Tag: separazione giudiziale
Separazione giudiziale o consensuale con figli minorenni
- Autore articolo Di SposatoLaw
- Data dell'articolo 27 Agosto 2022
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Separazione giudiziale o consensuale con figli minorenni
La presenza di figli, in particolare di figli minorenni, all’interno di una famiglia i cui rapporti non sia possibile in alcun modo ricucire, rappresenta la maggiore preoccupazione per i genitori che intendono separarsi ed anche per il legislatore che, nel nostro ordinamento giuridico, garantisce piena tutela dei loro diritti.
Sta alla sensibilità, al grado di educazione e cultura dei genitori preservare un rapporto civile tra di loro per il bene dei figli minorenni, costretti a subire una decisione incomprensibile e a volte difficile da accettare.
Collocazione dei figli minorenni in caso di separazione.
La collocazione della prole rappresenta il primo dei problemi da affrontare; quando sono in età scolare la prassi, per non sconvolgere le loro abitudini di vita, è di consentire loro di continuare a vivere nella casa genitoriale con il coniuge assegnatario. La collocazione della prole presso il padre, o la madre non incide, comunque, sulle modalità di affidamento condiviso che viene di solito disposto per far sì che il minore mantenga un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, nel rispetto dell’articolo 337 ter comma 2 del codice civile.
Il figlio, in caso di accordo tra i genitori, potrebbe non avere una collocazione prevalente, trascorrendo tempi analoghi con la mamma e il papà, i quali si dovranno organizzare per assicurare al minore uno spazio abitativo adeguato alle sue esigenze, oppure venire collocato in modo prevalente con il padre, o con la madre. Se non c’è accordo dovrà decidere il giudice. Anche in questo caso non esistono parametri codificati per la scelta della collocazione del figlio, se non quello della salvaguardia del suo esclusivo interesse morale e materiale, tenuto conto dell’età del bambino, del tipo di attività lavorativa dei genitori, dell’esistenza, oppure no, di un’abitazione che, al momento della separazione, costituiscano un fattore stabile per il minore.
Separazione giudiziale
- Autore articolo Di SposatoLaw
- Data dell'articolo 27 Agosto 2022
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Separazione giudiziale
La separazione giudiziale si rende necessaria quando non è stato possibile raggiungere un accordo tra i coniugi sulle questioni relative alla regolamentazione dei rapporti tra di loro inerenti la sospensione del loro vincolo matrimoniale. La causa viene promossa da uno dei coniugi nei confronti dell’altro mediante notifica di un ricorso, che può essere con addebito in presenza di determinati presupporti, come l’infedeltà coniugale. La causa viene iscritta a ruolo davanti al giudice competente per territorio che disciplina e regolamenta ogni aspetto inerente la gestione dei rapporti patrimoniali e personali tra i coniugi, con particolare riferimento a tutelare le esigenze di figli minori, o non ancora economicamente indipendenti.
I tempi per la separazione giudiziale dipendono dal grado di litigiosità dei coniugi, mentre i costi tengono conto di diverse spese da affrontare.
Assegnazione della casa coniugale, affidamento condiviso e assegno di mantenimento.
In presenza di evidenti contrasti tra le parti e ove si renda indispensabile istruire la causa attraverso l’acquisizione di documentazione, anche di carattere fiscale ed espletare prove testimoniali, il giudice potrà emettere una sentenza non definitiva, con cui provvede a regolamentare le esigenze primarie a tutela della famiglia, quali l’assegnazione della casa coniugale, l’affidamento condiviso od in via esclusiva ad uno soltanto dei coniugi dei figli minori, la regolamentazione del diritto di visita del coniuge non collocatario e l’assegno di mantenimento. A tal riguardo il giudice, a norma degli articoli 316 bis e 337 del codice civile, dispone che ciascun genitore sia obbligato, in misura proporzionale alle proprie capacità, al mantenimento dei figli, tenuto conto delle loro esigenze di vita e del contesto sociale e familiare in cui sono cresciuti.
Per quanto concerne il mantenimento del coniuge, quando uno degli sposi non abbia redditi propri che gli consentano di conservare il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, il giudice può imporre all’altro di versare al consorte cui non venga addebitata la separazione un assegno periodico, la cui entità deve essere determinata tenendo conto dei redditi del coniuge obbligato.
In caso di presenza di figli minorenni in una causa di separazione consensuale o giudiziale, il legislatore garantisce la tutela dei loro diritti.
Per l’avvio del procedimento servono specifici documenti per la separazione giudiziale ed è fondamentale ricostruire con il proprio avvocato tutta la vicenda coniugale e raccogliere la documentazione da depositare in corso di causa, con le note 183, al fine di supportare l’istruzione probatoria e potere confermare la fondatezza delle proprie ragioni.
Documenti necessari per la separazione giudiziale
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- Data dell'articolo 27 Agosto 2022
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Documenti necessari per la separazione giudiziale
Al ricorso per la separazione giudiziale devono essere allegati i seguenti documenti:
1-estratto per riassunto dell’atto di matrimonio rilasciato dal comune dove è stato celebrato (o in mancanza un semplice certificato di matrimonio sempre del luogo ove è stato celebrato il matrimonio con riserva di produrre l’estratto in prima udienza);
2-certificato di residenza di entrambi i coniugi;
3-certificato di stato di famiglia di entrambi i coniugi;
4-dichiarazione dei redditi (o dichiarazione sostitutiva in circoscrizione) relativa agli ultimi 3 anni;
5-copia per controparte della documentazione prodotta (esclusi i certificati anagrafici).