’ art. 14 del DM 55/14.

Le fasi, nelle quali l’attività giudiziale è distinta, sono:

  • la fase di studio della controversia,
  • la fase di introduzione del procedimento,
  • la fase istruttoria e/o di trattazione 
  • la fase decisoria.

L’onorario per il CTP, ovvero per il proprio medico legale consulente di parte, necessario data la delicatezza della questione trattata, varia a seconda dell’esperienza della competenza, autorevolezza e professionalità del professionista.

Tenuto conto che il nostro Studio Legale, fondato nel 1949, si avvale solo dei migliori medici legali esperti in genetica forense, professori e docenti universitari, su tutto il territorio nazionale.

L’onorario per il CTU medico legale nominato dal giudice, normalmente posto a carico solidale delle parti, ha un costo variabile, comunque mai inferiore all’importo di 1.000,00 euro.

L’ Avvocato Gianluca Sposato, esperto in diritto di famiglia ed ereditario, segue personalmente sia l’azione di riconoscimento di paternità, che la fase relativa all’accettazione dell’eredità del figlio riconosciuto.

Lo Studio Legale Sposato è garanzia di assistenza legale di eccellenza, volta a tutelare il cliente, salvaguardandone sempre diritti e interessi, grazie alla sua capacità anche di conseguire accordi e transazioni, ottimizzando tempi e costi.

  

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Gli scandali delle aste giudiziarie e fallimentari

Gli scandali delle aste giudiziarie e fallimentari

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Il celebre Avvocato romano Gianluca Sposato, fondatore e Presidente dei Custodi Giudiziari e Delegati alle Vendite Immobiliari ha raccontato alla Agenzia Parlamentare le ragioni delle sue dimissioni e la sua esclusione dalla sezione del tribunale.

La denuncia dove lavorava come custode e delegato alle vendite immobiliari per avere richiamato all’attenzione un sistema di corruzione e collusione tra magistrati ed ausiliari conosciuto da molti e mai raccontato per paura di essere esclusi dal giro d’affari.

Così l’Avvocato Gianluca Sposato, ha descritto lo scandalo mai raccontato delle aste giudiziarie e fallimentari.

Denunciato lo scandalo delle aste giudiziarie e fallimentari

Sentire parlare un giudice dell’esecuzione di “appetibilità’ dell’immobile sul mercato”, piuttosto che di garanzia dei diritti delle parti processuali, pur con le dovute differenze tra creditore e debitore, è stato il principio di un fenomeno che ha sconvolto le regole del diritto nelle esecuzioni immobiliari, stridendo con quella funzione di terzietà ed imparzialità che ogni giudice dovrebbe garantire.

Che esista un sistema di potere che prende le decisioni economiche, a cominciare dalla scelta degli interlocutori, come il concessionario della pubblicità, la banca, o gli ausiliari a cui affidare gli incarichi maggiormente remunerativi, che ruotano intorno al mondo delle aste e dei fallimenti spesso è sotto gli occhi di tutti, basti pensare all’ex Presidente del Tribunale di Roma ed agli incarichi milionari affidati al genero.

I benefici nel giro dei fallimenti  e delle aste giudiziarie sono per pochissimi raccomandati sui cui rapporti stretti con i giudici occorrerebbe indagare.

Chi denuncia viene automaticamente escluso,  come è  accaduto  al sottoscritto, trovandosi dopo avere investito nella professione e specializzazione, senza possibilità di lavorare più come custode giudiziari o e delegato alle vendite nelle procedure esecutive immobiliari.

L’ interpello al Ministro della Giustizia per fare luce su  corruzione e giro di soldi che scredita la magistratura.

E’ inspiegabile come certi giudici avanzino velocemente di carriera fino ad arrivare in Cassazione, o diventano Presidenti di Tribunale senza particolari meriti (a volte come nell’interland della capitale anche a seguito di scandali di molestie sessuali archiviati) e altri che, pur lavorando onestamente, non facciano scatti in avanti.  

Possibile che all’interno della magistratura vi sia un sistema di raccomandazioni dettato dalla posizione e appartenenza a diverse fazioni, che decide assegnazioni con criteri diversi dai meriti?

La magistratura deve rimanere indipendente e garantire imparzialità di giudizio, oltre che disinteresse alle questioni trattate.

E’ sul principio di affermazione della legalità, che non può prescindere da alcuna riforma della giustizia, con la separazione delle carriere per i magistrati.

Il mondo della Giustizia avrà un bel da fare ha sottolineato l’Avvocato Gianluca Sposato cresciuto nell’ambiente dell’ISLE  – Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi che opera sotto l’alto Patronato del Presidente della Repubblica.

Fonte dell’intervista: Agenzia Parlamentare, 27 ottobre 2022

https://agenparl.eu/2022/08/27/lo-scandalo-mai-raccontato-delle-aste-giudiziarie-e-fallimentari-prima-puntata/

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Lo scandalo mai raccontato delle aste giudiziarie e fallimentari

Lo scandalo mai raccontato delle aste giudiziarie e fallimentari

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Un sistema chiuso che non presta alcuna garanzia al debitore

Il mondo delle vendite immobiliari nelle aste giudiziarie si presenta come un sistema chiuso, che non presta alcuna garanzia al debitore esecutato, gestito da un numero ristretto di custodi giudiziari e delegati alle vendite immobiliari legati da rapporti molto stretti con i giudici.

A questo si aggiunga che sono state soppresse le forme pubblicitarie tradizionali sulla carta stampata a tiratura nazionale, rendendo più difficile e trasparente la partecipazione a tutti.

In questo articolo la cui intervista integrale è stata rilasciata all’Agenzia Parlamentare vi raccontiamo gli scandali delle aste giudiziarie e fallimentari.

Vendite più veloci e meno diritti per il debitore esecutato

Oggi, a seguito di varie riforme dettate più da interessi della finanza e dell’economia che dalla legalità e rispetto di principi basilari della legge garantiti dalla Costituzione, le case pignorate vengono vendute a prezzo ulteriormente ribassato rispetto a quello  fissato nel giro di pochi mesi.

Mi sono battuto affinchè venisse eliminato l’ ordine di liberazione dell’immobile anticipato alla vendita, in  tutti i casi  di  cooperazione da parte del  debitore esecutato.

Tuttavia permangono problematiche come: l’ obbligo  di corresponsione di una indennità di occupazione per i familiari dell’esecutato che occupano l’immobile,  il termine per proporre opposizione non oltre la vendita e costi di procedura esorbitanti.

La denuncia all’Agenzia Parlamentare 

In un sistema dove di tanto in tanto scoppia qualche scandalo per l’assegnazione degli incarichi ( vedasi le vicende dell’ex Presidente del Tribunale di Roma ora consigliere di BBC e del genero con acconti su arbitrati per 1.000.000,00 di euro)  il noto avvocato e giurista romano Gianluca Sposato ha voluto denunciare all’Agenzia Parlamentare fatti che richiedono l’apertura di una indagine.

Non solo lo “scandalo Palamara” che è risaltato ai fatti di cronaca, ma un  sistema molto più difficile da soverchiare nonostante i registri di assegnazione degli incarichi ai professionisti delegati  alle vendite debbano essere conservati e resi pubblici. 

In tutto questo vi è il monopolio di un concessionario per la pubblicità e di un altro per la gestione degli incarichi relativi alla custodia dell’immobile, con società per azioni che fatturano milioni di euro, a fronte di spese esorbitanti che ricadono sul debitore esecutato.

L’intervista integrale all’Avvocato Gianluca Sposato  dell’ISLE – Istituto per la Documentazione e gli Studi Legislativi sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, è integralmente pubblicata sulla Agenzia Parlamentare.

Fonte dell’intervista: Agenzia Parlamentare, 27 agosto 2022

https://agenparl.eu/2022/08/27/lo-scandalo-mai-raccontato-delle-aste-giudiziarie-e-fallimentari-prima-puntata/